L’energia vitale nella pratica

Alle pratiche relative al Livello III, Bardon fa seguire due appendici che riguardano l’utilizzo effettivo dell’energia vitale, le cui caratteristiche sono già state esposte nella sezione dedicata alla respirazione dai pori del Livello II. Se abbiamo seguito con profitto gli esercizi sino a qui presentati, non si incontreranno molte difficoltà nel portare in azione quanto appreso finora. Tuttavia, queste appendici sono da considerarsi come un banco di prova delle pratiche fin qui svolte; non fanno propriamente parte del ciclo delle lezioni, ma sarà utile sperimentarne le tecniche per testare le capacità acquisite.
L’appendice, definita da Bardon come “impregnazione dello spazio”, spiega come riempire un luogo o una stanza di energia vitale, allo scopo di ottenere un ambiente favorevole alla realizzazione di desideri, aspirazioni o successi in ambiti specifici. Le tecniche, in base al grado di avanzamento del praticante, possono limitarsi allo stimolo delle facoltà mentali o volitive utili al conseguimento di determinato obiettivi, ad esempio nello studio o nella pratica degli esercizi; oppure, con un’azione più diretta, si può liberare un luogo dalle influenze negative di ordine sottile, o ancora rendere una stanza impraticabile da chi vi entra senza essere invitato, stimolando sensazioni di disagio; le possibilità sono molteplici, e lo sperimentatore può scoprire da sé altri metodi.
È importante ricordare che l’energia vitale può essere “istruita” a veicolare pensieri, idee, desideri o quanto serve per raggiungere gli scopi prefissi; inoltre può essere temporizzata, ovvero limitata nella sua durata o al contrario condotta ad autoalimentarsi affinché non perda di efficacia nel tempo. Tutto ciò viene portato a termine grazie all’immaginazione creativa e alla forza di volontà.
Il rilievo finale di Bardon in merito a queste pratiche è di utilizzarle solo per fini nobili. La nobiltà di intenti vale per tutto l’ambito ermetico, soprattutto nei casi in cui si interagisce con altri esseri viventi; la stessa raccomandazione vale riguardo ai desideri futili o insignificanti. È una questione di etica, intesa come ricerca del vero bene; agire diversamente significa isolarsi dall’essenza, dallo spirito delle cose per perseguire una ricerca squisitamente egoistica, isolata dalle forze vivificanti dell’universo. E l’universo, in questo caso, non perdona.
Ed ora le pratiche. Le fasi preliminari degli esercizi sono già state trattate nella sezione sulla respirazione dai pori.
Metodo 1. Irradiazione dal corpo
Con la respirazione dai pori e dai polmoni, inalate dall’universo l’energia vitale nel corpo; immaginate che l’energia venga compressa nel corpo sino a raggiungere un potenziale radiante. A questo punto siete come un sole individuale, e la forza radiante inizia a diffondersi nell’ambiente. Ad ogni inspirazione, l’energia radiante aumenta sino ad occupare la stanza o il luogo in cui vi trovate. Ora, con l’aiuto dell’immaginazione creativa e della volontà, impregnate la stanza con il desiderio scelto.
Dato che la forza vitale con il tempo si dissipa, potete scegliere di rinvigorirla ripetendo la pratica a periodi prefissati oppure, con un preciso comando mentale o vocale, di assegnarvi una durata, o di istruire l’energia vitale ad autoalimentarsi dall’universo, sempre con l’aiuto dell’immaginazione e della volontà. Con la pratica assidua si può giungere ad impregnare più di una stanza o l’intera casa, e a compiere il lavoro anche a distanza.
Terminata l’impregnazione con il desiderio, si restituisce la forza vitale residua rimasta nel corpo all’universo, attraverso il rilascio esplosivo con una o più espirazioni. L’energia radiante rimane nella stanza.
Metodo 2. Irradiazione dall’universo
Questo metodo differisce dal precedente per il fatto che l’energia vitale non viene compressa nel corpo ma direttamente irradiata nel luogo o nella stanza dall’universo. Con l’aiuto dell’immaginazione, visualizzate l’energia vitale che da tutte le direzioni riempie la stanza o il luogo fisico in cui vi trovate; una volta riempito lo spazio, proiettatevi il desiderio prescelto con la forza di volontà, ed effettuate la temporizzazione con i metodi precedentemente descritti. È una modalità più avanzata della precedente, ma richiede meno sforzi una volta che ci si è impratichiti.
Impregnazione di oggetti
Si possono utilizzare i due metodi descritti per caricare di energia vitale oggetti come pietre, metalli, gioielli, ecc., impregnandoli con un desiderio favorevole alla persona che li indossa. Le modalità di esecuzione sono identiche alle precedenti, con la differenza che l’energia vitale impregnata del desiderio viene convogliata verso l’oggetto scelto. Inoltre, la proprietà caricata nell’oggetto conserva la sua efficacia solo se l’oggetto stesso è indossato dalla persona a cui è destinato.
Per la temporizzazione del desiderio ci si può avvalere delle tecniche già sperimentate: fissarne la durata con un comando mentale per un lungo periodo, istruendo l’energia mentale ad autoalimentarsi dall’universo; oppure scegliere di terminare l’influsso quando il risultato desiderato viene raggiunto. Bardon accenna a un metodo che chiama caricamento universale, che presumibilmente richiede un grado di esperienza più elevato, attraverso il quale l’oggetto conserva i suoi effetti sino a che esiste.
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