Il potenziamento dell'individuo attraverso la respirazione totale 

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Con questo esercizio si espande la pratica della respirazione consapevole del Livello I. Non esiste una differenza sostanziale tra le due sezioni, se non per il fatto che in questo esercizio del Livello II il processo respiratorio non è soltanto polmonare ma avviene con tutto il corpo, attraverso i pori della pelle. È necessario quindi spiegare che cosa si intende per respirazione dai pori.

La nostra pelle possiede queste piccole aperture che consentono di indirizzare alla superficie il sebo – attraverso le ghiandole sebacee – e il sudore – grazie alle ghiandole sudoripare; parlare di respirazione dai pori sembra dunque un nonsenso, visto che essi esercitano una funzione escretoria. Un profano riterrebbe la pratica totalmente infondata dal punto di vista scientifico; alcuni studenti, al contrario, sono portati a credere che la finalità dell’esercizio consista nell’attivare fisicamente la respirazione attraverso la pelle. Chi ha ragione? Lasciamo la parola a Bardon: “Cercate di pensare che, con ogni inspirazione, non solo i vostri polmoni stanno respirando, cioè inalando aria, ma il corpo intero lo sta facendo. Siate fermamente convinti che, con i polmoni, ogni singolo poro del corpo simultaneamente riceve energia vitale che convoglia nel corpo stesso”.

La risposta sta in quel “cercate di pensare”. Il segreto della respirazione ermetica giace nell’applicazione cosciente della naturale sensibilità del nostro derma alle sensazioni che giungono dall’esterno – calore, freddo, pressione, ecc.; quindi nel riuscire a stimolare in piena consapevolezza un’impressione che ha le qualità di un’esperienza fisica. Significa creare una corrente che dal piano mentale e astrale – il mondo delle sensazioni – discende al livello corporeo, gettando così le basi per l’unificazione dell’essere su tutti e tre gli ordini esistenza. Non si tratta di illudersi di sperimentare una percezione fisica inesistente, bensì di realizzare la respirazione dal corpo attraverso la visualizzazione mentale e di trasporla sul piano fisico con la mediazione del corpo astrale o di sensazione. È esattamente l’inversione del processo naturale per il cui tramite una percezione esterna ci procura una sensazione successivamente elaborata a livello cerebrale. Qui il praticante inizia a creare, ponendosi sul piano della volontà cosciente che potenzia i metodi della natura. Descrivere l’esperienza a parole non è possibile, perché ognuno la sperimenta in base alla sua personale sensibilità.

Va detto ancora qualcosa in merito a quella che Bardon chiama Energia Vitale. Dalla parte teorica dell’IIH si evince che l’energia vitale è una matrice energetica formata dai quattro Elementi (Fuoco, Aria, Acqua, Terra) più l’ākāśa, e dai fluidi elettrico e magnetico citati nella sezione sul magnete tetrapolare. Non si tratta di una sostanza misurabile sperimentalmente, se non negli effetti che produce sul corpo umano; è l’energia mentale e astrale che è la base causale dei processi biochimici e ossidativi attraverso i quali il corpo fisico si sostenta. Si visualizza come una radianza di colore giallo dorato che armonizza e sincronizza il meccanismo vitale corporeo con il principio sottile astrale e mentale.


La pratica si suddivide in quattro sezioni:

  1. Sedete in una posizione comoda e rilassata. Fate qualche respiro a vuoto, quindi iniziate a pensare che con ogni inspirazione non solo i polmoni, ma l’intero corpo inala aria. Un’utile analogia è quella di una spugna secca che, se immersa nell’acqua, se ne imbeve sino a gonfiarsi. La visualizzazione deve suscitare una sensazione particolare, non limitata al livello mentale; in altre parole, dovete sentire come se l’aria penetrasse effettivamente dai pori, oltreché dai polmoni.
  2. Una volta che la sensazione è stabilita, pensate che assieme all’aria inspirate anche l’energia vitale eterica che vi circonda come una nube dorata, e che dai pori e dai polmoni penetra nei diversi organi e parti del corpo.
  3. Successivamente, sostituite l’inalazione dell’energia vitale con quella di un desiderio, come descritto nella pratica della respirazione consapevole; l’unica differenza è che qui si inspira con tutto il corpo e non solo dai polmoni.
  4. Stabilizzato l’esercizio, potete passare all’esalazione, immaginando che assieme all’aria che esce dai pori e dai polmoni espellete gli aspetti negativi e complementari del desiderio, come le debolezze, gli egoismi, i disturbi fisici, mentali o emotivi, ecc.

Potete sperimentare liberamente con le quattro sessioni e non sono posti limiti di tempo nella loro esecuzione. Una volta ottenuti dei risultati, l’esercizio è completo.

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