Il fondamento della coscienza

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La pratica per il controllo dell’Elemento Terra non si discosta in linea di principio da quelle già sperimentate per gli altri Elementi. L’Elemento Terra è formato dall’influenza reciproca di Fuoco, Aria e Acqua, che nella loro interazione formano la struttura o forma spaziotemporale atta a ospitare il nucleo della consapevolezza. L’esperienza che ne deriva per il praticante è di densità e gravità.


  • Mantenete il vostro āsana abituale; chiudete gli occhi e immaginate di essere circondati da una materia che ha la densità della terra. Non pensate tuttavia di sentirvi come imprigionati in un blocco di argilla o di roccia; la sensazione che dovete suscitare è piuttosto quella di un’atmosfera la cui corposità è tangibile e greve.
  • Iniziate ad inspirare l’Elemento con la respirazione totale (polmoni e pori). Durante l’espirazione non pensate a nulla, in modo da trattenere l’Elemento dentro di voi.
  • Proseguite con le sette inspirazioni iniziali, per poi aumentare di un respiro ad ogni sessione successiva (non eccedendo i venti minuti di durata). Quando inspirate, concentratevi in modo da sentire il corpo che diventa sempre più pesante, quasi immobilizzato dal peso e dalla gravità.
  • Una volta stabilizzata la sensazione, espirate espellendo e restituendo all’universo l’Elemento Terra che avete accumulato. Ricordate che il numero di espirazioni deve coincidere con le inspirazioni effettuate.

Bardon collega questa tecnica ai sādhana praticati dai monaci tibetani. Il termine, che ha il significato di “pratica per raggiungere un obiettivo”, viene associato nell’induismo agli esercizi per il raggiungimento spirituale e per il distacco dagli attaccamenti mondani; nel buddhismo tantrico tibetano si collega principalmente agli esercizi in forma di visualizzazione e di intensa meditazione.

Una nota ulteriore riguarda la scelta dei colori da associare all’immaginazione dell’Elemento. Bardon associa il colore rosso al Fuoco, il blu all’Aria, il blu verdastro all’Acqua e il giallo, il grigio o il nero alla Terra. Queste associazioni possono variare in base alle tradizioni e agli insegnamenti; ad esempio, per lo Zohar, espressione della mistica ebraica, il giallo è associato all’Aria e il verde alla Terra. Questa non è una contraddizione, ma semplicemente una variazione della qualità degli attributi sulla base di mutate considerazioni espositive legate al tipo di insegnamento, ecc. Sull’uso dei colori durante la meditazione Bardon è piuttosto chiaro: si tratta di una scelta individuale, e in ogni caso ciò che conta è la sensazione suscitata dalla pratica; quindi, il calore per il Fuoco, la leggerezza per l’Aria, il freddo per l’Acqua e la gravità per la Terra.

Con questo esercizio termina la formazione animica per il terzo Livello.