La ricerca del sé

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L’aspetto di novile inscrive nel cerchio zodiacale la figura dell’ennagono, i cui lati hanno un’ampiezza angolare di 40°. Gli aspetti derivati sono il bi-novile (80°) e il quadri-novile (160°), che alcuni astrologi considerano avere gli stessi effetti del novile; il tri-novile non viene valutato perché a tutti gli effetti coincide con l’aspetto maggiore di trigono (120°).


Per comprendere il significato nel numero 9, etichetta numerica dell’aspetto, dobbiamo ritornare a quanto detto in relazione al numero 8 per l’ottile, cioè al suo significato di presenza di un principio spirituale increato che si rivela nelle forme della Natura. Con il numero 9 introduciamo il concetto di un’individualità che agisce in conformità alla Legge divina (1 + 8); è il saggio e il ricercatore della verità, o l’iniziato, rappresentato dal nono Arcano del Tarocco, L’Eremita, che con la sua lampada velata va in cerca della Saggezza suprema nascosta ai più, perché adombrata dalle forme della natura. In altri termini, L’Eremita raffigura il livello in cui si raggiunge la conoscenza di sé. Nell’Albero cabalistico la nona Sephira è Yesod, la Base o il Fondamento; in sostanza, questa Sephira raccoglie le emanazioni delle Sephirot precedenti, creando un’architettura sottile, eterica, che organizza la formazione degli enti materiali. Riferendoci a tempi più recenti Ouspensky, nella sua opera Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto, cita il lavoro di Gurdjieff [1] sugli enneagrammi, una figura a nove punte inscritta in un cerchio usata per descrivere qualunque manifestazione o processo naturale e cosmico, in quanto il numero 9 si riferisce a un ciclo completo di espressione dei fenomeni, dal grossolano allo spirituale. Lo stesso concetto venne in seguito ripreso e in parte sfruttato a fini utilitaristici nel cosiddetto Enneagramma della Personalità, una descrizione della psiche umana intesa come una tipologia di nove tipi interconnessi di personalità.


Alla luce di questo simbolismo numerologico, il novile assume le caratteristiche vibrazionali di un aspetto che descrive – per mezzo delle energie planetarie che mette in comunicazione – il modello di ricerca del senso o significato di un legame psichico che concorre all’evoluzione etica o spirituale di un individuo. La sua espressione è quindi su piano eminentemente sottile, e sarebbe inutile cercarne un riscontro solo sul piano manifesto, specie se si utilizza l’aspetto nei transiti. Se però ci addentriamo nel simbolismo del novile, scopriamo che esso funziona come un attrattore che guida l’individuo verso il suo vero destino. Esso presenta cioè un elemento di ineluttabilità, che se ben sostenuto da altri aspetti rappresenta la possibilità di vivere secondo il proprio modello di riferimento in piena consapevolezza; in caso contrario, il potenziale di questo progresso rischia di non attualizzarsi, di rimanere nel limbo delle possibilità inespresse.

Prendiamo ad esempio un novile Sole-Venere (è un aspetto possibile perché Venere ha un’elongazione massima di 47°): la mia natura (Sole) deve attualizzarsi secondo i principi dell’armonia e della cooperazione tra le parti (Venere), ovvero miro a realizzare un equilibrio tra me e gli altri; questo è l’obiettivo da porsi in relazione alle due energie planetarie. Facciamo un altro esempio con Marte-Urano; in questo caso, le mie azioni (Marte) devono seguire un percorso evolutivo (Urano) che mi conduca a mete lontane dalle intenzioni originarie. Sono solo due esempi, ma sufficienti a rendere l’idea di come leggere un rapporto di novile: passare dal potenziale all’atto facendosi veicolo consapevole delle forze planetarie.        


[1] George Ivanovic Gurdjieff (1866-1887 – 1949) fu un filosofo, mistico e insegnante spirituale di discendenza greco-armena. I suoi insegnamenti vertono sul fatto che la maggior parte degli esseri umani non possiede una coscienza unificata, vivendo in uno stato simile ad una “veglia ipnotica”; il suo sistema per il risveglio della consapevolezza, denominato la “Quarta Via”, unisce i metodi seguiti dai fachiri, dai monaci e dagli yogi. Morì di cancro a Parigi; a tutt’oggi esistono parecchi gruppi organizzati che seguono i suoi insegnamenti, nonché una Fondazione internazionale che tramanda la sua eredità spirituale.