Utilizzare gli effetti del principio acqueo

English version


Gli esercizi di questa sessione mirano ad ottenere un’esperienza opposta a quella sperimentata per l’Elemento Fuoco. Il principio dell’Acqua rappresenta infatti lo stato di caduta che consente il moto verso una struttura, il legame e l’attrazione tra le particelle che a seguito del loro raffreddarsi si condensano creando un movimento verso il basso. L’Elemento viene sperimentato come assenza di calore. A seguire la pratica.


  • Nella vostra posizione o āsana abituale, chiudete gli occhi e immaginate di essere circondati da un enorme oceano in cui voi siete nel mezzo.
  • Iniziate ad inspirare l’Elemento con la respirazione totale (polmoni e pori). Durante l’espirazione non pensate a nulla, in modo da trattenere l’Elemento dentro di voi.
  • Nella sessione iniziale di pratica iniziate con sette respirazioni. La sensazione che si prova, se l’esercizio è eseguito con la giusta concentrazione, è di freddo, un freddo che aumenta con il numero delle respirazioni eseguite.
  • Al termine delle sette respirazioni, rimanete un attimo con la sensazione di freddo dentro il corpo e quindi iniziate ad espirare l’Elemento per sette volte, sino a che non ne rimane traccia. Durante l’inspirazione non pensate a nulla.
  • Nelle sessioni successive aumentate ogni volta di uno il numero di respirazioni. Bardon consiglia di non eccedere il limite di venti minuti.

Come sempre Bardon elenca i risultati che si possono ottenere con una pratica intensiva, come controllare i fenomeni atmosferici, gli animali acquatici ecc. Ma, come già è stato messo in evidenza, qui si tratta di un lavoro a livello immaginativo, che consente di suscitare una risposta animica senza l’intervento di fattori esterni. In questo caso, un indizio della riuscita della pratica è dato dal poter mantenere il corpo freddo anche quando la temperatura esterna è elevata.  

Rispondi