Alle soglie dell'Iniziazione
Estratti dall’opera: Tarot Minors, London 2020. Trad. dall’inglese, adattamento e note di Daniele Duretto

Corrispondenza: Sephira Hod
Arcani Maggiori: 8 e 17
Il simbolo grafico dell’Otto di Denari presenta due quadrati uguali aventi un centro comune e che dobbiamo immaginare ruotanti in direzioni opposte, come attorno a un asse. Questi quadrati simboleggiano gli elementi attivi del processo del Creatore che, nell’essere umano, agisce tanto dall’esterno che verso l’interno che viceversa.
Questi elementi, in oriente, sono chiamati Tattva, e nell’esoterismo occidentale gli elementi sostanziali di tutto ciò che esiste. Sono gli elementi della Forza Universale Creativa che hanno due aspetti: “Colui che crea” e “Ciò che è creato”. Gli Elohim della Bibbia e tutto ciò che da loro fu creato rappresentano questi due aspetti, ovvero l’essenziale (il creatore) e il sostanziale (il creato).
L’essere umano è inconsapevole delle forze a lui esterne che la Forza Universale ha creato. Egli è cosciente solo di quelle forze che lui stesso ha creato secondo la sua volontà. In generale, negli esseri umani solo i quattro tattva inferiori sono manifesti: pṛthvī, āpas, vāyu e tejas [1], e ciascun lato dei quadrati corrisponde a uno di questi tattva. L’asse comune dei due quadrati rappresenta in quinto tattva, l’ākāśa, che collega i quattro tattva inferiori a quelli superiori: Ādi e Anupadaka, non manifesti nell’essere umano [2]. Il tattva ākāśa si manifesta talvolta in modo parziale. Il tattvaākāśa trasmette i due aspetti della sua potenza all’essere umano attraverso i quattro tattva inferiori. L’influenza dell’ākāśa che agisce attraverso il tattva pṛthvī governa la crescita organica e maturale di ogni organismo fisico, dalla nascita all’età adulta, causando anche il completo rinnovamento delle cellule ogni sette anni. Con l’azione attraverso il tattva āpas, l’ākāśa governa lo sviluppo del corpo eterico; attraverso il tattva vāyu, il corpo astrale; e attraverso tejas, il copro mentale, cioè le capacità intellettive. Questi quattro tattva sono attivi in ciascun essere umano normale. È necessario sottolineare che, di questi quattro, i due inferiori – pṛthvī e āpas – sono l’inizio della sostanza, mentre i due superiori – vāyu e tejas – rimangono in uno stato potenziale.
I tattva sono i sette aspetti della Forza Universale Creativa [3] – i sette piani della creazione – dal più elevato al più basso, quello fisico. L’opera totale dei sette tattva ha luogo solamente nel Macrocosmo; nel microcosmo umano si manifestano in genere solo i quattro tattva inferiori.
Sia i tattva che i pianeti sono le Sette Cause Secondarie del Mondo e la relazione tra questi due complessi di forze può essere comparata alla relazione tra il contenuto e la forma che modella il contenuto. I tattva creano, i pianeti danno forma alla creazione.
Ora potrete osservarli da un nuovo punto di vista – settuplice – e capirete le influenze negative di certi pianeti, che devono essere “purificati”. Così avrete sviluppato gli aspetti positivi che sono deboli nella vostra carta, oltre alle caratteristiche planetarie complementari. Ne risulterà quindi uno sviluppo multilaterale della vostra personalità, che senza di questo, anche nel caso fosse armonioso, rimarrebbe parziale e limitato.
L’essenza unica e inimitabile di ciascuna individualità è creata dall’ākāśa. La forma di una determinata individualità è data dal pianeta dominante. La forza e lo sviluppo dell’individualità dipendono dal grado di manifestazione dell’ākāśa nell’essere umano. Così come nel caso della manifestazione dell’individualità attraverso il complesso planetario, più i quattro tattva inferiori sono sviluppati, più la loro cooperazione è armoniosa, più saranno presenti le condizioni per la manifestazione dell’ākāśa.
Quando si manifesta in modo pronunciato, il tattva ākāśa può agire direttamente sul contenuto della personalità sino a “piantarvi i semi dello Spirito” e agire come viatico per i tattva superiori.:
L’azione diretta dell’ākāśa si manifesta con una spiritualizzazione generale della personalità, iniziando dai corpi fisico ed eterico e guidando lo sviluppo delle forze psichiche nascoste, dell’intuizione e dell’espansione della coscienza. Diversamente dal normale, tale sviluppo potrebbe essere chiamato occulto ed esoterico, in quanto la persona in questione non ne avrebbe consapevolezza cosciente. È un’opera interiore dello spirito che non può essere incitata, né accelerata, né indirizzata in una direzione o in un’altra. Può solo essere testimoniata con gratitudine cercando di non ostacolare il processo a causa di una qualche disarmonia interiore.
Di per sé, i tattva non sono né positivi né negativi, proprio come i pianeti, ma il loro potenziale di azione diventa distorto e discordante in presenza di una personalità disarmonica. La tradizione insegna che i tattva superiori possono manifestarsi anche come forza distruttiva se i tattva inferiori – ovvero la personalità – non essendo armonizzati, resistono alle vibrazioni superiori. Ciò si esprime normalmente con una totale perdita di controllo sui desideri e le emozioni, come rivolta contro ogni autorità e le forme sociali accettate e con impulsi distruttivi. Tuttavia, questo spirito di negazione e distruzione non è causato dall’aspirazione a creare qualcosa di nuovo e migliore, come caratterizzato dall’esperienza di Spade; l’intento è invece quello di negare e distruggere. D’altro canto, non è un problema di vandalismo primitivo o di stupidità, bensì una rivolta contro le imperfezioni delle forme vitali e contro la propria incapacità di cambiare le cose.
Ancora una volta, vogliamo sottolineare l’assoluta necessità di purificare e armonizzare la personalità prima di intraprendere un qualunque lavoro spirituale.
La rotazione simultanea in direzioni opposte dei due quadrati della figura dell’Otto di Denari simboleggia i due aspetti del processo creativo:
- Quello “involutivo”, cioè l’immersione del sottile nel denso o l’aspetto “ciò che ci crea”.
- Quello evolutivo, quando consciamente rendiamo il denso più sottile, cioè quando “creiamo noi stessi”.
È importante che il discepolo sia consapevole dell’esistenza di questi due aspetti del processo e della loro interdipendenza.
Diamo uno sguardo a questo secondo aspetto molto importante, ovvero al lavoro cosciente e creativo del discepolo, che nell’ottavo grado dei Denari è in relazione ai tattva. Il lavoro sui tattva è un po’ differente, in quanto non consiste in una “purificazione”, come è il caso con i pianeti, bensì in un rafforzamento, cioè nell’elevare le proprie vibrazioni, perché ciascun tattva ha uno spettro completo di vibrazioni. È possibile, ad esempio, rendere sottile il corpo fisico (un aspetto sostanziale del tattva pṛthvī) di modo che questo, da se stesso, attivi il contenuto psichico sottile, accrescendo quindi la ricettività superiore. Questa è la spiegazione del valore esoterico del digiuno.
Si può lavorare consciamente per sviluppare il magnetismo personale (una aspetto sostanziate del tattvaāpas, o per sublimare gli elementi psichici e mentali (tattvavāyu e tejas). Il discepolo deve essere consapevole del grado di sviluppo dei suoi tattva, allo scopo di elevarne le vibrazioni.
Per conseguire uno sviluppo armonioso ed equilibrato tra la forza mentale e la sensibilità profonda, i due piani – il mentale e l’astrale – devono essere sviluppati simultaneamente. In modo analogo, si devono sviluppare anche i due piani più bassi – l’eterico e il fisico – così che le loro vibrazioni non solo non siano speciose , ma facilitino anche l’assottigliarsi degli elementi della personalità superiore.
Tutto il lavoro precedente del discepolo su se stesso era una preparazione indispensabile per renderlo in grado di elevare coscientemente le vibrazioni dei suoi elementi essenziali (mentale e astrale) e sostanziali (eterico e fisico). L’azione dei quattro tattva inferiori può snodarsi attraverso il lavoro personale cosciente e gli esercizi appropriati. L’azione del quinto tattva – l’ākāśa – il principio spirituale, non può realizzarsi attraverso gli sforzi del discepolo, ma è possibile creare le condizioni affinché si manifesti con maggiore intensità. Il tattva ākāśa si manifesta in parecchi modi:
- Come supporto universale alla vita, causando la crescita e lo sviluppo degli organismi viventi. In questo aspetto agisce attraverso i tattva inferiori, che emanano da esso e si uniscono in esso. Nel regno vegetale l’ākāśa agisce attraverso due tattva (il piano fisico ed eterico), nel regno animale attraverso tre tattva (il piano fisico, eterico ed astrale) e, nell’essere umano, attraverso i quattro tattva. L’essere umano, come è stato detto, non è consapevole di questa azione preordinata.
- Come forza creativa, sentita e manifestata nell’essere umano come “volontà evolutiva”. Tale manifestazione è relativamente rara, poiché coinvolge solo chi cerca consapevolmente di evolversi.
- Come gruppo creativo, indirizzato al mondo del “non-Io”, è la manifestazione dell’individualità nei campi scientifico, artistico, filosofico, ecc., settori che hanno a che fare con l’Arcano precedente. In base al suo grado, la forza si manifesta come abilità, talento o genio. Ci sono doni che non si possono guadagnare con i propri sforzi, ma che possono essere sviluppati o sprecati, in base a come si impiegano (o non si impiegano).
- Come forza che spiritualizza la personalità. È il risultato di un intenso lavoro interiore in una vita precedente. Questa forza è superconscia.
- Come manifestazione dello “Spirito che soffia dove vuole”. Si tratta di stati superiori in cui tutto ciò che appartiene alla personalità scompare. Questi stati, in generale, non sono parte del seme di Denari, ma dell’aspetto positivo delle Spade e dei semi superiori, perché sono esperienze vissute da coloro che uniscono la loro volontà alla Volontà Divina. Sono una manifestazione della forza super-cosciente e conducono direttamente all’Iniziazione.
L’ottavo grado di Denari conclude gli insegnamenti esoterici sull’individualità, spesso chiamata “il vero sé” e che si fa sempre più pronunciata a mano a mano che il discepolo avanza sulla via iniziatica.
L’ottavo grado di Denari include anche gli insegnamenti sui tre tipi di anima, a cui si dà il nome di tre lettere dell’alfabeto ebraico – Alef, Gimel e Lamed – e che insieme formano il nome divino AGLA. Il valore numerico di questa parola è 1 + 3 + 30 + 1 = 35 che, per addizione teosofica, dà il numero 8 (vedi l’ottavo Arcano Maggiore). Questi tre tipi di anime corrispondono a tre diverse vie che conducono a Dio:
- Il tipo Alef concepisce Dio come una forza astratta e trascendente e cerca di avvicinarglisi attraverso la conoscenza che può essere scientifica o occulta. È la via dei filosofi, degli scienziati e dei metafisici.
- Il tipo Gimel segue la via dell’immanenza divina attraverso l’esperienza interiore e superconscia, la presenza divina in se stesso e il sentirsi parte di Dio. È la via dei mistici.
- Il tipo Lamed ha anche una concezione trascendentale di Dio, ma la consegue attraverso l’intuizione. Sentirà la Vita Divina in tutta la creazione e il suo viaggio verso Dio sarà attraverso l’unione con la Natura, l’amore e la compassione per tutti gli esseri, come figli dello stesso Padre. Sarà pronto al sacrificio per il bene di ogni cosa e, presumibilmente, sarà per un panteismo religioso.
L’ultima lettera – Alef – del nome divino Agla, è l’unione, su un piano più elevato che appartiene alla fase di Spade, di questi tre tipi di anime. La differenziazione delle anime umane in tre tipologie corrisponde alla tripla divisione della monade sui piani risolutivi superiori.
L’anima che non si limita esclusivamente al materialismo, ovvero che è aperta alle influenze superiori e non è spiritualmente degradata, appartiene a uno di questi tre tipi di base che, in realtà, sono l’espressione di tre correnti spirituali. Ciascuna di queste catene che scorrono attraverso le individualità umane si esprime con differenti gradi di ampiezza e di profondità spirituale, acquisendo un’espressione unica e irripetibile. Si può dire che un “frammento” di una di queste tre correnti è associato alle individualità specifiche, coinvolgendo similmente la personalità umana.
Il discepolo allo stadio dell’otto di Denari deve non solo identificare il suo tipo animico, ma anche assicurarsi di poterlo manifestare nel modo migliore possibile, attraverso la sua individualità e personalità. Se la vostra personalità non è sufficientemente purificata, ciò si rifletterà nel tipo Alef in forma di, per esempio, un dogmatismo limitato e un attaccamento allo scolasticismo, nel tipo Gimel come esperienza astrale illusoria e nel tipo Lamed come una specie di “diluizione” inconscia dell’individualità nell’ambiente.
L’ottavo grado di Denari è anche correlato agli insegnamenti delle Tre Cause Maggiori, il cui simbolo cabalistico e grafico è il “Triangolo dell’Archetipo”, ovvero il triangolo del nome divino EMESH (Alef, Mem, Shin). Il valore numerico di questa parola è 1 + 40 + 300 = 341, che per addizione teosofica dà 8.
In relazione all’Ermetismo Etico e al grado di Denari, le Tre Cause Primordiali si esprimono nel modo seguente:
- Causa ALEF – come un tipo specifico di individualità, che riflette uno dei tre tipi di anima. L’individualità, di cui forse il discepolo non è ancora consapevole, si manifesta attraverso la personalità nel carattere specifico delle sue aspirazioni e nel modo in cui il discepolo, consciamente, le crea.
- Causa MEM – come influsso spirituale che viene dall’Alto e che “crea” il discepolo, se egli, grazie a uno sforzo consapevole precedente, ha preparato il suo ricettacolo interiore alla ricezione di questo influsso superiore. È la forza spirituale che, agendo dall’esterno attraverso l’ākāśa, può trasmutare l’essere umano che è pronto per questa trasformazione.
- Causa SHIN – come la forza stessa del discepolo. Senza di essa, non sarebbe possibile alcuna opera creativa, anche se ne esiste l’aspirazione. È la presenza dell’ākāśa, magnetizzata dal discepolo, che consente di essere creativi. Nel grado precedente, il settimo, il discepolo doveva superare gli aspetti negativi del karma interno. Il compito dell’ottavo grado è di imparare a governare il karma esterno; ciò significa imparare ad affrontare positivamente tutti gli eventi, tutti gli aspetti della vita, usandoli per il progresso spirituale. Nulla accade per caso, ogni cosa ha la sua ragione d’essere. Una prova necessaria, se respinta, tornerà di nuovo. Bisogna trarre un vantaggio costruttivo da tutti gli eventi, che non devono diventare motivo di involuzione.
L’otto di Denari corrisponde all’ottavo Arcano Maggiore, il cui simbolo grafico – un quadrato di Denari inscritto in un quadrato argentato – raffigura la stessa idea. Questa variante accentua la differenza tra le due forme di processo creativo: La cornice di Denari simboleggia il lavoro interno, quella d’argento gli influssi esterni.
I tre titoli dell’ottavo Arcano Maggiore: “Libratio”, “Karma” e “Rex”, fanno riferimento principalmente al karma. “Libratio”, per quanto riguarda i Denari, è la realizzazione dell’equilibrio e della volontà karmici, senza di cui l’Iniziazione non sarebbe possibile.
I due titoli rimanenti riportano alla mente la legge di causa-effetto e le conseguenze inevitabili per tutto ciò che è stato fatto. In aggiunta ai nomi divini già menzionati, la Tradizione collega l’ottavo Arcano Maggiore, e quindi anche l’ottavo grado di Denari, al terzo nome divino י ה ו ה (1 + 5 + 6 + 5 = 17, che per addizione teosofica dà 8). Questo nome, in relazione all’otto di Denari, corrisponde al lavoro creativo dei quattro tattva inferiori, che avviene dall’alto verso il basso (4) e dal basso verso l’alto (4), cioè in otto aspetti.
L’altro Arcano Maggiore corrispondente – il 17mo – è l’Arcano della Natura. La sua forza, che rinnova la Natura, è nient’altro che forza strategica. L’Arcano 17 è in relazione con l’aiuto ricevuto dall’alto. Nella sua espressione come otto di Denari, è l’influenza risolutiva superiore. I titoli dell’Arcano – “Divinatio Naturalis” e “Signum” – si riferiscono principalmente all’aspetto astrologico, strettamente collegato al karma. È un elemento di determinismo astrologico, rettificato attraverso l’elemento dell’indeterminismo, che si esprime attraverso il ben noto detto: “Astra inclinant non necessitant”.
Realizzare tutto ciò è una prova di discepolato e l’ottavo grado di Denari indica quali sono le condizioni per realizzarlo.
Il terzo titolo, “Intuitio”, conferma il dono della conoscenza sovra-intellettuale, data dall’azione dell’ākāśa.
Infine, il titolo “Spes” indica che il discepolo che ha portato a termine la purificazione del settimo grado ed è divenuto consapevole del lavoro dei tattva, ha la possibilità di divenire Iniziato, cioè di nascita spirituale a una nuova vita. Sul piano spirituale la speranza, ovvero la certezza sul futuro, è una delle manifestazioni più elevate dell’intuizione.
L’otto di Denari corrisponde all’ottava Sephira, Hod, Sephira di pace. In tutti i semi, l’ottavo grado è il grado che si riferisce al lavoro interiore compiuto nel silenzio, che trasforma l’essere umano. Nelle Coppe è l’influenza misteriosa dell’ākāśa, che trasforma il discepolo preparandolo all’Iniziazione del livello successivo.
In alchimia, l’ottavo grado di Denari corrisponde allo stadio più spirituale del processo alchemico. Il “Rebis”, il misto dentro l’”uovo”, ha già ricevuto il massimo dell’influsso esteriore. Ora, l’alchimista concentra tutte le sue tribolazioni mentali e la forza volitiva (l’”azoto dei saggi”) per agire su questo misto dall’interno, portando alla nascita la “Pietra dei Filosofi”. La forza spirituale dell’alchimista, agendo sugli elementi del “Rebis”, corrisponde all’azione dell’ākāśa sui tattva inferiori presenti nell’essere umano.
[1] Sono i nomi sanscriti dei quattro tattva inferiori, corrispondenti rispettivamente agli elementi Terra, Acqua, Aria e Fuoco.
[2] I termini significano rispettivamente “primo, primordiale” e “non generato, auto-esistente”.
[3] Le varie scuole induiste elencano un numero di tattva variabile da 25 a 36; si tratta chiaramente di modi specifici di suddivisione delle essenze e delle sostanze, in funzione dell’insegnamento adottato.
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