La manifestazione della quintessenza sul piano fisico

Estratti dall’opera: Tarot Minors, London 2020. Trad. dall’inglese, adattamento e note di Daniele Duretto

Corrispondenza: Sephirah Pechad (Geburah)

Arcani Maggiori: 5 e 14

Il 4 di Denari riguardava i quattro principi presenti e attivi nell’umanità. Il 5 di Denari introduce un quinto e nuovo elemento, quello centrale, la “quintessenza”, o anche l’elemento Shin [1] o Logos. Nella croce a bracci uguali, il simbolo grafico del quaternario, Shin corrisponde al punto centrale che unisce i quattro bracci. Aggiungendo Shin al nome divino Yod-He-Vau-He, quest’ultimo si trasforma in Yod-He-Shin-Vau-Heיהשוה – ovvero Ieoshua o Gesù.

Il nome יהוה si potrebbe interpretare come “Volontà Divina”. La seconda parola, avendo Shin (il Logos) come punto centrale, indicherà i mezzi attraverso cui questa Volontà si manifesta. È il simbolo dell’INVOLUZIONE o DISCESA NELLA MATERIA del Verbo Divino, l’atto sul piano fisico.

In generale, il pentagramma in posizione evolutiva (con una punta in alto) simboleggia l’essere umano. Le quattro punte più basse corrispondono al suo composto psicofisico e la punta più elevata il Principio Spirituale del composto nella sua anima immortale.

Un aspetto del Principio Spirituale è la Volontà Divina. Nel pentagramma, che simboleggia l’essere umano, la Volontà divina è rappresentata dalla volontà umana, che si può considerare come la proiezione della Volontà Divina nell’anima individuale. La volontà umana individuale differirà da quella divina finché essa non scoprirà la sua Sorgente Primordiale e non sarà integrata nella Volontà Divina.

Al livello del quattro di Denari, la volontà costituisce l’impulso a raggiungere l’obiettivo desiderato. Nel cinque di Denari vi sono differenti tipi di volontà e molti modi in cui essa si riflette nella vita interiore della personalità umana.

Il discepolo, a questo stadio di sviluppo spirituale, deve prima di tutto capire che la volontà, sebbene sia un riflesso della Volontà Divina è, in generale, molto distorta, a causa della disarmonia e dell’imperfezione dei veicoli interiori dell’essere umano che la Volontà Divina deve attraversare, prima di raggiungere la consapevolezza umana.

Figura 1

Il simbolo grafico della croce del Gerofante illustra chiaramente il soggetto (fig. 1). Quando vi è armonia fra i tre piani – mentale, emotivo e fisico – simboleggiato dalle linee orizzontali, l’asse verticale – la Volontà Divina – può attraversarli in linea retta.

Figura 2

Se i piani, invece che orizzontali, sono pendenti o inclinati, anche la linea verticale si deforma quando li incrocia: la manifestazione della Volontà Divina è distorta (fig. 2).

Se i pensieri umani sono rivolti al male, la forza volitiva sospinge l’uomo verso atti malevoli; se il corpo emozionale è sotto l’influsso delle passioni inferiori, la volontà prenderà decisioni originate dallo stato involutivo. Nel caso in cui sia il corpo fisico ad essere dominato da una dipendenza, la volontà sarà sospinta a soddisfarla.

Il discepolo deve sapere che, lavorando per armonizzare il suo veicolo corporeo, non solo compie i primi passi sulla via della spiritualità, ma purifica anche la volontà, che d’ora in poi sarà sempre più in grado di esprimere la Volontà Divina. Poco per volta, la volontà non sarà più diretta a soddisfare i desideri personali e servirà invece il sé superiore. Tuttavia, seguire la Volontà superiore non significa sovrastare la voce dei sentimenti o dei bisogni della propria personalità. Questo atteggiamento appartiene all’ascetismo occidentale e cristiano, che condanna qualunque desiderio o volontà e raccomanda la mortificazione del corpo. La via dei Denari sostiene lo sviluppo di tutti gli aspetti positivi dell’essere umano, governati dalla VOLONTÀ EVOLUTIVA.

Per ottenere dei buoni risultati, lo studente deve analizzare attentamente il suo mondo interiore, imparare a conoscere la natura dei suoi desideri e, utilizzando le facoltà mentali, discernere i desideri evolutivi da quelli involutivi, ma anche differenziare il naturale e l’utile dall’inutile e superfluo che disturbano il lavoro interiore. La cosa importante è che questi desideri non vi controllino, ma piuttosto che voi li controlliate e che, in qualunque momento se necessario, possiate vincerli.

Particolarmente nocivi sono i desideri diventati abitudini. Il discepolo, aspirando all’iniziazione magica, deve disfarsi delle abitudini, qualunque ne sia il carattere. Tuttavia, nella vita interiore dell’essere umano, vi sono tendenze che la volontà evolutiva deve mantenere e anche sostenere e dirigere. Sono le tendenze creative, che siano scientifiche, filosofiche o artistiche. Arricchiscono la personalità. Comunque, l’individuo evoluzionario non deve consentire che esse degenerino in manifestazioni disarmoniche. Deve utilizzarle in modo sottile come mezzo per il progresso spirituale.

Ciascun essere umano ha le sue caratteristiche innate: predominio della ragione, dei sentimenti, di questo o quell’elemento, ecc. L’evoluzionario utilizzerà questi dati, avvantaggiandosi delle loro particolarità, sia per lo sviluppo di una personalità multilaterale, che per rafforzare e armonizzare i corpi o piani dormienti, gli incroci orizzontali della Croce dello Ierofante.

L’analisi delle condizioni di penetrazione della Volontà Divina nell’“atmosfera” umana interiore rivela una mutua dipendenza: la Volontà Superiore che penetra nel “atmosfera” interiore, la rende sottile e l’armonizza, ma d’altro canto, elevando il livello di questa “atmosfera”, facilita una migliore penetrazione della Volontà Divina. È normale per il discepolo, a questo grado di sviluppo, avere difficoltà a adattare la propria volontà al divino. Un compito importante nel tirocinio dei Denari consiste precisamente nello stabilire una relazione armoniosa tra la Volontà Divina e quella della personalità umana.

Il primo Arcano di Denari parlava della necessità di essere consapevoli di tutte le proprie azioni. Nel quinto Arcano, lo stesso stato permanente di consapevolezza diventa più penetrante, perché il discepolo deve considerare e valutare gli aspetti etici di ciascuna azione ed impulso. L’Ermetismo Etico afferma che una cattiva azione resa in modo cosciente è, per certi versi, migliore di una buona azione inconscia. Questo paradosso, apparentemente amorale, sottolinea l’enorme importanza di essere consapevoli di ogni cosa che fate, dite o pensate, divenendo RESPONSABILI per tutto. È a questo stadio che il discepolo impara non solo a fare un’analisi approfondita delle proprie azioni, parole, impulsi interiori e reazioni, ad accettare le responsabilità che ne derivano. La volontà umana cosciente, per quanto degradata o semplicemente egoista è, ANCORA, una manifestazione della QUINTESSENZA – la quinta essenza – cioè della coscienza, che è il Principio Divino.

Il Gerofante della carta del quinto Arcano Maggiore simboleggia il principio della coscienza e la Volontà Superiore presente nell’essere umano. Le due figure prima di lui gli elementi positivi e negativi della propria personalità. Il Gerofante benedice la prima e minaccia la seconda. Il titolo dell’Arcano “Scientia Beni et Mali” – conferma l’importanza dell’essere sempre consapevoli della qualità etica di tutto ciò che giunge dalla personalità.

La Tradizione chiama il quinto Arcano Maggiore “L’Arcano della Vita”, perché nel campo della Filosofia Ermetica questo Arcano corrisponde alla comprensione che il “Respiro Divino” penetra tutti i piani della creazione. La percezione di questa onnipresenza crea nel discepolo dei Denari una nuova comprensione di se stesso e del mondo circostante. Si scopre di vivere per rendere più facile al Boia Cosmico (il Magnetismo Universale), che muove e connette ogni cosa (la Religione Universale), di manifestarsi con maggior forza. Il discepolo deve capire il fatto – e capirlo non solo mentalmente – che il Respiro Divino come Principio Vitale è inseparabile dall’Armonia Universale e che, quindi, il rischio vitale di ciascun organismo è proporzionale all’armonia degli elementi che lo compongono.

Il collegamento del cinque di Denari con un altro Arcano Maggiore – il quattordicesimo – è evidente. Il quattordicesimo è l’Arcano della sintesi armoniosa della personalità. Il 5 di Denari spiega come la sintesi si possa portare a termine sotto l’influenza della volontà evoluzionistica dell’essere umano. L’Arcano quattordici riguarda anche la transizione energetica, cioè la transizione da uno stato all’altro. Nel campo dell’Ermetismo Etico, il transfer di energia si manifesta attraverso la trasmutazione degli elementi umani inferiori in superiori. L’energia nascosta nell’essere umano è chiamata kuṇdalini in oriente ed Elisir di Vita in occidente. Nell’antico Egitto era simboleggiata dal Caduceo. H. P. Blavatsky dice, nella Dottrina Segreta, che kuṇdalini è la forza della śakti che circola nella linea serpentina lungo la colonna vertebrale. È un principio vitale universale, presente in natura e che include le due forze basilari – attrazione e repulsione. Elettricità e magnetismo sono le sue manifestazioni. Questo anello toroidale causa un adattamento continuo tra il contenuto interno e l’ambiente esterno che, secondo Spencer [2], forma le basi della vita. La kuṇdalini origina pure l’adattamento dell’ambiente esterno all’energia interna. Secondo una definizione delle Upaniṣad [3], essa forma la base della trasmigrazione dello Spirito, cioè la reincarnazione.

Negli esseri umani, questa forza rimane dormiente nel plesso sacrale, risvegliata inconsciamente durante l’eccitazione sessuale e attivata durante il sesso. Per essere in grado di sottometterla alla vostra volontà e conservarla come forza psichica per il vostro lavoro, è necessaria la castità, relativamente al fatto di mantenere la piena consapevolezza e controllo durante il rapporto sessuale e, ritenendo il seme, far sorgere ed accumulare l’energia kuṇdalini invece di disperderla. Per il successo di qualunque operazione magica, ad esempio, l’astensione sessuale è assolutamente indispensabile.

Colui che, senza errore, sa come controllare questa energia, può attivare i corpi sottili, cioè trasmutare gli elementi che li compongono, iniziando dal corpo fisico che diverrà meno denso. A sua volta, l’armonizzazione e il perfezionamento dei corpi inferiori causa naturalmente il risveglio della kuṇdalini. La ragione esoterica della castità – la base di tutti i sistemi di perfezionamento spirituale – punta all’accumulazione e alla purificazione di questa forza.

Vi sono diversi metodi ed opinioni sul risveglio della kuṇdalini.  I fedeli della religione ortodossa, in particolare, condannano qualunque atto della volontà che provochi il suo risveglio. Secondo la concezione religiosa, i poteri nascosti (che appaiono sotto l’influsso della kuṇdalini), devono sorgere automaticamente come risultato della purificazione, come dono dello Spirito Santo.

In certe scuole orientali è il Maestro ad aprire centri specifici del discepolo, quando lo considera sufficientemente preparato. In altre scuole, il risveglio della kuṇdalini è lasciato alla discrezione e alla responsabilità dello stesso discepolo, e il risultato dipende dalla sua preparazione interiore e dalla sua volontà cosciente. Ci sono esercizi speciali di yoga che accelerano il risveglio della kuṇdalini. Sarebbe sbagliato credere che queste conoscenze appartengano esclusivamente all’occidente. In oriente, specialmente in India, questa conoscenza si è diffusa sempre di più attraverso le scuole yogiche basate sul sistema di Patañjali [4].

Figura 3

In occidente, lo studio della forza chiamata in oriente “kuṇdalini” fu limitata alle scuole di iniziazione. Questo studio faceva parte della saggezza segreta dell’antico Egitto e più tardi di alcuni centri esoterici occulti in Europa. Il simbolo di questa forza è il Caduceo ermetico (fig. 3).

Il simbolo, che può essere considerato una sintesi dell’Albero sefirotico, presenta le stesse caratteristiche dell’energia di kuṇdalini: l’asse centrale – la nadi suṣumnā, i due serpenti – iḍā e piṅgalā; i quattro punti di intersezione nella colonna centrale – i quattro cakra che corrispondono ai quattro piani, cioè il fisico (il punto più basso), l’astrale (il primo intrecciarsi dei serpenti), il mentale (il secondo intrecciarsi dei serpenti) e lo spirituale (la piccola sfera). Le ali simboleggiano l’elevazione come conseguenza dell’ascesa della forza.

Naturalmente, i poteri occulti come la telepatia, la chiaroveggenza, ecc. accrescono i potenziali di realizzazione ed arricchiscono la personalità di un debuttante in questo magico inizio. Tuttavia, iniziando ad occuparsene, il discepolo deve sapere che, se non è sufficientemente preparato, il risveglio della kuṇdalini si ritorcerà contro di lui. Il fuoco astrale, una delle manifestazioni di questa forza, agirà in modo distruttivo, causando squilibri psichici come pure la perdita completa della ragione.

Nonostante l’importanza dei poteri occulti, la realizzazione del quinto grado da parte del discepolo di Denari non sta nello sviluppare questi poteri, bensì nello stabilire una relazione esotericamente corretta tra il proprio karma e la volontà evolutiva. L’anello della volontà evolutiva determinerà il progresso, ma esso è il risultato di due influenze: quella della Volontà Divina e quella della volontà personale. Quindi, il grado di volontà evolutiva è anche condizionato dal passato, da tutte le attività evolutive e involutive che hanno formato la personalità attuale del discepolo con i suoi tormenti, le sue debolezze e la natura dei suoi desideri, condizionati dal karma.

Il quinto grado di Denari è un riflesso della quinta Sephira, quella della Severità che, attraverso i principi dell’ordine e della legalità, limita discretamente la Sephira della Grazia. La quarta Sephira e il quarto Arcano esprimevano l’autorità e la volontà di agire nel presente. Il quinto Arcano ha a che fare con i condizionamenti e le conseguenze del passato, cioè del karma, che condiziona la volontà evolutiva. Questo, di conseguenza, determinerà il futuro. Questo lo affronteremo con il sesto Arcano.

Nell’alchimia, il cinque di Denari corrisponde all’impiego dell’energia psichica dell’alchimista-operatore nella miscelazione del “Rebis”. L’energia psichica – che corrisponde a kuṇdalini – costituisce la quintessenza del processo; è l’influenza che causa la trasformazione del “Rebis” nella “Pietra Filosofale”. In linguaggio alchemico, questa quinta forza è anche chiamata “Azoth [5]”.


Rispondi