Affinare il lavoro svolto sui difetti animici

Terminato il lavoro di assegnazione dei difetti agli Elementi, che avrà sicuramente richiesto un ponderoso impegno di catalogazione, è giunto ora il momento di passare al microscopio il risultato ottenuto. Il fine è di separare i difetti in base al peso e all’importanza che questi rivestono nel nostro percorso evolutivo.
È possibile applicare un criterio univoco per portare avanti questa suddivisione? Non proprio. Sicuramente si può fornire un’indicazione generale, che è quella di suddividere i difetti in base al loro potere di condizionamento sull’espressione della personalità e del carattere; ma in quanto individui, e non modelli statistici, dobbiamo riconoscere la nostra unicità e imparare a cogliere quegli aspetti di noi che lasciano un’impronta profonda e che bloccano di fatto il perfezionamento etico e spirituale. Si tratta di veri e propri attrattori in grado di impedire il corretto utilizzo delle energie di trasformazione e di generare miriadi di sotto-dipendenze psichiche difficili da mettere a fuoco.
Il Livello I richiede, per quanto riguarda il lavoro animico, l’enfasi sul processo di elencazione e catalogazione dei tratti psichici individuali; il processo di trasformazione è pertinente al Livello II, quindi per ora quanto detto è sufficiente. Cercate tuttavia di profondere il massimo impegno nella suddivisione dei difetti, perché da essa dipenderà l’ordine con cui inizierete il processo di cambiamento. Di nuovo, anche qui non è richiesta la perfezione, ma solo un impegno costante e sincero.
Sull’aspetto pratico non vi è molto da dire. Nel vostro quaderno o blocco note create cinque colonne (per i quattro Elementi più la colonna “Altro”), ciascuna delle quali va tripartita per potervi riportare i difetti, suddivisi per Elemento, in base alla loro importanza; il processo non dovrebbe richiedere più di una settimana. Con questa parte il lavoro sui difetti animici può dirsi concluso.
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