Helena Petrovna Blavatsky (russo: Елена Петровна Блаватская), nata von Hahn, fu una scrittrice russa co-fondatrice nel 1875 della Società Teosofica

Tracciare un profilo di Helena Blavatsky non è agevole, visto l’intrecciarsi di fatti e parole la cui veridicità viene spesso messa in dubbio. Il suo carattere poco incline ai compromessi, le accuse di manipolazione e di ciarlataneria, la vita avventurosa, contribuiscono a creare un substrato dove la fede nelle sue qualità inesplicabili e il diniego delle sue capacità viaggiano di pari passo. Non si può negare tuttavia di essere al cospetto di un personaggio carismatico, che a suo modo ha suscitato una vasta eco nel mondo che gravita attorno alle scienze spirituali, eco che sopravvive ancora oggi.
Helena Blavatsky nacque il 12 agosto del 1831 da una famiglia aristocratica russo-tedesca, a Ekaterinoslav (oggi Dnipro in Ucraina); la madre era figlia di una principessa, il padre era discendente di una famiglia di aristocratici tedeschi. Fu educata autonomamente, e sin dall’adolescenza sviluppò un acceso interesse verso i testi dell’esoterismo occidentale. La professione del padre, colonnello dell’esercito, costrinse la famiglia a numerosi spostamenti.
Nel 1838, all’età di 28 anni, la madre morì di tubercolosi. Con i nonni e i suoi due fratelli la Blavatsky si spostò a Saratov, una città della Russia sud-occidentale. Qui, nella libreria del nonno materno, scoprì numerosi libri di carattere esoterico che suscitarono il suo interesse sull’argomento. Più tardi dichiarò che proprio in quel periodo iniziò ad avere visioni di un “misterioso indiano” che negli anni a venire avrebbe incontrato di persona.
Nel 1845 fu a Londra e a Bath con il padre. Dopo un anno si spostò a Tiflis (oggi Tbilisi, capitale della Georgia), dove in seguito asserì di aver avuto le prime esperienze paranormali, accompagnate da viaggi astrali in cui incontrava il “misterioso indiano”.
Nel 1849, all’età di 18 anni, accettò di sposare Nikifor Vladimirovich Blavatsky, un quarantenne vice governatore di una provincia russa. Tentò più volte di fuggire dalla magione del consorte finché, dopo tre mesi di vita matrimoniale, gli emissari del padre vennero a riprenderla per portarla a Odessa dove il padre risiedeva in quel momento. Durante il tragitto fuggì di nuovo, corruppe il capitano di una nave e raggiunse Costantinopoli. Di qui in avanti, e sino al 1873, anno del suo arrivo a New York, la storia di Helena Blavatsy si ammanta di mezze verità e leggende, non essendovi diari o testimonianze dirette dei suoi viaggi.
Secondo le sue successive dichiarazioni, a Costantinopoli conobbe la contessa Sofia Kyseliova, con la quale si accompagnò in un viaggio in Egitto, Grecia e Europa dell’est. Nel 1851 fu a Parigi, per poi visitare Londra. Qui, secondo le versioni ufficiali, ebbe occasione di incontrare alla Great Exhibition di quell’anno l'”indiano misterioso” delle sue visioni giovanili, che si presentò come il Maestro Morya; questi gli riferì di avere una missione per lei, che l’avrebbe portata in Tibet.
Nello stesso anno decise di andare in Canada per incontrare le comunità native americane del Quebec. Si diresse poi a sud fino alle Ande, e di lì in nave sino a Ceylon e a Bombay. Stette in India due anni seguendo le indicazioni di Morya, ma non riuscì a entrare in Tibet ostacolata dalle autorità britanniche. Decise quindi di ritornare in Europa via nave, sopravvivendo a un naufragio al Capo di Buona Speranza.
Nel 1854 fu a Londra, da dove salpò per New York; a San Francisco si imbarcò nuovamente per l’India e qui, nel 1856, riuscì finalmente a entrare in Tibet. In seguito ritornò in Europa e nel 1858 si riunì alla sua famiglia; in questo periodo, secondo le sue dichiarazioni, iniziò a manifestare le sue facoltà paranormali. Nel 1864 cadde da cavallo durante una cavalcata e rimase in coma per parecchi mesi. Al risveglio, dichiarò di aver preso pieno controllo dei suoi poteri paranormali. Nel 1867, in Italia, combattè – sempre secondo le sue dichiarazioni – con Giuseppe Garibaldi nella battaglia di Mentana, procurandosi delle ferite.
In seguito, sempre secondo il suo racconto, ebbe un incontro con il Maestro Morya a Costantinopoli; insieme intrapresero il lungo viaggio via terra per giungere in Tibet. Qui furono ospiti di un amico di Morya, il Maestro Koot Homi (citato come K. H. nei libri della Blavatsky); apparentemente educato in Europa prima del suo adeptato, Koot Homi fu considerato uno dei Mahatma che ispirarono la nascita del movimento teosofico. Secondo le sue memorie, la Blavatsky venne educata a padroneggiare vari poteri psichici quali la chiaroveggenza, la telepatia, la dematerializzazione di oggetti fisici; le venne inoltre insegnato un linguaggio sconosciuto, il Senzar, che si suppone sia il linguaggio originale con cui furono composte le Stanze di Dzyan, uno dei testi canonici del teosofismo. Molte voci critiche si sono levate nel tempo a contestare la veridicità del suo soggiorno in Tibet. Solo uno studioso come D. T. Suzuki dichiarò che la conoscenza che la Blavatsky esprimeva sul buddhismo Mahayana sembrava essere compatibile con gli studi che si potevano effettuare in un monastero tibetano.
Dopo un soggiorno in Tibet di circa due anni, nel 1871 la Blavaysky fece rotta per la Grecia allo scopo di incontrare un altro dei maestri, Hilarion [1]. In seguito si recò in Egitto, dove venne in contatto con il Maestro Serapis Bay [2]. In Libano ebbe contatto con i membri della religione Drusa [3]. Nel 1872 ritornò a Odessa presso la famiglia. Nel 1873, istruita da Morya, giunse a New York. Nel 1874 si sposò con un georgiano lì conosciuto, ma anche questa volta il matrimonio durò poco.
Sempre nel 1874 la Blavatsky conobbe il giornalista-avvocato Henry Steel Olcott; che rimase impressionato dalle sue capacità di manifestare fenomeni paranormali. Da questo incontro nacque una profonda amicizia, che attraverso varie circostanze e l’incoraggiamento dei Maestri della Blavatsky portò alla fondazione nel 1875 della Sociertà Teosofica, il cui obiettivo consisteva: 1) Nella formazione un nucleo di fratellanza universale: 2) Nello studio di religione, filosofia e scienza; 3) Nello studio e investigazione dei poteri latenti nell’uomo.
Nel 1877 vide la luce la sua prima opera, l’Iside Svelata, la cui diffusione fu un successo. Il libro definiva la Teosofia come “un’antica saggezza-religione, una guida occulta senza età al cosmo, alla natura e alla vita umana … Questa antica guida occulta diverrà la religione del futuro.” (I, 613). Le nuove logge non ebbero altrettanto successo, nonostante la presenza di personaggi di spicco come Thomas Edison. Nel 1878 la Blavatsky ottenne la cittadinanza statunitense.
Nel 1879, insoddisfatta della sua vita negli Stati Uniti, la Blavatsky salpò per l’India assieme a Olcott, dopo aver stabilito contatti con il Movimento di Riforma Induista, che proponeva un rinnovamento dell’induismo in senso sociale e spirituale. Dopo aver visitato parecchi luoghi sacri, la copia iniziò a lavorare su una rivista mensile, Il Teosofista, che ebbe un’ampia diffusione. Nel 1880 si convertirono entrambi al buddhismo con una cerimonia in Sri Lanka.
Sempre in quegli anni sorse una controversia con Emma Coulomb, una tenutaria di appartamenti in Madras che accusò pubblicamente la Blavatsky di aver inscenato fenomeni fraudolenti. Pressapoco nello stesso periodo, la Società di Ricerche Psichiche condusse un’investigazione sui suoi presunti poteri, arrivando a dichiarare la Blavatsky come “uno degli impostori più ingegnosi e interessanti della storia.”
Nel 1882 le fu diagnosticato il morbo di Bright, oggi conosciuto come nefropatia diabetica. In seguito si spostò in Francia e nel Regno Unito per visitare alcune logge teosofiche e controbattere a problematiche sorte al loro interno. Nel 1884 si recò al Cairo dove, assieme a Charles Webster Leadbeater, prominente teosofista e massone, trovò le prove della natura estorsiva e criminale di Emma Coulomb.
Nel 1885 lasciò definitivamente l’India per i suoi problemi di salute. Si stabilì per qualche tempo a Napoli e poi nel regno di Bavaria. Nel frattempo il movimento crebbe, nonostante le accuse di ciarlataneria, giungendo ad annoverare 121 logge nel mondo. Nel 1886, la Società di Ricerche Psichiche ammise di con aver condotto imparzialmente le ricerche sulle sue frodi, anche se rimarcò che le molte questioni sorte rimanevano inspiegate. Nello stesso anno la Blavatsky, ormai in sedia a rotelle, si spostò in Belgio, dove ricevette visite da teosofisti di tutta l’Europa.
Nel 1887 giunse a Londra, dove fondò la Blavatsky Lodge; qui accolse molti visitatori tra cui il poeta William Butler Yeats e Mohandas Gandhi, allora avvocato nella capitale, che divenne un affiliato alla loggia. Nel 1888 la Blavatsky istituì la Sezione Esoterica della Società Teosofica, riservata a un gruppo ristretto di persone e votata allo studio filosofico ed esoterico piuttosto che agli esperimenti paranormali. Nello stesso anno uscì la rivista Lucifer, sempre focalizzata sull’aspetto filosofico della dottrina; a seguire vide la luce La Dottrina Segreta, il suo commentario sulle Stanze di Dzyan; il libro tratta delle sue idee cosmogoniche sulla natura dell’universo, dei pianeti e della comparsa dell’essere umano.
Nel 1890 la Blavatsky andò ad abitare nella casa di Annie Besant, attivista, scrittrice e filantropa britannica, che fu in seguito a capo della Blavatsky Lodge. Qui scrisse le sue ultime opere: La Chiave della Teosofia, La Voce del Silenzio e un testo devozionale basato a suo dire su un testo in Senzar, Il Libro dei Precetti Aurei. Nel 1891 contrasse il virus influenzale (quello della pandemia del 1889-1890) e morì nel maggio dello stesso anno. Il suo corpo fu cremato. Al tempo della sua morte si calcola che, grazie alla sua leadership carismatica, il numero degli affiliati al movimento teosofico si aggirasse intorno alle 100.000 persone.
Bibliografia
- Coloro che Camminano sulle Strade Alte – Opere, frammenti e inediti – Verona 2014
- Dalle Caverne e dalle Giungle dell’Indostan -Viaggio nei misteri della mente umana – Verona 2007
- Gemme dall’Oriente – Precetti ed aforismi per ciascun giorno dell’anno – Vicenza 2008
- I Primi Passi nell’Occultismo – Borgofranco d’Ivrea 1993
- Iside Svelata – Opera completa due volumi – Vicenza 2018
- La Chiave della Teosofia – Gli insegnamenti fondamentali della Teosofia – Verona 1982
- La Dottrina Segreta – Opera completa in otto volumi – Vicenza 2018
- La Natura della Memoria – Ricordare e dimenticare in questa ed altre vite – Torino1997
- La Voce del Silenzio – Frammenti scelti dal “Libro dei Precetti Aurei” per l’uso quotidiano dei discepoli – Torino 1992
- Le Origini del Rituale nella Chiesa e nella Massoneria – Verona 2017
- Le Stanze di Dzyan – Con note a fronte – Torino 2011
- Parole di Saggezza (con J. Krishnamurti) – Una raccolta di saggi di tre grandi maestri spirituali – Milano 2009
- Racconti da Incubo – Roma 2020
- Raja Yoga e Occultismo – Ultimi insegnamenti – Roma 1981
- Scienza Antica e Scienza Moderna – Verona 2018
- Un’Isola di Mistero – Viaggio nei misteri della mente umana – Verona 2007
- Un Mazzo di Fiori Scelti – E altri scritti esoterici – Borgofranco d’Ivrea 1992
[1] Il Maestro Hilarion è considerato, all’interno del movimento teosofico e di altre associazioni affini, un essere spiritualmente perfezionato all’interno di quella che i teosofi identificano come la Grande Fratellanza Bianca, che diffonde gli insegnamenti spirituali attraverso esseri umani selezionati. In particolare l’influenza del Maestro Hilarion si rivelerebbe agli scienziati del mondo.
[2] Un altro membro della Grande Fratellanza Bianca; fu un gran sacerdote atlantideo migrato in Egitto al tempo della distruzione di Atlantide. È considerato l’ispiratore degli artisti.
[3] I Drusi sono gli appartenenti ad una setta sincretistica originaria dell’Egitto, i cui membri formano un gruppo religioso esoterico di lingua araba. L’essenza della dottrina drusa afferma che Dio è sia trascendente che immanente, cioè è tutto ciò che esiste piuttosto che sopra l’esistente.