I significati dell'esaltazione planetaria

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L’esaltazione planetaria fa parte delle cosiddette dignità e debilità essenziali (assieme a domicilio, esilio e caduta). Storicamente, troviamo già il concetto di esaltazione nei testi astrologici babilonesi ed egizi, se pure espresso in modi diversi da quello attuale; con gli autori arabi, come al-Biruni, ed ellenistici, come Tolomeo e Vettio Valente, ci avviciniamo a una classificazione più gerarchica, che sarà ripresa dagli astrologi medievali e classici e che permane sino ai nostri giorni.
Quella che segue è una tabella delle esaltazioni planetarie dei pianeti tradizionali; i gradi specifici assegnati all’esaltazione sono un retaggio di alcune fonti ellenistiche [1]. Si noti che nel caso della Vergine il segno zodiacale è anche il luogo del domicilio notturno di Mercurio.

Per quanto riguarda i pianeti transaturniani, la loro collocazione in esaltazione da parte degli astrologi moderni è abbastanza speculativa. L’antico e articolato sistema delle dignità e debilità si sviluppa attorno alla presenza visibile dei pianeti classici; inserirvi i nuovi pianeti risulta quindi alquanto problematico. Una prima classificazione tenta di situare i nuovi pianeti nei segni dove non vi è alcuna esaltazione (Gemelli, Leone, Scorpione, Sagittario, Aquario). L’attribuzione più seguita vede Urano in Scorpione, Nettuno in Leone e Plutone in Aquario, ma non vi è un’assoluta concordanza. La questione è troppo articolata per essere discussa qui.
Veniamo ora al significato dell’esaltazione. L’attribuzione generale è di rafforzamento e arricchimento, senso che è complementare al luogo opposto di caduta, il sito dove il pianeta è più debole. Di seguito uno schema, relativo ai soli pianeti classici, che può essere d’aiuto nella comprensione delle sue attribuzioni:
Sole-Ariete. L’astro datore di vita è nel segno che inizia un nuovo ciclo stagionale; qui rappresenta la potenza esplosiva, la luce che irrompe e spazza via le tenebre.
Luna-Toro. La sensibilità e la ricettività lunare trovano la possibilità di esprimersi con grande ricchezza nel primo segno di Terra, favorendo la crescita e il sostentamento delle forme naturali.
Mercurio-Vergine. Le funzioni mentali e analitiche vengono sfruttate al massimo nel segno che simboleggia l’apice del pensiero discriminante.
Venere-Pesci. Il pianeta dell’unione e dell’equilibrio affettivo trova la possibilità di amplificare le sue tendenze verso l’amore universale o incondizionato.
Marte-Capricorno. Qui la forza si unisce alla tenacia. La caratteristica irruenza marziana viene temperata dal Capricorno per essere in grado di perdurare nel tempo.
Giove-Cancro. Il pianeta perde i suoi connotati gerarchici, ma amplia i suoi potenziali espansivi a livello umano e sociale.
Saturno-Bilancia. Il pianeta della razionalità e della necessità applica i suoi potenziali alle strutture sociali che lo rappresentano: la legge, le funzioni regolatrici dell’ordine collettivo.
Anche su queste attribuzioni non tutti concordano, perché alcune di esse paiono discostarsi da una reciproca compatibilità tra il pianeta e il suo luogo di esaltazione. Ad esempio, Robert Hand fa notare tra l’altro che Saturno esaltato in Bilancia mal si associa con un segno venusiano [2]; sta di fatto che, in mancanza di uno schema simbolico definito, la questione è ben lungi dall’essere risolta. Infatti, sin dai tempi di Tolomeo, l’esaltazione planetaria ha sempre avuto un ruolo subordinato rispetto al domicilio. Senza contare che un pianeta con aspetti critici nel suo luogo di esaltazione rischia di amplificare gli effetti avversi.
[1] Dato che i gradi zodiacali partono da 0°, si intende che il primo grado va da 0° 00’ a 0° 59’ e così via.
[2] Robert Hand – Horoscope Symbols – Lower Valley PA 1987, p. 228.
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