La qualità dei rapporti planetari nei transiti

Transiti positivi e negativi
La tradizione astrologica vuole che un aspetto di transito rispetti la linea di demarcazione stabilita tra “buoni” e “cattivi” aspetti. Tale suddivisione ha una sua ragione di essere, poiché è indubbio che particolari configurazioni planetarie si rivelino critiche a livello di esperienza personale, a differenza di altre vissute armonicamente. Una seria metodologia interpretativa non può prescindere da considerazioni basate sull’evidenza, ma a maggior ragione non deve fermarsi alla superficie degli eventi e considerare questa suddivisione manichea tra bene e male come fermamente stabilita. L’esperienza porta infatti a rivelare che aspetti tradizionalmente benefici come il trigono sono forieri di momenti statici che tendono a peggiorare situazioni in cui viene richiesta una certa dose di energia, al contrario di aspetti critici che sono in grado di sbloccare e risolvere circostanze pendenti. Inoltre, la “qualità” di un aspetto si misura anche in base alla natura dei pianeti transitanti e transitati, alla loro reciproca attrazione o repulsione che concorre a definire la maggiore o minore sintonia dell’individuo nei confronti dell’evento.
Nell’interpretazione, si tenga presente che: i transiti cosiddetti facili (trigoni, sestili, congiunzione di pianeti affini) non danno luogo a particolari mutamenti, ma piuttosto favoriscono il riequilibrio di circostanze preesistenti; in alcuni casi la calma che essi inducono non consente di modificare le direzioni prese nel passato. Trigoni e sestili possono anche passare inosservati. I transiti difficili (quadratura, opposizione, congiunzione di pianeti non affini) mettono alla prova le certezze dell’esistenza, inducono a un senso di debolezza che rende difficile il controllo delle circostanze. Si tenga presente che il transito, specie in fase critica, è il momento in cui l’individuo prende coscienza di un problema; la maggiore o minore capacità di affrontarlo segna il confine tra il processo di purificazione che segue all’abbandono delle proprie debolezze e la crisi, anche a livello fisico e materiale, che subentra quando si rimane attaccati ad atteggiamenti erronei.
I prospetti che seguono mettono in luce il grado di affinità planetaria. I pianeti che condividono una certa analogia simbolica contraddistinta da valori di luminosità, armonizzazione ed espansione, danno luogo ad un rapporto tendenzialmente costruttivo, anche quando – ma non sempre – formano un aspetto critico. Viceversa, i pianeti non affini accentuano le criticità in presenza di aspetti negativi, manifestandosi come ostacoli, tendenze confusionarie o distruttive, atteggiamenti istintivi; in molti casi anche la congiunzione è considerata critica. Si tenga tuttavia presente che questo è solamente un prospetto iniziale di lavoro, utile per fornire uno schema di base entro il quale cominciare l’opera di approfondimento sulla materia. La conoscenza del simbolismo planetario e l’esperienza sono il bagaglio essenziale di ogni buon interprete.
Rapporti planetari affini
Sole/Luna – Sole/Venere – Sole/Giove – Luna/Venere – Luna/Giove – Venere/Marte – Venere/Giove – Marte/Giove.
Rapporti planetari non affini
Sole/Saturno – Sole/Urano – Sole/Nettuno – Luna/Marte – Luna/Saturno – Luna/Urano – Luna/Nettuno – Luna/Plutone, Mercurio/Nettuno – Venere/Nettuno – Marte/Saturno – Marte/Urano – Marte/Nettuno – Marte/Plutone – Saturno/Urano – Saturno/Nettuno – Saturno/Plutone – Urano/Nettuno.
Le serie armoniche e gli aspetti
Il simbolismo zodiacale è facilmente riconducibile alle serie numeriche sottomultiple di 360 (il numero di gradi in cui è ripartito lo zodiaco). La suddivisione in 360° non rispecchia la durata effettiva dell’anno tropico (365, 25 giorni circa), tuttavia tale numero rappresenta una specie di compromesso ideale per rientrare nei termini della notazione sessagesimale, base della suddivisione del cerchio. Nella pratica astrologica di utilizzo corrente si sono estrapolate cinque serie armoniche (dette armoniche inferiori) derivate dalla suddivisione del cerchio per 1, 2, 3, 4 e 6 al fine di evidenziare i rapporti angolari tra pianeti che sono i più significativi dal punto di vista interpretativo. Il simbolismo che ne deriva è strettamente numerico, o numerologico, e del resto la numerologia è alla base di tutte le scienze mantiche e divinatorie.
Congiunzione (0°, 360/1)
Uno è il numero dell’inizio, dell’unità, dell’indifferenziazione; l’aspetto di congiunzione è quindi un’assenza di polarità tra i pianeti, che si uniscono nel formare una fusione, un insieme organico. Tuttavia, molto dipende dalla natura dei pianeti in aspetto. Poiché la congiunzione reca in sé il seme di tutti gli aspetti, pianeti scarsamente compatibili (ad es. Saturno e Nettuno) rappresentano un’unione difficile e rendono la congiunzione più simile a una quadratura o a un’opposizione. Nella pratica: culminazione di un processo, nuova fase di vita, esperienze intime e profonde, comprensione, unione totale.
Opposizione (180°, 360/2)
Il Due rappresenta la polarizzazione delle forze e delle energie (luce e buio, bene e male, yin e yang), il riconoscimento di qualcosa altro da se stessi. Tradizionalmente due pianeti in opposizione innescano un conflitto, per il fatto stesso di essere separati, di non riconoscersi l’uno nell’altro. Ma il contrasto può sfociare in interazione, nel momento in cui ci si rende consapevoli del fatto che senza confrontonon esiste coscienza.Nella pratica: conflitto tra istanze personali e sociali, culminazione o collasso delle esperienze, incontri ed eventi che esigono attenzione, relazioni contrastanti che per essere risolte richiedono una maturazione.
Trigono (120°, 360/2)
Uno e Trino, come recita la catechesi cattolica. Tre è la risoluzione del conflitto delle polarità attraverso l’intervento di un fattore di intermediazione, che riunifica in sé tutti gli opposti. A livello biologico la nascita è un fatto ternario, in quanto essa è originata dall’incontro tra i due sessi. Il trigono come fattore di bilanciamento e di equilibrio concorre ad armonizzare le energie planetarie in causa, ma rappresenta anche la resistenza al cambiamento. Nella pratica: potenziali di espansione e di creatività, efficienza, rilassamento delle tensioni. Di converso tendenza ai mutamenti di lieve entità, facilità espressiva e di realizzazione che spinge all’inanità e al poco sforzo.
Quadratura (90°, 360/4)
Dopo il tre, numero creativo che riunifica gli opposti, il quattro si occupa di consolidare la fase creativa attraverso l’addensarsi del principio ternario. Esso rappresenta dunque la stabilità, le direzioni che ci consentono di fissare l’energia in materia e in realizzazioni concrete (i quattro punti cardinali, le quattro stagioni, i quattro elementi). In quanto prodotto di 2 x 2 esso rappresenta astrologicamente una croce di due opposizioni, le quali tentano una conciliazione tra i quattro elementi costitutivi del mondo materiale (Fuoco, Terra, Aria, Acqua). Il rapporto tra pianeti in questa fase angolare prospetta generalmente periodi critici dovuti alla difficoltà nel passaggio tra il sottile e il denso, tra l’idea e l’azione; è spesso una resistenza al cambiamento percepito come definitivo, ma considerata nel suo aspetto costruttivo la quadratura imprime svolte evolutive nella costruzione del proprio destino. Nella pratica: sfide imposte dalle circostanze che inducono a cambiamenti, crisi e difficoltà di ordine materiale, resistenze psicologiche, impedimenti; al positivo progresso e incremento delle capacità di azione.
Sestile (60°, 360/6)
Il sei è un numero di non facile comprensione intuitiva. Esso è il prodotto di 3 X 2, quindi riunisce in sé il potenziale di armonizzazione di due ternari. Tradizionalmente esso è rappresentato dalla croce di Davide, due triangoli equilateri intersecantesi e con i vertici equidistanti. I due triangoli rappresentano le forze creative spirituali (il triangolo con il vertice in alto) e le forze unificatrici terrene (il triangolo con il vertice in basso). Il sei è il numero del figlio di Dio e il segno della Vergine, il sesto dello zodiaco, simboleggia iconicamente la madre di Cristo, ovvero il principio divino che si manifesta in seno alla creazione. Da tali raffigurazioni si evince che il numero sei è in grado di innescare un processo di realizzazione attiva una volta raggiunto lo stato di equilibrio interiore; possiede quindi l’equilibrio del trigono ma non ne condivide la quiescenza e l’inanità, è un processo creativo sorretto dall’ispirazione e dall’intuizione, associato nell’applicazione astrologica al senso dell’opportunità. Nella pratica: accento messo sulle relazioni di gruppo, scarsa resistenza da parte di circostanze esterne, facilità di azione, contatti piacevoli e non ostacolanti, imprese e iniziative facilitate. In genere un transito di sestile, se non accompagnato da altri aspetti, passa spesso inosservato.
Aspetti minori
Sono utilizzati in casi particolari. Essi sono: semisestile (30°, 360/12); semiquadrato (45°, 360/8); sesqui-quadrato (135°, multiplo del semiquadrato); quinconce (150°, multiplo del semisestile); decile (36°, 360/10); quintile (72°, 360/5); bi-quintile (144°, multiplo del quintile); settile (51°25’43”, 360/7); novile (40°, 360/9).
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