Le configurazioni dei transiti

Il rapporto angolare che viene a formarsi tra il pianeta in rivoluzione e i pianeti o punti angolari dell’oroscopo natale viene comunemente definito come transito; quando il pianeta in rivoluzione forma con il pianeta natale un angolo uguale o equivalente a quello già esistente alla nascita fra gli stessi pianeti si parla di ritorno [1]. Il ritorno può essere parziale, se il rapporto angolare è limitato al pianeta in rivoluzione e a quello natale; totale se il ritorno che si forma tra pianeta di transito e pianeta natale è presente anche tra pianeti di rivoluzione ( ad es. se nell’oroscopo natale è presente un trigono tra Sole e Giove, abbiamo un ritorno parziale quando Giove o il Sole in rivoluzione formano un trigono con Sole o Giove natali. Qualora anche Sole e Giove in rivoluzione formassero un trigono fra di loro parleremmo di ritorno totale). Naturalmente il ritorno non va inteso in senso rigido; come già accennato anche un aspetto simile o di segno opposto (come un sestile e un quadrato nei confronti di un trigono) consente di interpretare il transito come un ritorno.
Distinguiamo tra diversi tipi di transito:
Transito semplice isolato
Sono i passaggi isolati di singoli pianeti in transito su pianeti o punti sensibili dell’oroscopo natale. Di norma tali transiti esercitano influssi forti solo in circostanze particolari. I transiti dei pianeti semi-lenti e lenti (Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone) tendono a definire influenze più marcate dei transiti di Sole, Luna, Mercurio e Venere. Inoltre, se il pianeta natale è in posizione forte (ad es. esercita il ruolo di pianeta dominante del tema), il transito è in grado di scatenare effetti di maggiore potenza. Si consideri anche che la formazione di un ritorno parziale fra transiti semplici isolati tende ad accentuare l’importanza del transito stesso.
Se il pianeta in transito che viene esaminato occupa una posizione forte nel tema natale, il suo effetto sarà comunque magnificato. Inoltre, l’effetto del transito si rafforza se il pianeta in rivoluzione è stazionario sul punto di formazione dell’aspetto; in questo caso anche i pianeti veloci possono esercitare effetti sostenuti.
Nella graduatoria degli aspetti il transito di congiunzione è quello che sortisce gli effetti più importanti, seguito da opposizione e quadratura. È opportuno rilevare che la congiunzione, in quanto aspetto neutro, denota un’ambivalenza che viene chiarita solo dall’esame dei pianeti che formano l’aspetto e dal potenziale armonico o critico di eventuali ritorni. Ad es. il transito diretto di Giove sul Sole natale è positivo, ma se esiste un aspetto natale critico tra Sole e Giove si possono osservare effetti negativi.
Per quanto riguarda il valore armonico o critico da assegnare ai ritorni, la regola generale vuole che un transito di ritorno armonico soppianti per il periodo di durata del transito un aspetto critico presente tra gli stessi pianeti del tema natale e viceversa (di converso un ritorno armonico rinforza l’armonia presente nell’aspetto radicale, e un ritorno critico accentua le predisposizioni negative).
I significati interpretativi da attribuire al transito derivano dalla natura del pianeta transitante e transitato e dal tipo di aspetto. Il pianeta in transito viene definito dalla sua natura, dal campo che occupa nell’oroscopo natale all’atto della formazione dell’aspetto e dal significato che esso presenta nell’oroscopo natale. L’effetto del transito è visibile generalmente nel settore del tema natale occupato dal pianeta transitato; tuttavia, vi sono svariati aspetti da tenere in considerazione all’atto di emettere un giudizio. Ad es. se Saturno natale occupa la VI casa e Saturno in transito forma un aspetto con il Sole natale in I casa (l’apparenza fisica), è lecito attendersi effetti sulla salute. La casa in cui transita il pianeta in rivoluzione ha una sua importanza, non però come gli altri fattori.
Formazione contemporanea di transiti su più punti del tema natale
È la situazione che più si avvicina alla normale complessità e varietà interpretativa. Considerato nella sua globalità l’accumulo su più punti definisce una serie di situazioni che trovano il loro picco espressivo e di azione nel transito più pronunciato. Il valore critico o armonico dell’accumulo viene definito dalle regole già espresse nel caso dei transiti semplici.
Accumulo di transiti sopra un punto dell’oroscopo natale
In questo caso va posta particolare attenzione al significato e alla posizione del pianeta transitato, oltre a tener conto di quanto è stato detto in merito al transito isolato. Se il pianeta natale fa parte della configurazione transitante l’effetto è più marcato (ad es. Sole e Saturno in rivoluzione che toccano il Sole natale). Un accumulo di pianeti veloci può definire un avvenimento importante anche senza l’intervento di un transito di pianeti lenti.
Transiti reciproci
Si ha un transito reciproco quando si verifica un incrocio di aspetti tra pianeti natali e di transito (ad es. Giove in transito forma un aspetto col Sole natale e il Sole di transito forma un aspetto con Giove natale). L’effetto è piuttosto pronunciato, e tende a svolgersi nel settore ove si trova il pianeta natale transitato dal pianeta lento. Se ad un transito reciproco si accompagna anche un doppio ritorno (totale e parziale) l’effetto è massimamente pronunciato (ad es. se fra Sole e Giove esisteva alla nascita un rapporto angolare).
Tripli transiti
Accade a volte che un pianeta in rivoluzione formi aspetto con un pianeta natale nel corso di uno dei suoi periodici anelli di retrogradazione. In questo caso possiamo avere un primo passaggio in moto diretto, un secondo passaggio in moto retrogrado ed un terzo nuovamente in moto diretto. Dal punto di vista interpretativo si aprono due scenari. Un primo scenario considera l’evento che ne deriva come un processo caratterizzato da un fase iniziale, da una successiva crisi e dalla conclusione o risoluzione dello stesso. Mentre il primo e l’ultimo transito si collegano con relativa facilità all’evento, il transito mediano risulta più difficile da definire e da collegare a fatti contingenti. Il secondo scenario prevede il configurarsi di un unico evento di grande portata che si verifica nel momento del primo contatto, mentre i contatti successivi non sortiscono effetti; l’evento viene reiterato ai transiti successivi solo se esso non si è risolto nel corso del primo transito. Mentre il primo modello sembra applicarsi con maggior profitto ai transiti armonici, quest’ultimo pare appropriato per i transiti critici o disarmonici.
Doppio transito
Nel caso in cui l’inizio della retrogradazione coincida con la formazione dell’aspetto abbiamo un esempio di doppio transito. In generale l’evento ha luogo quando il pianeta in transito rimane stazionario sul luogo di formazione dell’aspetto. In questo caso, l’interpretazione fa leva sul fatto che l’evento non possiede forza sufficiente per esprimersi completamente sino a che le circostanze che causano il suo rivelarsi non vengano riviste.
[1] Da non confondersi con il ritorno planetario, che si verifica quando i luminari o i pianeti ritornano sulla stessa posizione natale.
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