L’applicazione del supporto psicologico all’analisi astrologica

Non esattamente, ma vi sono alcune similitudini. La mia risposta non vuole mettere in dubbio la validità della psicologia né dell’astrologia, entrambe discipline di valore nei rispettivi campi di applicazione.
Da una prospettiva allargata, la psicologia si occupa dello studio della mente e del comportamento. Essa analizza i fenomeni consci e inconsci al fine di risolvere le contraddizioni e i problemi che possono sorgere nell’essere umano a livello individuale e sociale. Questa è ovviamente una semplificazione estrema; la psicologia segue molti percorsi, ciascuno dei quali trasmette un significato differente e un modo peculiare di agire verso la risoluzione delle problematiche.
Si pensi ad esempio a Freud, Adler e Jung. Mentre Freud sviluppò una teoria dell’inconscio basata sulla libido come istinto primario che coinvolge i processi mentali, i principi di base adleriani erano focalizzati su un punto di vista olistico e sulla stretta connessione dell’individuo al tessuto sociale (psicologia comunitaria). Jung, d’altro canto, con l’introduzione dei concetti di inconscio collettivo, sincronicità, trasmutazione alchemica e stati archetipici, ha avvicinato la psicologia ai confini della spiritualità. Vorremmo ancora citare le neuroscienze, uno studio scientifico interdisciplinare che tenta di collegare i modelli psicologici alle sottostanti modificazioni delle funzioni biologiche, chimiche e molecolari del cervello e della rete neurale.
A quale scopo questa introduzione? Per enfatizzare il fatto che esistono diversi gradi di libertà nello sviluppo delle teorie psicologiche, e ciò ha a che fare con la possibilità di integrare la psicologia in un’interpretazione astrologica.
A dispetto di ciò che possiamo pensare, l’astrologia non è una scienza predittiva in senso stretto. Essa cerca di guidarci agli eventi, nel senso che ci rende partecipi di ciò che accade. In un oroscopo, vediamo la correlazione tra la nostra interiorità, che raffigura la realtà da un punto di vista unico, riferendosi a un’individualità specifica, e gli eventi esterni che diventano significativi grazie alla mediazione della coscienza. In altri termini, la visione oggettiva e la percezione soggettiva concorrono entrambe alla fondazione della nostra esperienza terrena. L’astrologia indebolisce l’assunzione che il mondo fisico esista indipendentemente dalle nostre osservazioni; di conseguenza, i fattori astrologici agiscono come uno specchio simbolico della realtà a cui apparteniamo.
E qui giungiamo all’intreccio potenziale di astrologia e psicologia. Tornando ai gradi di libertà della psicologia, possiamo dire che alcune discipline psicologiche sono meno adatte di altre se utilizzate come strumenti di lettura di un tema astrologico. Prendiamo ad esempio le neuroscienze. Creare un legame causale tra le funzioni fisiologiche del cervello e gli stati psicologici – come fanno le neuroscienze – significa violare le leggi dell’analogia che governano l’astrologia, poiché essa asserisce che i piani mentale e materiale si riflettono l’un l’altro senza alcun intervento di una relazione causale. Sarebbe ancora possibile leggere un tema natale su una base puramente fisiologica o medica; tuttavia, ciò non sarebbe d’aiuto nella comprensione della vera natura dell’individuo.
Altre discipline psicologiche, meno connesse a una visione dualistica della realtà (come quelle menzionate), possono provvedere un linguaggio che mette in contatto l’essere umano con la realtà celeste dell’astrologia. Ma non dobbiamo dimenticare che l’astrologia è una scienza esoterica il cui obiettivo primario è quello di unificare la coscienza individuale con l’esperienza oggettiva delle cose; in altre parole, l’astrologia ci consente di sapere perché siamo nati e qual è il nostro ruolo nel mondo. Se queste aspettative sono soddisfatte, allora la psicologia diviene un eccellente supporto per il percorso di integrazione individuale.
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