L’essenza della concentrazione mentale

English version


Questo esercizio è il naturale proseguimento delle due meditazioni precedenti: dopo aver appreso ad osservare il flusso dei pensieri e a disciplinarne l’utilizzo applicandolo esclusivamente all’attività svolta, è ora il momento di focalizzare la nostra attenzione su un unico punto.

Sedete nella vostra posizione abituale ad occhi chiusi e scegliete un pensiero connesso a un oggetto, una rappresentazione, un’idea, quello che preferite o che vi sorge alla mente in quel momento. Escludete tutto ciò che non è attinente alla scelta; ad esempio, se scegliete un oggetto, potete visualizzarne la forma, il colore, le modalità di utilizzo, ecc.; se si tratta di un simbolo si investigano i pensieri suscitati dal simbolo stesso, le connessioni, le diramazioni e così via.

La differenza rispetto all’esercizio precedente è che qui l’attenzione è portata all’interno, sulla concatenazione di idee suscitate dal pensiero scelto. Il primo degli esercizi mentali ci ha insegnato invece a mantenere un’attenzione emotivamente distaccata dal flusso dei pensieri, ed è esattamente quello che dobbiamo fare qui, applicandola questa volta al brusio di sottofondo che circonda la nostra attenzione quando cerchiamo di concentrarci su un motivo specifico.

L’errore più frequente è quello di cercare di allontanare i pensieri parassiti con la forza, ma così facendo si pone l’attenzione sull’ostacolo e non sull’oggetto del nostro interesse, e la mente si distrae vagando per sentieri secondari. Se paragoniamo la focalizzazione del pensiero a un innalzamento di frequenza, i pensieri non pertinenti divengono come un disturbo su frequenze più basse, che sono sì sempre presenti, ma non sono in grado di influire sulla nostra sintonizzazione più elevata. In questo modo, un po’ alla volta, il centro dell’attenzione non è più intralciato dal contorno dei pensieri intrusivi; in caso di distrazioni è sufficiente a questo punto riportare il fuoco sui pensieri scelti elevando la frequenza, senza preoccuparsi di isolare il rumore di fondo, che tenderà a scomparire da sé.

Come nota Bardon, all’inizio probabilmente la capacità di concentrazione varierà da qualche secondo a pochi minuti. L’esercizio può considerarsi concluso quando si raggiungono almeno dieci minuti di applicazione della pratica, il che dovrebbe richiedere non più di una o due settimane.

Rispondi