Alla scoperta dei tratti positivi della personalità con la pratica dello specchio dell’anima

Con l’ultima pratica animica del Livello I, ripetiamo esattamente il lavoro svolto nei tre esercizi precedenti, ma questa volta sugli aspetti giudicati positivi della nostra natura. Quindi iniziamo con l’elencare i tratti caratteriali che ci appaiono più nobili e altruistici, assegnandoli in seguito agli Elementi, per infine tripartirli in base alla loro importanza, come è già stato spiegato. Anche in questo caso valgono le considerazioni espresse in precedenza: il tempo massimo per concludere le assegnazioni non dovrebbe superare le cinque-sei settimane, e il numero di voci da inseriresi aggira ancora sul centinaio. In questo modo otterremo i cosiddetti specchi animici, uno nero per gli aspetti negativi e uno bianco per le qualità positive. Resta inteso che siamo liberi di inserire nuovi termini nel corso dello sviluppo, o di correggere le attribuzioni elementali e l’ordine di importanza delle diverse voci. Come sottolineato da Bardon, l’identificazione di aspetti e qualità è essenziale per il conseguimento del futuro equilibrio magico; nel caso sorgesse qualche dubbio o impedimento nel corso dell’avanzamento sui Livelli, una consultazione degli specchi può chiarire su quale Elemento si deve intervenire per ristabilire il bilanciamento animico.
Nell’elencazione delle qualità positive di esempio, Bardon è ancora più stringato che in precedenza, ma questo non è necessariamente un male. È molto meglio analizzare il nostro modo di agire, pensare e sentire e in seguito valutarne l’assegnazione, piuttosto che partire da un’etichetta per capire dove applicarla alle nostre caratteristiche. In questo modo il processo è più personale, intimo, sincero, in grado di distinguere in profondità e con accuratezza i tratti caratteriali. A scopo di orientamento è comunque utile avere un’indicazione: questa è la lista fornita da Bardon:
- Fuoco: attività, entusiasmo, fermezza, coraggio, audacia.
- Aria: diligenza, gioia, prontezza, gentilezza, passione, ottimismo.
- Acqua: modestia, temperanza, fervore, compassione, tranquillità, tenerezza, perdono.
- Terra: rispetto, perseveranza, coscienziosità, accuratezza, sobrietà, puntualità, responsabilità.
Un’ultima parola va spesa sulla differenza tra il lavoro con lo specchio negativo e quello positivo. Si potrebbe pensare, dopo l’impegno spesso gravoso di auto-indagine nei recessi dell’anima, che uno sguardo alle qualità del nostro essere sia un’esperienza facile e piacevole, ma per molti può risultare più impegnativo. Non è facile spiegarne il motivo, si potrebbe imputarlo alla modestia o all’educazione. Una ragione più profonda sta nella paura di scoprire che quelle che definiremmo le nostre qualità sono in realtà maschere che nascondono l’egocentrismo di fondo, l’istinto animale celato dalle convenzioni, il buonismo di maniera e così via; in ultima analisi la falsità che si cela dietro le apparenze. Questa è una spiegazione plausibile, perché si può pensare che il vero buono che è in noi nasca spontaneo, non abbia bisogno di etichette e di riconoscimenti. Il motivo per impegnarsi nella ricerca dei caratteri positivi sta proprio nella necessità di svelare le ultime bugie, quelle più difficili da portare allo scoperto perché costituiscono il meccanismo di autodifesa del nostro nucleo egoico; dopo questo intenso lavoro di pulizia, i veri tratti positivi della personalità verranno sicuramente alla luce.
Rispondi