Ricreare nella mente la sensazione del gusto

Come difficoltà, la concentrazione gustativa ha delle similitudini con l’esercizio precedente, con la differenza che qui non siamo più obbligati a liberarci dai vincoli imposti dal processo di inspirazione della normale esperienza olfattiva. Ma questo non significa che sia più facile.
Ricordiamoci che una delle finalità di questo addestramento sensoriale consiste nell’isolare le percezioni, nel riprodurle singolarmente – senza l’ausilio di più sensi fisici alla volta – a livello mentale. Ora, sappiamo che alla sensazione del gusto partecipano quasi tutti i sensi: la vista del cibo, la sua consistenza (tatto), l’odore (olfatto); un raffreddore inibisce i centri del gusto; e chi ha provato a mangiare al buio sa che la percezione gustativa viene molto sfumata dall’esperienza. Questo rende l’idea della difficoltà nello sperimentare mentalmente la pura sensazione del gusto senza l’apporto concomitante degli altri sensi.
Passando alla pratica, utilizziamo inizialmente cibi e condimenti che offrano una sensazione grezza, come il dolce, il salato, l’acido, l’amaro. Assaggiamo una di queste sostanze e cerchiamo di riprodurre mentalmente la sensazione sperimentata sulla lingua una volta che l’effetto del gusto è svanito. Dopo aver praticato per un po’ di tempo con questi sapori di base, si può mettere in pratica la capacità acquisita con gusti più elaborati, come spezie o alimenti di vario tipo.

Un aiuto può essere offerto dalla mappa che visualizza le aree della lingua sensibili alle specifiche sensazioni gustative. L’umami è il gusto recepito mangiando carne, certi tipi di vegetali, funghi, molluschi e in genere ciò che è ricco di glutammato e che viene sentito come saporito.
Una volta che si è in grado di mantenere la sensazione del sapore per almeno cinque minuti si è raggiunto l’obiettivo dell’esercizio.
Con questa sezione gli esercizi mentali del Livello II sono giunti al termine.
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