Riprodurre nella mente gli effetti delle sensazioni

A differenza degli esercizi di concentrazione precedenti, quest’ultimo fa leva su aspetti percettivi più sfumati, connessi a un “sentire” meno focalizzato e più difficile da riprodurre rispetto a quello di forma e colore di un oggetto o di un effetto sonoro.
Da notare che nel testo dell’IIH Bardon non accenna alle sensazioni puramente tattili, come ad esempio la ruvidezza; l’esercizio si limita a suggerire la produzione delle sensazioni di freddo, calore, gravità, leggerezza, fame, sete e stanchezza. Tuttavia, si può sperimentare anche questo tipo di sensazioni tattili, per quanto non facciano parte dell’esercizio vero e proprio.
La pratica si svolge nel modo consueto. Sedete nella vostra posizione preferita ad occhi chiusi. Suscitate con la mente la sensazione legata a una delle esperienze citate. Si ricorda che questo è un esercizio mentale, che si prefigge lo scopo di allenare le controparti mentali dei sensi fisici; la sua finalità consiste nel riprodurre mentalmente la sensazione, senza collegarla alla circostanza fisica che la occasiona. Utilizziamo quindi il ricordo della sensazione, separata dal contesto materiale; in questo modo otteniamo un’inversione del normale processo di reazione, per cui possiamo sperimentare una sensazione di freddo, di calore, ecc. partendo dalla concentrazione generata a livello mentale.
L’esercizio può dirsi concluso quando riusciamo a mantenere le sensazioni citate per cinque minuti.
Rispondi