L'Unità e la sua immagine

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Il numero 2, fondamento numerico dell’aspetto di opposizione, rappresenta l’espressione dell’unità che solo per il tramite del suo specchiarsi si riconosce, acquisendo la consapevolezza di essere attraverso la sua immagine. Con lo scindersi dell’unità, la manifestazione ha inizio, e con essa le categorie spaziotemporali che ne consentono l’espressione, ma che sanciscono anche la separazione della creatura dal creatore. Questo significa che per recuperare la distanza e la frattura venutesi a creare è ora necessario l’intervento di un fattore dinamico, una corrente comunicativa e di relazione che mantenga il contatto tra i due aspetti di un’unica realtà.

Discendendo dal piano metafisico alla figura zodiacale, osserviamo quello che accade quando due pianeti si trovano separati da una distanza longitudinale di 180°. Ai fini della nostra esposizione possiamo considerare un pianeta come una monade, espressione di una potenza che nell’essere umano si rivela come istanza psichica, come manifestazione di un singolo processo vitale o animico. Ora, nella totalità organica del quadro oroscopico, due pianeti in aspetto di opposizione rappresentano la massima tensione – o distanza – che può venirsi a creare tra le loro dinamiche. Ciò significa che il loro rapporto diviene un confronto tra funzioni che, essendo parte di un tutto, devono trovare un punto di equilibrio. L’implicazione a livello della psiche individuale è che tale relazione va elaborata affinché possa riconciliarsi nell’unità originaria.

I problemi sorgono nella fase antecedente al riconoscimento, quando l’unica soluzione possibile alla mancata integrazione è il rifiuto, la fuga o di converso la lotta, entrambe espressione di un completamento fallito. Ma la natura divisiva dell’opposizione è anche il suo punto di forza, perché consente a quei fattori irrisolti di mettersi in gioco e di completare un’operazione di recupero assolutamente necessaria per evitare la frammentazione della psiche.

Per quanto all’aspetto venga assegnata una connotazione critica, non è sempre questo il caso. Come abbiamo notato per la congiunzione, sono molteplici i fattori che influiscono sui risultati di un’opposizione; la natura dei pianeti in gioco risulta determinante, come pure le loro dignità e debilità nei segni zodiacali che li ospitano. L’impulso evolutivo individuale serve poi a stabilire se il confronto tra le parti avviene con il concorso di circostanze oggettive – generalmente critiche – oppure per il tramite di una trasformazione interiore, egualmente impegnativa ma che non necessita a questo punto di un innesco esterno. In alcuni casi l’integrazione di un’opposizione presenta meno problemi rispetto alla congiunzione; qui, il ‘nemico’ è conosciuto, lo si può affrontare in campo aperto, mentre nella congiunzione abbiamo a che fare con dinamiche difficili da mettere a fuoco per l’eccessiva vicinanza reciproca.

La natura complementare dell’aspetto si percepisce pure nell’interazione tra gli Elementi dei segni zodiacali ospitanti. Quando Terra e Acqua sono in armonia, essi si uniscono per formare il substrato fecondo che sostiene la crescita vitale; mentre Fuoco e Aria rappresentano la scintilla vitale e il comburente che la alimenta. Ma un eccesso di Acqua sommerge la Terra e un eccesso di Terra causa aridità; troppo Fuoco consuma l’Aria e troppa Aria spegne il Fuoco.

Attuare il riconoscimento delle polarità contrapposte è difficile, perché l’opposizione si configura inizialmente come altro da sé, qualcosa che va reintegrato ma a prezzo di sacrifici e rinunce. Portiamo ad esempio l’aspetto di Venere-Saturno, astri che nell’immaginario appaiono scarsamente conciliabili. Venere è il pianeta della seduzione, dell’attrazione e dell’equilibrio delle forme vitali e sociali, come abbiamo già notato altrove. Saturno esprime il principio di necessità insito nella condizione umana, che da un lato garantisce la stabilità e dall’altro viene spesso interpretato come tirannide, come prove che la vita richiede. Nel loro opporsi ci troviamo inizialmente di fronte a un limite imposto ai potenziali espressivi di una relazione, di un’aspirazione artistica o vitale; di converso un tipo saturnino potrebbe interpretare il suo nodo venusiano come una distrazione che lo incita a deviare da un percorso ben definito e razionale.

Ma la via della conciliazione ci dice che se un venusiano accetta lo schema e la struttura saturnine, queste divengono un sostegno che gli consente di espandere in modo fecondo la creatività affettiva, così come il palo sostiene il tralcio della vite; una relazione potrà diventare di lunga durata, e un artista diverrà consapevole della necessità di affinare con lo studio la sua vena creativa. E viceversa, il tipo Saturno vedrà in Venere il frutto del suo impegno e dei suoi sacrifici, evitando il rischio di perdersi in sterili dogmatismi che non hanno nulla di vitale.


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