Il Cocchiere è Vittorioso
Estratti dall’opera: Tarot Majors – London 2020. Trad. dall’inglese, adattamento e note di Daniele Duretto
Il sentiero da Binah a Geburah
Prima di procedere con l’analisi del settimo Arcano, dovremo essere consapevoli dello schema costruttivo dei primi sei Arcani, che determina l’esistenza del settimo come collegamento finale nella catena dei primi sei.

Tutti gli autori che hanno affrontato la questione propongono il seguente costrutto (fig. 1), ossia vogliono riconoscere il ruolo degli elementi nella serie principale del processo dinamico per l’Arcano.
Come esempio, applichiamo il sistema nel campo dell’Uomo e delle sue manifestazioni.
Un marito (1) feconda la moglie (2), così da determinare la nascita (3) di un bambino che, fisicamente ed astralmente nutrito (4), acquisisce autorità (4) sufficiente per manifestarsi a nome dell’intera famiglia sul piano astrale, cioè nel campo delle manipolazioni della quintessenza (5), ma qui egli incontra il dilemma del bene e del male (6), sceglie il bene e celebra la vittoria (7).
Attiro la vostra attenzione sul fatto che, in primo luogo, ciascun elemento successivo di una serie di arcani è passivo in relazione al precedente e attivo in relazione a quello che segue e, in secondo luogo, che ciascun elemento della seconda colonna è passivo in relazione all’elemento della prima colonna che si trova sulla stessa riga. L’Autorità (4) è un’area (passiva) che può essere sfruttata da un individuo-padre (attivo); la vita (5) è un elemento che la madre (2) può coltivare; la scelta dei percorsi (6) è un elemento (passivo) a cui dovrà rivolgersi l’elemento della generazione (3, attivo); la vittoria (7) è una manifestazione (passiva) accessibile all’autorità (4, attivo).

Tutto questo rende possibile l’edificazione di un altro schema, equivalente al primo e proposto da Papus (fig. 2), dove i vertici del triangolo tratteggiato sono un riflesso dei vertici del triangolo intero; sono i suoi poli negativi, le sue “mogli” per così dire.
Questo schema a due triangoli diverrà più chiaro studiando le altre manifestazioni dell’Arcano VII, di cui posizioneremo il numero nel mezzo della figura.
Passiamo ora all’arcano stesso:

L’Arcano VII corrisponde alla lettera ebraica ז (Zayin, fig. 3) e al segno zodiacale dei Gemelli. Il geroglifo è una freccia, scoccata in linea retta per centrare il bersaglio. Gli appellativi dell’Arcano sono forniti da tre decostruzioni aritmetiche di ordine evolutivo.
La decostruzione:
7 = 3 + 4
che è la predominanza dello Spirito (3, “Divina Natura”, Arcano III) sulla forma (4, Arcano IV), definisce l’appellativo “Spiritus dominat formam”, nel campo delle manifestazioni dell’Archetipo. La stessa decostruzione, ma in ordine inverso:
7 = 4 + 3
sarà l’opposto della precedente e corrisponderà all’oscurantismo e agli artifici della magia nera.
Sul piano umano, saremo guidati dalla decostruzione:
7 =1 + 6
ovvero Volontà + Prova che, attraverso la biforcazione dei percorsi, ci conduce alla Vittoria. L’appellativo dell’Arcano, su questo piano, sarà quindi “Vittoria”. La formula:
7 =6 + 1
ci dice, al contrario, che l’insuccesso dell’ordalia equivale alla sconfitta.
Sul piano della Natura, l’appellativo è dato da una decostruzione molto interessante:
7 = 5 + 2
che esprime il predominio dei principi pentagrammatici (tradizione, consuetudini, “religio”) sulla “Natura Naturata” (Arcano II), cioè sulla creazione della Natura. Tale predominanza si traduce nella legge sulla proprietà, da cui il titolo “Jus Proprietatis”.
Le possibilità di divisione aritmetica dell’Arcano non si esauriscono con quelle che ci hanno fornito gli appellativi nei campi del Ternario Teosofico. Possiamo anche decostruirlo come:
7 = 3 + 1 + 3
dove l’elemento della volontà (1) oscilla tra i due triangoli: quello dell’Archetipo e quello della Natura. Un’altra decostruzione è
7 = 2 + 3 + 2
in cui il ternario centrale – il Mondo delle Emanazioni [1] – governa i due binari dell’Uomo e della Natura che, per il tramite della fecondazione, si riavvicinano. L’analisi di queste decostruzioni secondarie è meno frequente di quelle già menzionate.
Ritorniamo alla carta dell’Arcano VII. L’appellativo erudito è “Curriculum Hermetis” e quello comune è “Il Carro”, che è il titolo suggerito dall’immagine.

Sulla carta, vediamo in alto un baldacchino blu tutto cosparso da un gran numero di pentagrammi dorati, simboleggiante i sottopiani più elevati dell’astrale con i suoi abitanti – i Pentagrammi – il cui potere è superiore a quello dell’uomo e che a volte lo proteggono.
Il baldacchino è sostenuto da quattro colonne, simboleggianti le virtù ermetiche: audacia, silenzio, conoscenza e amore. Tra queste colonne è attivo il Mago-Trionfatore che è sotto il baldacchino. In testa ha una corona dorata con tre pentagrammi che rappresentano la penetrazione, cosciente e volitiva, dei misteri dei tre piani dell’Universo. La sua veste è il pettorale della Conoscenza e della Vittoria, che lo protegge contro i pericoli che per un profano sarebbero distruttivi. Sulla spalla sinistra del Trionfatore vediamo una falce di luna bianca, che simboleggia il potere del “Solve”, cioè il potere delle conquiste sottili ed evolutive. Sulla spalla destra vi è una falce di luna oscura, o il potere del “Coagula” – la possibilità di forme dense che si realizzano sui sottopiani più bassi. I tre angoli retti sull’armatura indicano i metodi attraverso i quali il Vittorioso sa come proteggersi contro le aggressioni. Essi sono: la precisione del pensiero logico, la forma corretta e la circospezione, e l’infallibilità nelle conquiste del piano fisico.
La mano sinistra del Trionfatore [2] brandisce un bastone sormontato da una sfera su cui vi è un quadrato che, a sua volta, supporta un triangolo equilatero, cioè lo Spirito domina la forma che, a sua volta, riposa sulla sfera terrestre (il piano fisico). Il bastone rappresenta:
- Un’arma sul piano fisico.
- La persuasione attraverso la parola nei sottopiani intermedi.
- Una rappresentazione figurativa della parola stessa sul piano astrale.
- La penetrazione del pensiero sul piano mentale.
E dove celebra il Trionfatore la Vittoria?
Su un carro cubico (la sua conquista, l’Arcano IV). E quale metodo si è utilizzato per costruire la carrozza? Troviamo la risposta nei due simboli sul davanti della carrozza. Il primo è un ornamento egizio: una sfera (י, Yod) da cui si dipartono due estensioni a forma di serpente (le due ה, He), e che è sostenuta da due ali distese (ו, Vav). Questo è, naturalmente, il ciclo dinamico י ה ו ה. Un po’ più in basso vediamo un altro simbolo – il lingam – che allude al secondo modo di leggere il Grande Nome – Iodheva o Iodhava [3] – (principio maschile + principio femminile).
Il carro è trainato da due sfingi, simbolo della coppia astrale, che corrisponde al termine mediano nello schema del Grande Arcano. La sfinge alla sinistra è nera, quella a destra è bianca [4]. Le sfingi si guardano l’una con l’altra, ma puntano in direzioni opposte (le due polarità di un vortice astrale). Corrono sulla superficie di un grande globo – il quaternario della Via degli Elementi del Grande Arcano.
Le ruote del carro sono addobbate con anelli dorati, e le teste del mozzo rimpiazzate da occhi. Le ruote simboleggiano i vortici astrali che generano il turbinio; gli occhi stanno a significare che le celle di queste formazioni astrali possiedono una loro individualità e possono esprimere concetti.
Quanto ai loro cerchi, essi erano alti e formidabili; e i cerchi di tutte e quattro erano pieni d’occhi d’ogni intorno.
Ezechiele 1:18
Come possiamo vedere, l’immagine della carta è molto sintetica, come sintetico è il carattere dell’Arcano che termina il primo settenario degli Arcani Maggiori.

Dalla figura dell’Arcano, passiamo al pentacolo dell’Arcano VII. Gli occultisti dei tempi passati e del medioevo correlavano l’Arcano VII con la stella a sette punte (fig. 4).
Gli occultisti odierni usano frequentemente il pentacolo di figura 5.

Nessuno dei due è considerato avere una forza importante, sono solo dei simboli. Possono essere entrambi rovesciati, simboleggiando così la magia nera che corrisponde alla decostruzione
7 = 4 + 3
ovvero cercare di soggiogare il ternario delle manifestazioni spirituali, creando confusione e complicazioni nelle forme e difficoltà a comprendere l’essenza dell’Universo, così da dominare le vittime dell’oscurantismo diffuso.
Nelle cerimonie di iniziazione, quando si testa un neofita sulle paure delle manifestazioni e dei cliché astrali, veri o simulati, il percorso del neofita si svolge lungo dei tappeti che rappresentano la stella a sette punte, per i maghi bianchi nel verso che rappresenta la posizione diritta, per i maghi neri nella direzione inversa.
Parliamo ora del pentacolo del Settenario, che ci sarà utile in futuro, e prepariamoci a studiare i Settenari più importanti.
Voglio iniziare con il Grande Settenario delle Cause Secondarie. Nell’Arcano III abbiamo discusso dei ternari che appartengono al triangolo ascendente, e che possono essere inclusi nel concetto generale di ternari delle cause primarie. Per un adepto dell’unitarianismo [5], ispirato dalle teorie occulte e che si propone di studiare da un punto di vista puramente scientifico le manifestazioni del Principio Primordiale che delineano il Mondo delle Emanazioni, le “Tres Causae Primae” sono:
- L’elemento Neutrale
- L’elemento Essenza (+)
- L’elemento Conoscenza ( – )
Quindi, il concetto del Mondo delle Emanazioni, sul piano più elevato, sarà espresso come idea della Manifestazione, bipolarizzata in idea di ciò che è in grado di acquisire conoscenza, e di ciò che può essere conosciuto. L’idea finale ( – ) limiterà, naturalmente, il campo della manifestazione di ciò che precede ( + ). Se dobbiamo realizzare una rappresentazione spaziale e simbolica del Mondo delle Emanazioni, dobbiamo dare una veste all’idea di Manifestazione assieme alla totalità del manifestato, comprendendo sia noi stessi che l’Universo con i suoi innumerevoli sistemi solari. Da una parte, questa totalità sarà simbolicamente suddivisa tra il nostro entusiasmo per la conoscenza astronomica ( + ) e dall’altra, in tutto ciò che ancora dev’essere conosciuto ( – ).
Le tre Cause Primordiali si manifestano sul piano animico attraverso una serie di riflessi che le vecchie scuole cercarono di ordinare in un sistema settuplice di cosiddette Cause Secondarie (Septem Causae Secundae).
Simbolicamente, queste Cause si possono identificare facilmente con quelle che gli antichi chiamavano manifestazioni planetarie del nostro sistema solare. Le osservazioni su un arco di molti secoli, e forse molti millenni, hanno arricchito l’essenza di questo simbolismo, stabilendo correlazioni tra le posizioni angolari dei pianeti nella volta celeste e la qualità della loro influenza nella sfera della vita terrestre.
Non spiegheremo ciò che intendiamo per “pianeta” e “vita planetaria”. Lo studio dei sette coagulati che chiamiamo corpi di Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio e Luna fa parte delle scienze astronomiche e astrofisiche. Molti settori della conoscenza studiano i sette oggetti.
Assoceremo invece all’idea di ciascuno di questi coagulati, che attribuiamo al piano fisico, altre due rappresentazioni, una delle quali si trova nel piano astrale, e l’altra in quello mentale. Per esempio, noi, sulla Terra, oltre al corpo sul piano fisico, cercheremo il Genio e l’Astrosoma sul piano astrale, lo Spirito e l’Angelo sul piano mentale.
Lo Spirito della Terra è la sintesi degli impulsi spirituali dell’Umanità terrestre in relazione alla Terra. Al momento attuale [6], lo Spirito della Terra corrisponde alla sintesi delle nostre aspirazioni per lo sviluppo e l’avanzamento della Terra.
L’Angelo della Terra è la parte ideologica dell’opposizione che il karma terrestre esercita su queste aspirazioni. Lo Spirito è evolutivo, l’Angelo è involutivo.
Quando il binario “Spirito – Angelo della Terra” sarà neutralizzato dall’intesa tra i suoi elementi, il compito evolutivo della Terra sarà terminato. Il Genio della Terra è una sintesi delle forme attraverso le quali lo Spirito porta a termine le sue idee evolutive. Queste sono le forme e i metodi formali che l’Umanità persegue per coltivare il pianeta, adattandolo ai suoi obiettivi.
L’astrosoma della Terra è la sintesi del tourbillon astrale, che lotta sul suo piano con il Genio, cercando di difendere gli obiettivi dell’Angelo.
La neutralizzazione del binario “Genio – Astrosoma della Terra” stabilisce una soluzione formale ai problemi evolutivi della Terra, senza fornire una vera soluzione al problema stesso, che si dovrebbe assegnare alla neutralizzazione del binario “Corpo dell’Umanità terrestre – Corpo della Terra”.
Se la neutralizzazione del Binario Superno è chiamato il Regno di Dio (sulla Terra), allora il secondo binario è neutralizzato dal Regno di Dio nelle forme, e il terzo nelle realtà.
Su ciascuno dei cosiddetti sette pianeti accade qualcosa di simile. Ciascuno dei sette pianeti ha uno Spirito con un Angelo, un Genio con un Astrosoma, e un tipo di Umanità (nel mondo animale, vegetale o minerale – in base al grado di sviluppo del pianeta).
Per noi la vita planetaria in generale, anche se comprensibile, non potrebbe essere espressa attraverso i normali schemi terrestri, perché solo quegli elementi della vita planetaria che sono riflessi nelle forme della vita terrestre ci sono accessibili. l’Astrologia, la Cabala, la magia, ecc. coprono solo l’influenza dello Spirito, del Genio e così via, come si sono manifestati sulla Terra, ma non vi penetrano, né in essenza né in sostanza. Lo stesso accade per le nostre vite quotidiane: ci formiamo un’opinione sulle persone che conosciamo in base a come si manifestano in relazione a noi; ma poco sappiamo delle loro vite intime.
Sono queste analogie incomplete che noi correliamo, per analogia, con le Cause Secondarie, dando a queste ultime dei nomi planetari.
Dobbiamo ricordarci che i principali egregori mitologici chiamati oggigiorno “Divinità dell’Antichità” erano in stretta connessione astrale con le entità planetarie, conformemente alle loro manifestazioni in certi momenti temporali. Ciò rafforzava gli dèi. Tuttavia, le entità planetarie si evolsero, mentre gli dèi erano più stazionari. Il legame che esisteva tra loro si indebolì gradualmente. Quando il grande asceta e occultista conosciuto storicamente come Giuliano l’Apostata [7] fece un’evocazione degli egregori mitologici, essi erano così deboli che si presentarono davanti al grande mago come “pallidi, esili, dèi malaticci dei tempi che furono”.

Dopo questi preparativi, torniamo alle influenze planetarie e alle loro corrispondenze. Distribuiremo le sette Cause Secondarie (che, come spiegato sopra, sono i riflessi delle tre Cause Primarie) in uno schema a tre colonne (fig. 6).
Ai pianeti della colonna di destra ( + ) daremo la qualifica di “benefici”; ai pianeti della colonna di sinistra ( – ) assegneremo il termine “malefici”. Diremo che il Sole è “sintetico”; che Mercurio “si adatta”; che la Luna è “passiva”. Il Sole in relazione alla Luna sarà l’elemento maschile, che la feconda con l’aiuto di Mercurio.
Marte e Venere “si avvicinano” tramite il sintetico Sole, perché in questo vi sono elementi dei due pianeti; ugualmente Saturno e Giove “si avvicinano”. Di Marte, Apollo (Sole), Saturno e Giove diremo che sono pianeti maschili; Venere e Luna, femminili (secondo una presentazione puramente mitologica). Mercurio è attribuito all’androginia, che concorda con il suo ruolo di mediatore nella fecondazione.
[1] Il mondo archetipale, che dà origine ai mondi successivi caratterizzati da una sempre maggiore densità. Si cfr. il post sui Quattro Mondi cabalistici.
[2] La mano sinistra nella prospettiva di chi guarda.
[3] Per la genesi del nome Eva vedi la nota seguente.
[4] In altri mazzi i colori sono invertiti. Inoltre, possiamo trovare i cavalli in luogo delle sfingi.
[5] L’Unitarianismo (o Nontrinitarianismo) è una forma della dottrina cristiana che rifiuta il credo nella Trinità, cioè nelle tre distinte ipostasi divine (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo), così come stabilito dal Concilio di Nicea (325) e dal Concilio di Costantinopoli (381). Nelle varie dottrine nontrinitarie, la Trinità non viene considerata compatibile con l’unità di Dio; Gesù Cristo, da questo punto di vista, non è Dio incarnato, bensì la personificazione del Verbo divino – in sé impersonale – utilizzata agli scopi della creazione. Nell’ambito dell’insegnamento cristiano aderiscono alla dottrina unitaria alcune branche della Riforma Protestante, la Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi Giorni, i Testimoni di Geova e molti altri gruppo minori.
[6] All’incirca nel 1920.
[7] L’imperatore Giuliano (Flavius Claudius Julianus, 331-363) regnò dal 361 al 363. Rifiutò l’avvento della cristianità nell’Impero Romano, promuovendo in sua vece l’ellenismo neoplatonico e la restaurazione del paganesimo di stato. Apprese la magia teurgica da Massimo di Efeso, uno studente di Giamblico, e fu probabilmente iniziato al mitraismo. Fu ucciso in battaglia durante la campagna di Persia contro i Sassanidi.
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