I Sette Principi Planetari

Estratti dall’opera: Tarot Majors – London 2020. Trad. dall’inglese, adattamento e note di Daniele Duretto

Ora distribuiremo le sette Cause Secondarie con le loro analogie entro uno schema generale (tab. 1a – 1b). Questa presentazione richiede un commento ulteriore, che daremo colonna per colonna.

Tabelle 1a – 1b. Le cause secondarie del settenario

Colonna 1

I simboli planetari sono composti, nella loro forma iniziale, dalle seguenti figure di base:

  1. Il segno del Sole, che simboleggia le emanazioni dell’energia vitale e i fluidi nutritivi.
  2. Il segno della Luna, simbolo di ricettività, di intuizione, della capacità di riflettere ciò che si riceve.
  3. La croce, segno degli elementi e delle influenze.

Analizziamo la composizione dei segni planetari nell’ordine in cui sono trovati nella prima colonna [1].

  • Nel simbolo di Saturno, il segno degli elementi è posto sopra quello della Luna il che significa che, sotto l’influsso di Saturno, gli elementi, cioè l’ambiente, predomina sull’intuizione.
  • Nel simbolo di Giove abbiamo gli stessi simboli di base, ma in ordine inverso, vale a dire la predominanza dell’intuizione in relazione all’influenza dell’ambiente.
  • Nel simbolo di Marte oltre al simbolo del Sole, vi è una freccia a indicare l’incremento dei fluidi vitali che forniscono la caratteristica impetuosità marziana. La freccia, in generale, indica nei segni zodiacali l’elemento del fuoco.
  • Il simbolo di Venere mostra che, sotto la sua influenza, le forze vitali predominano sull’ambiente.
  • Il simbolo di Mercurio indica in primo luogo l’influsso di questo pianeta sulla ricettività del soggetto, e poi sull’elemento vitale, e infine sull’ambiente. Se applichiamo questo influsso al sistema educativo, sarà data grande importanza alle capacità dello studente, alla qualità della scuola e infine alle condizioni che sottostanno alla trasmissione dell’insegnamento.

Alcuni autori introducono il simbolo della Terra (fig. 1). È un simbolo afflitto, perché mostra che nella vita terrestre l’influenza delle condizioni prevale sui principi vitali e astrali.

Colonna 2

Qui elenchiamo solo alcuni dei più comuni nomi di angeli. La diversità dei termini a designare l’angelo dello stesso pianeta è dovuta al parallelismo della nomenclatura dei linguaggi ebraico, caldeo e siriano e, in parte, all’introduzione di una nomenclatura più tarda degli gnostici. In questa colonna, con il termine “angelo”, intendiamo ciò che corrisponde sia all’aspetto che allo stato mentale del pianeta (cioè al suo Spirito più il suo Angelo), come percepito nella manifestazione della vita terrestre.

Per una migliore comprensione del quadro daremo le caratteristiche di ciascuna influenza planetaria nel piano mentale e astrale della vita terrestre. Daremo anche la loro influenza sulla manifestazione del piano fisico. Quest’ultimo è il risultato dell’incontro e interpenetrazione degli influssi mentali e planetari astrali con le corrispondenti manifestazioni terrestri, che si possono definire, con alcune restrizioni, gli influssi planetari sul piano fisico. Seguiremo il medesimo ordine dei pianeti.

  • L’influsso di Saturno sul piano mentale ci insegna l’immutabilità delle leggi della logica; sul piano astrale, questa influenza opprime, perché richiama la severità del karma; sul piano fisico, stabilisce le esperienze esistenziali, provoca stati depressivi e accentua la prudenza che talvolta porta all’avarizia.
  • L’influsso di Giove, sul piano mentale, insegna che in ogni cosa vi è bisogno di sistematicità e metodo; sul piano astrale, crea e sostiene il principio di autorità; sul piano fisico, sviluppa i talenti amministrativi, la giustizia, l’amicizia e la tendenza a proteggere i deboli.
  • Marte, sul piano mentale, attiva e accelera tutti i processi; sul piano astrale, incrementa il coraggio e la decisione che, sul piano fisico, si esprime come azioni impulsive (spesso rabbiose) e violente.
  • L’influsso del Sole, sul piano mentale, trasmette diffusamente le influenze attive che, sul piano astrale, creano il desiderio di dar loro una forma e condividere con gli altri questa creatività. Sul piano fisico, il Sole è il datore di tendenze artistiche, generosità, disprezzo della volgarità, di ciò che manca di originalità.
  • Venere, fra tutti i pianeti, rappresenta il principio di attrazione. Sul piano astrale, il principio si manifesta nelle varie forme dell’amore e, sul piano fisico, come produttività nei settori più disparati.
  • Mercurio, sul piano mentale, conferisce adattabilità alle idee; sul piano astrale, la flessibilità nei desideri che facilita tutte le trasformazioni; sul piano fisico, promuove i cambiamenti ed ogni tipo di speculazione.
  • La Luna, la “madre del mondo”, dona ricettività al flusso mentale; sul piano astrale, concede l’intuizione. Sul piano fisico, la sua influenza si manifesta attraverso la suscettibilità alle varie circostanze sottili; per gli animi più sensibili, attraverso la chiaroveggenza.

Colonna 3

Questa colonna di numeri è stata introdotta per completare la tabella. Questi numeri sono talvolta utilizzati nelle scuole moderne per celare i simboli planetari. La spiegazione è che il 3 rassomiglia al simbolo di Saturno e a un serpente che striscia, simbolo del pianeta; il 4 richiama il simbolo di Giove; il 5 è il simbolo di Marte, mal scritto; il 6, con un po’ di fantasia, assomiglia a un vortice, in cui è rappresentato il Sole. Le figure geometriche belle e regolari possono essere consacrate a Venere; il numero 8 ricorda il Caduceo di Mercurio; e il 9, la falce di Luna malamente disegnata [2].

Colonna 4

I colori dei pianeti, oltre al loro valore condizionale, in preparazione di un rituale planetario consentono di assegnare il pianeta che governa una certa manifestazione, poiché le emanazioni auriche delle entità planetarie sottili e parzialmente materializzate hanno un loro colore.

Colonna 5

La colonna delle fragranze indica quale profumo dovrebbe essere preferibilmente utilizzato durante una cerimonia magica planetaria. Riguardo all’incenso, il suo profumo è una sintesi che può sostituire qualunque degli aromi elencati. Sotto l’influsso dell’incenso, l’operatore assume una carattere più mistico (per tale motivo, l’incenso non è utilizzato nelle cerimonie di magia nera). Le sostanze odorifere utilizzate durante le cerimonie sono bruciate direttamente nel braciere. Gli aromi vegetali possono essere utilizzati nella forma di estratto alcolico, o come piante essiccate; quest’ultima forma è preferibile.

Colonna 6

I metalli planetari sono indicati non solo come materia utilizzata durante le preparazioni rituali, ma anche nella preparazione di talismani.

Segnaliamo la differenza tra un pentacolo e un talismano. Sia l’uno che l’altro, se le dimensioni lo consentono, possono essere indossati a contatto con il corpo. Un talismano è un condensatore di un’energia planetaria che già esiste nella persona. Se, per esempio, una persona difetta dell’energia gioviana, non è appropriato che utilizzi un talismano consacrato a questo pianeta.

Il pentacolo, a differenza del talismano, per il potere della sua consacrazione, attrae i fluidi di un determinato pianeta, e quindi, in modo artificiale, crea una connessione con gli elementi egregorici di quel pianeta. Con il nostro esempio, poiché non vi è un legame naturale con Giove, la persona può usare il pentacolo di questo pianeta, così da riceverne l’influsso, se necessita.

Sarà utile indicare brevemente come si prepara un pentagramma che il mago può utilizzare durante l’esecuzione dei rituali. La qualità intrinseca del pentagramma è il suo carattere sintetico. Questo è il motivo per cui, sul piano fisico, dev’essere fabbricato con una lega dei sette metalli planetari. Sul piano astrale, la cerimonia della sua consacrazione deve stabilire un contatto con tutte e sette le influenze planetarie. Il pentagramma è quindi consacrato con sei cerimonie minori ed una maggiore. Quest’ultima è svolta nell’astrale sotto l’influsso del pianeta predominante del suo futuro portatore. Sul pentagramma, in aggiunta alla somma delle influenze planetarie, sono poste sia le polarità della natura umana che quelle del percorso evolutivo, neutralizzate dal mago. Sono quindi sistemati sul pentagramma:

  • I segni י ה (Iod e He), che simboleggiano l’androgino umano.
  • I segni Alpha e Omega, che corrispondono sia alla conoscenza della Sorgente Primordiale dell’Uomo, cioè della sua origine, che del suo obiettivo – la Reintegrazione.
  • I segni תא (Aleph e Tav), che corrispondono rispettivamente al primo e all’ultimo degli Arcani Maggiori del Tarocco, l’insieme di tutta la filosofia occulta.
  • Le designazioni חֶסֶד (Chesed) e פַחַד (Pachad), ovvero Grazia e Severità, i due elementi che, neutralizzati, creano armonia nell’evoluzione etica dell’essere umano.

La cerimonia finale – la più importante – della consacrazione del pentagramma deve avere un carattere sintetico anche in relazione ai cosiddetti elementi ermetici. Nella cerimonia il mago occupa la posizione centrale della croce degli elementi. Il pentagramma dovrebbe ricevere il soffio (Aria), essere asperso con Acqua consacrata, asciugato dal Fuoco in cui bruciano delle sostanze aromatiche e posato sulla Terra. Ciascuna di queste manipolazioni è ripetuta cinque volte, sempre con l’enunciazione delle lettere י (Iod, Est), ה (He, Nord), ו (Vau, Ovest), ה (He, Sud) e ש (Shin, il centro della croce [3]). Un elemento indispensabile nella consacrazione finale del pentagramma è la pronuncia a bassa voce della grande parola sintetica della tradizione – Azoth (vedi Arcano IV).

Se non è possibile realizzare il pentagramma con una lega dei sette metalli, possiamo limitarci all’androginia, cioè ai due metalli nobili, oro e argento, o anche al solo oro. Possiamo, ancora, dipingere un pentagramma dorato su una pergamena vergine e utilizzarlo come fosse di metallo.

Colonna 7

Le pietre elencate in questa colonna furono usate in passato per preparare i talismani gnostici, conosciuti con il nome di “Abraxas” [4]. Su questi talismani erano incisi: per Saturno, un vecchio claudicante, o un serpente attorcigliato intorno a un feldspato; per Giove, un’aquila che afferra un pentagramma con il becco o gli artigli; per Marte, un drago che morde l’elsa di una spada; per il Sole, un serpente con la testa di leone; per Venere, il lingam [5]; per Mercurio, un Caduceo ermetico con tre volute (simbolo dell’Azoth), o un cinocefalo (uomo con la testa di cane [6]; per la Luna, una colomba tra due falci lunari.

Colonna 8

È la colonna delle corrispondenze sacramentali accettate dagli egregori episcopali cristiani più rappresentativi, come conseguenza diretta della conoscenza di certe influenze esoteriche da parte di alcuni Padri della Chiesa [7].

L’Estrema Unzione, che trasmette la Grazia affinché l’astrosoma possa essere purificato dai cliché delle trasgressioni che – per qualche ragione – sono sopravvissuti al sacramento della Confessione, è consacrata a Saturno, perché questi cliché sono in relazione a fattori karmici.

L’Eucarestia è il sacramento che, ricevuto per la prima volta da un battezzato, garantisce l’autorità nel campo dei principi cristiani evolutivi, rinnovandoli ogni volta; questo sacramento corrisponde ovviamente a Giove.  

La Confessione, che richiede a chi vi si sottopone un grande sforzo interiore, è collegata a Marte.

Il Sacerdozio, che conferisce al suo possessore il dono di diffondere i raggi di luce della cristianità, è collegato al Sole.

Il Matrimonio, risultato di una mutua attrazione degli sposi, appartiene a Venere.

La Cresima, che conferisce la facoltà di ragione nel campo del dogma e della morale cristiana, preparando l’individuo a seguire gli ideali cristiani, appartiene a Mercurio.

Il Battesimo, collegato ritualmente all’elemento acqua, rappresenta naturalmente l’influenza della Luna. Il rituale del battesimo, così come praticato nella Chiesa Ortodossa, simboleggia in modo esatto la prima uscita in astrale dell’iniziato. Questo risultato si ottiene con la protezione, o anche con l’accompagnamento, di un Istruttore iniziatore e dai futuri compagni. Penetrando nella sfera dell’astrosoma terrestre, l’iniziato trova e supera le reazioni involutive dei cliché per raggiungere l’astrale puro e per ritornare al corpo, intraprendendo una nuova vita. Il flusso della corrente circolare dell’astrosoma terrestre è simboleggiato dall’acqua da cui il battezzato emerge rinnovato. Durante il rituale, il ruolo dell’istruttore è svolto dal battesimo, e il ruolo dei futuri compagni sul piano astrale dai padrini e dalle madrine.

Colonna 9

I periodi della vita si possono facilmente mettere in relazione con le influenze planetarie.

L’infanzia, periodo in cui è di massima importanza una ricezione regolare delle forze vitali, è in relazione al Sole.

La pubertà, quando l’essere è più ricettivo all’ambiente – alla Luna.

La giovinezza, quando è più grande il potere di attrazione e la tendenza alle azioni impulsive – a Venere e Marte.

La transizione tra giovinezza e maturità, caratterizzata dall’adattabilità – a Mercurio.

L’età adulta, che introduce ai metodi e ai sistemi della vita sociale – a Giove.

La vecchiaia, governata dalla logica e dalla prudenza – a Saturno.

Colonna 10

Sul lato frontale dei consueti talismani magici planetari deve apparire l’immagine simbolica del microcosmo (il pentagramma), e sotto di esso uno degli attributi elencati.

Colonna 11

Il retro del talismano deve presentare il segno del macrocosmo (il Sigillo di Salomone), e in basso uno degli attributi della colonna. Il metallo utilizzato per fabbricare il talismano deve corrispondere al pianeta a cui sarà consacrato il talismano. Per Mercurio è utilizzata un amalgama con metalli che non siano in opposizione alla configurazione planetaria del futuro portatore del talismano.

Colonna 12

Per trovare i pianeti che governano i giorni della settimana, adottiamo il sistema seguente. Posizioniamo i pianeti in quest’ordine: Saturno – Giove – Marte – Sole – Venere – Mercurio – Luna. Poi dal Sole, a cui è consacrata la domenica, omettiamo due pianeti, il che ci darà – per il lunedì – la Luna. Continuando con lo stesso sistema dalla Luna avremo Marte per martedì, Mercurio per mercoledì e così via [8].

Possiamo anche illustrare questo schema posizionando i pianeti ai vertici di una stella a sette punte – simbolo del settenario (fig. 2).

L’ordine circolare nella direzione delle frecce corrisponde alla sequenza planetaria illustrata sopra. Seguendo le linee ad ogni vertice della stella, e cominciando con il Sole, avremo, ad ogni vertice della stella, il giorno successivo della settimana e il giorno che lo governa.

Queste corrispondenze tra pianeti e giorni sono giustificate principalmente dalle affermazioni di tutte le scuole medievali, che han dato loro una forza considerevole nell’astrale. Per ogni cerimonia magica planetaria, si raccomanda di scegliere il giorno della settimana governato dal pianeta a cui è consacrata la cerimonia. In alcuni linguaggi latini, i nomi dei giorni della settimana confermano etimologicamente le corrispondenze planetarie della figura.

Colonna 13

Nella colonna intitolata “attributi planetari”, diamo le caratteristiche dell’astrale di ciascun pianeta, che ci è utile a guisa di linguaggio condizionale.

Non spiegheremo qui le ragioni di questa terminologia, daremo solo gli attributi dei quattro elementi ermetici. L’attributo corrispondente al grado di umidità ha due poli: secco e umido; l’attributo corrispondente al grado di calore ha anche due poli: caldo e freddo. Le qualità attribuite agli elementi sono le seguenti: aria – caldo e umido; acqua – freddo e umido; terra – freddo e secco; fuoco – caldo e secco. Ciò consente di coniugare il quaternario degli elementi con quello degli attributi di questi elementi, come nel caso del quaternario dell’apostolo Giovanni:

Figura 3 – Quaternario di San Giovanni

Rimangono da dire poche parole sulle cosiddette “amicizie” ed “inimicizie” dei pianeti e spiegare anche il metodo di calcolo delle ore planetarie per i giorni della settimana.

In astrologia, quando parliamo della ”amicizia” tra pianeti, intendiamo il rafforzamento delle influenze positive. In magia, il concetto di amicizia è alquanto differente, poiché ciascun rafforzamento di influenza, sia benevolo che malevolo, di un pianeta su un altro, è considerato “amicizia”, ed ogni indebolimento di influenza, “inimicizia”.

Lasciando ad un momento successivo l’analisi delle amicizie e inimicizie astrologiche, elenchiamo solamente le amicizie e inimicizie magiche tra i sette pianeti, secondo lo schema accettato dalle scuole moderne.

Saturno è amico di Marte e nemico di tutti gli altri pianeti. L’impetuosità e la violenza marziane accentuano gli eventi saturnini fatali; essi sono rinviati o mitigati dalle influenze attive degli altri pianeti.

Marte è amico di Venere e nemico con tutti gli altri pianeti; infatti, la forza (Venere) ammette la violenza e l’impeto marziani, ma la logica saturniana, l’affabilità gioviana, la generosità solare, l’espansività mercuriale e l’adattabilità e passività lunari non si combinano con la violenza di Marte.

La benefica radiazione del Sole è accentuata dall’affabilità di Giove e dall’attrazione di Venere, ma è sicuramente ostacolata dalla freddezza di Saturno e dal furore di Marte.

Le emanazioni di Venere beneficiano della ricchezza di fluidi vitali del Sole, della sincerità di Mercurio e della ricettività della Luna, ma non sopportano la fredda logica di Saturno. Per quanto riguarda Giove, non si può dire che non si combini con Venere, ma dobbiamo ammettere che esso cerca sempre di introdurre i suoi metodi e le sue regole, e a causa di ciò non guadagna né in simpatia né in antipatia.

Mercurio si adatta a tutte le influenze, e la Luna le riceve tutte passivamente.


Ora calcoliamo le ore planetarie. È indispensabile che le cerimonie magiche planetarie siano eseguite non solo nel giorno consacrato al pianeta, ma anche nell’ora appropriata.

Le 24 ore magiche iniziano al momento del sorgere locale del sole [9] e si dividono in due parti: il “giorno magico” (sino al tramonto) e la “notte magica” (dal tramonto all’alba del giorno successivo). Sia “giorno” che “notte” hanno durata variabile,  dipendendo dal luogo e dalla stagione. Dividiamo il “giorno magico” in 12 parti uguali, ottenendo quindi 12 “ore magiche diurne”; la stessa divisione per la “notte magica” ci darà 12 ore magiche notturne. La domenica, la prima “ora magica diurna” appartiene al Sole; il lunedì – alla Luna; il martedì – a Marte, ecc. In altre parole, la prima “ora” è sempre dedicata al pianeta che governa il giorno. Ciascuna delle altre “ore” è poi consacrata a uno dei sette pianeti che seguono nell’ordine stabilito, cioè Sole – Venere – Mercurio – Luna – Saturno – Giove – Marte. Quindi la domenica, la seconda ora sarà di Venere; la terza – di Mercurio; la quarta – della Luna; la quinta – di Saturno; la sesta – di Giove; la settima – di Marte. L’ottava ora sarà di nuovo del Sole, ecc., fino alla dodicesima ora che, la domenica, appartiene a Saturno, che così termina il “giorno magico”. L’ora successiva, la prima del “tempo notturno” (seguendo sempre lo stesso ordine dei pianeti), apparterrà a Giove, ecc. Le 12 “ore notturne” (da domenica a lunedì) terminano con l’ora di Mercurio, e all’ora del sorgere del sole del lunedì inizia l’ora della Luna.

Note sul settimo Arcano

Si comprende chiaramente il perché Tomberg abbia detto che si dovrebbe dedicare un intero volume al settimo Arcano e che il soggetto non sarebbe ancora concluso in modo soddisfacente; così, con questo in mente, manterremo concise le nostre note.

Una delle lezioni chiave che possiamo trarre dalla settima Lettera è che mentre il cocchiere rappresenta da un lato la vittoria sulle tre tentazioni ed è fedele ai voti di obbedienza, povertà e castità, dall’altro si confronta con il grande pericolo della quarta tentazione. Una sintesi delle tre tentazioni precedenti, questa è la “tentazione spirituale” del vittorioso attraverso la sua stessa vittoria. È la tentazione di agire “a proprio nome”, di agire come maestro invece che come servo. Il dominio su questa tentazione è il necessario conseguimento del settimo Arcano, se vogliamo evitare di cadere nelle tentazione spirituale rappresentata dal “superuomo”, l’Übermensch nietzschiano.

Nella vita di Valentin Tomberg possiamo notare una certa devozione cosciente verso le influenze planetarie che sovraintendono alla vita dell’uomo, o a un’inclinazione naturale verso le stesse. Negli ultimi anni della sua vita Tomberg scrisse dei capolavori di giurisprudenza – corrispondenti alla vecchiezza saturniana di cui ha detto Mebes, e si potrebbe dire che l’intera sua esistenza corrisponde al classico percorso iniziatorio.

Trattandosi del settimo Arcano teniamo anche a mente il Kybalion [10], dove è scritto:

I Principi della Verità sono Sette; colui che li conosce in maniera comprensiva, possiede la Chiave Magica di fronte al cui tocco tutte le Porte del Tempio si spalancano.

The Three Initiates – The Kybalion – Chicago 1908, p. 10

I sette principi ermetici citati sono : Mentalismo, Corrispondenza, Vibrazione, Polarità, Ritmo, Causa ed Effetto e il Principio di Genere.


[1] L’ordine dei pianeti come viene qui presentato (da Saturno alla Luna) è quello delle ore planetarie, un sistema sviluppato nell’ambito dell’astrologia ellenistica per assegnare i pianeti classici alle ore e ai giorni della settimana. L’ordine va dal pianeta più lento a quello più veloce, come osservato nel cielo notturno.

[2] In realtà, più che a rifarsi alla somiglianza figurativa tra numeri e simboli planetari che pare molto dubbia (a parte il numero 4 per il glifo di Giove), le analogie paiono riferirsi all’associazione ordinale dei pianeti con le Sephirot dell’Albero Cabalistico: Saturno (Binah, Comprensione, terzo Sephira); Giove (Chesed, Grazia, quarto Sephira); Marte (Geburah o Pachad, Forza o Severità, quinto Sephira); Sole (Tiphareth, Bellezza, sesto Sephira); Venere (Netzach, Vittoria, settimo Sephira); Mercurio (Hod, Splendore, ottavo Sephira); Luna (Yesod, Fondamento, nono Sephira). Per una trattazione sull’Albero Cabalistico vedi Le Sephirot.

[3] Il centro della croce corrisponde all’elemento Etere o la Quintessenza degli alchimisti, l’essenza non manifesta da cui discendono gli altri elementi.

[4] Il termine “Abraxas” (gr. biblico ἀβραξάς) o anche “Abrasax” è una parola mistica trovata inizialmente nei testi gnostici dei cristiani Basilidi di Alessandria d’Egitto, e incisa su gemme utilizzate come amuleti. Sia nell’antichità classica che in tempi relativamente moderni sono state fatte molte speculazioni sul significato del nome, ma senza giungere a nulla di conclusivo. Le sette lettere potrebbero rappresentare i sette pianeti classici.

[5] Il principio primordiale maschile secondo la terminologia sanscrita.

[6] Un riferimento al dio egizio Anubi con la testa di cane, protettore del mondo dei morti. Nel simbolismo astrologico troviamo questo significato nella figura del Mercurio Psicopompo (conduttore di anime) nella sua veste notturna, che governa il segno della Vergine.

[7] Come citato in una nota dai traduttori originali, la Lettera III di Tomberg (relativa all’Arcano de L’Imperatrice) rimanda a numerosi esempi di esercizio della magia sacra e taumaturgica da parte dei santi e dei beati.

[8] Nella lingua russa (lingua originale del testo) i nomi della settimana non sono associati ai pianeti bensì alla loro posizione rispetto alla domenica, considerato il giorno della resurrezione di Cristo; quindi, lunedì è il primo giorno (dalla resurrezione), martedì il secondo, ecc., tranne il nome del sabato (суббота, subbota), che è un prestito dall’ebraico Sabbath). Ne consegue che il nome del giorno della settimana non è associato etimologicamente al pianeta (o agli dèi che lo rappresentano) come nelle lingue germaniche, anglosassoni e neolatine. In italiano il sabato è anche un prestito ebraico, mentre la domenica (dies Dominicus, giorno del Signore), sostituisce il dies Solis precedente all’avvento del Cristianesimo (rimasto nell’inglese Sunday e nel tedesco Sonntag).

[9] In ciò seguendo la lezione dell’astrologo greco Vettio Valente, che a sua volta si rifà alla convenzione babilonese.

[10] Il Kybalion venne pubblicato per la prima volta nel 1908 (ora è di pubblico dominio) dalla Yogi Publication Society. Gli autori scelsero di rimanere anonimi, identificandosi come I Tre Iniziati, se pure circolarono indizi sulla loro vera identità. Il libro si rifà agli insegnamenti di Ermete Trismegisto, e comprende una serie di sette assiomi che conducono il lettore alla scoperta dei principi universali: il Principio del Solo-Mente, della Corrispondenza, della Vibrazione, della Polarità, del Ritmo, della Causa-Effetto e del Genere (non propriamente riferito al sesso come inteso oggi, bensì ai principi generativi del maschile-femminile sui vari piani dell’esistenza). Diverse correnti esoteriche presero spunto da quest’opera.

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