La coscienza e le sue rappresentazioni

Nel caso di una congiunzione Sole-Luna (luna nuova), domina il lato lunare oscuro, quello che non riflette la luce del Sole – perché il satellite si trova sul lato diurno dell’emisfero terrestre – e che quindi non manifesta la sua presenza. Questa temporanea invisibilità si esprime simbolicamente a livello umano nella non differenziazione tra il principio cosciente – il Sole come Logos, la parola creativa – e le sue rappresentazioni nelle forme cangianti e mutevoli della realtà visibile – la Luna, che si rivela solo quando illuminata.
Dal punto di vista interpretativo, questo aspetto offre una varietà di significati. Alla base vi è la supremazia del principio dell’io: la Luna – invisibile – diventa il potenziale inconscio inespresso. Di conseguenza, la coscienza non ha modo di confrontarsi intimamente con l’esperienza oggettiva, diurna, che costituisce il banco di prova per la realizzazione di un’esistenza in grado di esprimere con equilibrio il proprio essere interiore. L’individuo tende così ad auto-referenziarsi, a fare a meno di un rapporto di tipo “educativo” con la realtà circostante, a bastare emotivamente a se stesso. Il comportamento appare difettare di sensibilità, la relazione con l’esterno è limitata ai propri metodi espressivi, mancando la tendenza a imparare dagli altri o dai propri errori. Ma vi sono anche dei punti di forza, quali l’originalità e la propensione a colmare questo legame mancato grazie all’incontro con l’anima gemella. Nelle personalità spiritualmente elevate, un tale aspetto supporta la realizzazione di una coscienza armoniosamente integrata con i diversi aspetti della realtà.
Al contrario, l’aspetto di opposizione (luna piena) mette pienamente a confronto la sorgente di luce che è la coscienza con il suo riflesso. Qui l’aspetto ricettivo della personalità è investito con forza dal principio di realtà, che impatta la sensibilità dell’individuo in modo coinvolgente ma anche traumatizzante, sino ad alterare il delicato tessuto interiore. Ciò facilita i conflitti emotivi causati dall’intenso lavoro di proiezione, che tende ad indebolire la sensibilità individuale oppure a suscitare reazioni di ribellione verso persone e circostanze. Le lotte inconsce sono vissute all’esterno, attraverso le reazioni agli eventi e agli altri visti come avversari. Per risolvere questi conflitti occorre riconoscere la natura delle cose come sono realmente, e vedere in esse un’opportunità per realizzare gli scopi ideali dell’esistenza.
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