La domanda presuppone che non si debba credere nell’astrologia perché si tratta di una dottrina superata nei suoi presupposti dal pensiero scientifico, che ha avuto e ha il pregio di liberare l’umanità dalle superstizioni legate alla condizione di ignoranza verso i fenomeni naturali.

Pubblicato su Quora
Mi permetto però di rilevare un paio di fatti:
- L’attacco nei confronti del pensiero astrologico prende spunto in genere da materiale spurio, su quello che viene diffuso tramite i canali mediatici (oroscopi dei quotidiani, ecc.); come ho avuto modo di argomentare in altri post, tutto ciò non ha nulla a che fare con l’astrologia.
- L’astrologia è diventata, come molto altro, un bene di consumo. Questo fa sì che ci si avvicini ad essa con spirito acritico, sviluppando un atteggiamento di dipendenza superstiziosa facilmente attaccabile dai paladini del pensiero scientifico.
Detto questo, il motivo per cui l’astrologia persiste è perché si crede in essa. Ma credere in questo contesto non significa dare un valore di realtà all’oggetto della propria fede: vuole solo dire che si segue un proprio sentimento, o qualcosa detto da altri, per cause legate all’insicurezza esistenziale e simili. In buona sostanza si crea un simulacro dell’astrologia, ci si lega ad esso e se ne diviene seguaci o detrattori, senza sapere, nell’uno o nell’altro caso, di cosa esattamente si tratta.
Il pensiero astrologico non è contro la scienza così come è espressa oggi, e non è un retaggio di antiche superstizioni: è una visione del mondo complementare a quella attuale. Per chi desiderasse approfondire:
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