Il potere del suono mentale

Come per tutte le concentrazioni che tentano di riprodurre mentalmente un percezione sensoria, la maggiore o minore difficoltà di esecuzione deriva dallo stato dell’Elemento collegato. La preponderanza di un Elemento nella costituzione psicofisica fa sì che la pratica che vi è associata risulti più facile; allo stesso tempo, questo eccesso causa uno squilibrio negli Elementi rimanenti, rendendo difficoltosi gli esercizi sensoriali che vi fanno riferimento.
Se un particolare esercizio sensoriale risulta problematico nella sua esecuzione, è il caso di insistere. In questo modo, si avrà la possibilità di migliorare il bilanciamento animico, affiancando l’esercizio a quelli dello specchio dell’anima, dell’autosuggestione, della magia dell’acqua e del cibo. Se non si consolida l’equilibrio degli Elementi, l’avanzamento ai Livelli successivi risulterà estremamente difficoltoso.
L’associazione del senso dell’udito all’ākāśa (vedi il paragrafo sulla concentrazione visiva) può sembrare fuorviante, perché l’esperienza ci porta ad associare la trasmissione del suono con l’Elemento Aria. In realtà l’aria (o un solido o un liquido) è solamente il mezzo attraverso cui il suono si propaga; la vibrazione di un oggetto o di uno strumento (come le corde vocali) ne è la causa, e l’onda di pressione generata sul mezzo di trasmissione impatta sul meccanismo uditivo generando la percezione di un evento sonoro. Similmente, l’ākāśa è la causa del suono, lo spazio da cui emerge la vibrazione prima che prenda la forma di suono; il suono, per il suo manifestarsi, richiede quindi la presenza di uno spazio, di un mezzo di diffusione e di un apparato sensorio.
Nella pratica della concentrazione uditiva si giunge alla radice del suono, alla sollecitazione della sensazione sonora senza passare attraverso mezzi fisici. L’esercizio si svolge nel modo seguente:
- Dopo aver assunto la consueta posizione rilassata, immaginate di sentire un suono semplice, come il ticchettio di un pendolo o un suono di campane. Trattandosi di un esercizio che si propone di isolare le varie percezioni sensoriali, è importante cercare di non visualizzare l’oggetto che produce il suono; la percezione sonora dev’essere esente da immagini, se compare un’immagine banditela dalla mente. Come nell’esercizio precedente di concentrazione visiva, all’inizio il suono sarà nitido solo per pochi secondi; perseverando, sarà udito sempre più distintamente.
- Quando non avrete più difficoltà con dei suoni semplici, passate ai suoni più elaborati di strumenti musicali, rumori del tempo atmosferico, percussioni generate da attrezzi vari. Rimanete sempre entro i limiti della pura concentrazione uditiva.
- Se riuscite a mantenere la sensazione uditiva per cinque minuti, la pratica può dirsi conclusa.
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