La necessità del sacrificio

Il simbolismo del numero 4, che troviamo pure nel quarto Arcano del Tarocco (L’Imperatore), rappresenta il Quaternario, l’aspetto creativo della volontà – divina e umana – che si manifesta nella produzione delle forme materiali. Il seguito naturale del Ternario – il principio vitale generato dall’unione degli opposti – è dunque la sua espressione spaziotemporale, il suo rivelarsi attraverso una struttura caratterizzata dalla densità, che offre appoggio alle espressioni concrete dello spirito. Il quadrato e la pietra cubica sono la rappresentazione geometrica di questo processo, raffigurando la fissità degli enti materializzati, la loro “caduta” in una forma stabile.
Nel quadro della figura astrologica analizziamo in primo luogo quale rapporto viene a crearsi tra gli Elementi assegnati ai segni zodiacali. A un primo sguardo notiamo che i vertici del grande quadrato inscritto nel cerchio dello zodiaco includono tutti gli Elementi, nelle loro diverse istanze evolutive (vedi Trigono); l’aderenza simbolica al numero quattro è perfetta: affinché una forma si stabilizzi sul piano denso, è necessario l’apporto di tutti gli Elementi (vedi il Magnete Tetrapolare).
Ma è nell’interazione tra gli Elementi che troviamo espressa la tensione generata dal processo di adattamento del principio creativo alle forme materiali:
- Il Fuoco vaporizza l’Acqua – l’Acqua spegne il Fuoco.
- La Terra soffoca il Fuoco – il Fuoco (calore) inaridisce la Terra.
- L’Aria disperde la Terra – la Terra ostacola l’Aria.
- L’Acqua appesantisce (inumidisce) l’Aria – L’Aria agita l’Acqua.
Questi rapporti, che hanno un corrispettivo analogico sia a livello della psiche che nella formazione di eventi esterni, fanno dire che l’aspetto di quadratura genera effetti critici. In sostanza, tali configurazioni richiedono che l’individuo riesca a gestire le sue contraddizioni e contestualmente gli effetti avversi dell’esistenza. Per fare un esempio, il Fuoco ha le caratteristiche del caldo-secco, mentre l’Acqua del freddo-umido; agire in assenza di tensione significa generare un atteggiamento disponibile inizialmente al sacrificio: accettare di indebolire il Fuoco per temprarlo con il principio ricettivo Acqua e, allo stesso tempo, rinunciare alla stasi dell’Acqua per accendere gli stati emozionali con il Fuoco.
Negli usi dell’astrologia giudiziaria la quadratura è spesso interpretata come un ostacolo al raggiungimento di certe aspettative, o come resistenza che si incontra nei vari settori dell’esperienza umana, a livello fisico, psicologico o destinico. La lettura “passiva” dell’aspetto non dà adito a dubbi: si tratta di un aspetto critico, anche se molto dipende dalla configurazione generale del tema, dai pianeti, dagli aspetti concomitanti e non ultimo dal grado evolutivo del consultante. La quadratura rispecchia perfettamente il detto “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”; essa attualizza le difficoltà incontrate nel rendere tangibili i propri potenziali, che si tratti di realizzazioni personali, sociali o dello scioglimento di blocchi psichici e psicologici. Senza giungere agli eccessi funesti di certe interpretazioni, è un fatto che la quadratura è un aspetto ostico; ma proprio in questa scarsa adattabilità giace la sua più grande forza.
Nell’analisi transpersonale del tema, la quadratura manifesta in realtà un ragguardevole potenziale realizzativo. È nello sforzo richiesto per la risoluzione delle difficoltà che si trova la chiave per il superamento degli automatismi inconsci; parliamo di quei meccanismi di protezione che, come spiegato per le tecniche di autosuggestione, impediscono di accedere al proprio vero sé, scegliendo di presentare all’esame cosciente solo ciò che noi crediamo di essere; in tal modo, le possibilità di cambiamento sono vanificate dall’autoinganno che mettiamo in atto. Ed è proprio l’aspetto di quadrato, con il suo significato essenziale di resistenza al cambiamento, a rendere possibile l’identificazione di quei nodi psichici che inibiscono il riconoscimento della nostra vera natura. Come integriamo le estremità di questo rapporto il più delle volte irrisolto? Una risposta esaustiva occuperebbe troppo spazio, ma possiamo procedere con un esempio.
Luna in quadrato a Venere
La Luna rappresenta i valori di sensibilità e di accoglimento con tutte le attribuzioni simboliche correlate e – attraverso la sua funzione satellite – riflette la presenza solare cadenzando il ritmico pulsare della vita, dei cicli ricorrenti della natura; l’aspetto caratteristico della lunarità è la mutevolezza, è il tempo che scandisce l’esistenza rendendola permeabile ai cambiamenti. Venere, in quanto pianeta interno all’orbita terrestre, rivela un aspetto costitutivo, ovvero assolve al compito di edificazione psichica e organica dell’individualità; è l’insieme dei meccanismi che edificano e stabiliscono l’equilibrio e l’unione tra le varie espressioni vitali, il che giustifica la sua attribuzione a pianeta dell’amore e degli affetti.
La Luna in quadrato a Venere è dunque un aspetto che instaura un rapporto critico tra i valori dell’accoglimento e dell’equilibrio relazionale; in altre parole, risulta difficile accettare i mutamenti che derivano da un qualsivoglia rapporto che comporti valenze affettive, o che implichi dei cambiamenti caratteriali necessari al buon esito dell’unione. D’altro canto, si presenta la possibilità di essere attratti da legami che presentano ampi valori di instabilità, e che richiedono un certo grado di evoluzione e di sofferenza per essere risolti. Una delle possibili manifestazioni di questo aspetto è l’esperienza familiare di una madre anaffettiva, con le conseguenti insicurezze nei rapporti per un uomo, e per la donna una scarsa fiducia nella propria femminilità; ma si tratterebbe di un effetto, non di una causa, perché la madre anaffettiva è in realtà un ostacolo che l’individuo sceglie di mettere sul suo cammino. Non tutti vivrebbero tale esperienza come una carenza; per alcuni, dotati di uno spiccato senso dell’indipendenza, può risultare un vantaggio evolutivo.
E qui veniamo al nocciolo della questione. Le prove che l’aspetto ci mostra non sono realmente dotate di esistenza propria. Non vi sono eventi, individui o circostanze che stabiliscono ineluttabilmente il nostro destino. Non possiamo eluderle se sono manifeste, ma possiamo trasformarle, indirizzandone l’energia verso finalità costruttive. Nel caso di Luna-Venere ciò comporta il sacrificio di un ego di comodo, incapace di accettare cambiamenti che non siano a proprio beneficio. Questo vale non solo in campo affettivo, ma anche nei settori dell’esperienza rappresentati dalle Case in cui si forma l’aspetto.
All’esame dei transiti i potenziali di criticità (o evolutivi se ne esistono i presupposti) si manifestano solo in presenza di passaggi dei pianeti lenti. In questo caso, anche in base alla frequenza storica dell’aspetto, ci si deve attendere una crisi più o meno accentuata nell’ambito dei settori dell’oroscopo interessati, prendendo naturalmente in considerazione il simbolismo dei pianeti interessati e le eventuali configurazioni ricorrenti. Le quadrature in transito dei pianeti veloci hanno un impatto più accentuato rispetto ai trigoni; ma trattandosi di fenomeni ciclici ricorrenti, rappresentano più che altro momenti di difficoltà nella gestione delle risorse fisico-psichiche o nei rapporti con l’esterno. Il transito in quadratura di Marte inclina ai dispendi energetici, alle rotture e alle azioni unidirezionali.
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