
René Jean Marie Joseph Guénon, nato a Blois, (Francia) il 15 novembre 1886 e morto a Il Cairo (Egitto) il 7 gennaio 1951, fu un autore francese noto per il grande influsso che ebbero (e hanno) le sue opere nella comprensione del pensiero metafisico e simbolico e nella critica verso il mondo moderno.
La sua era una famiglia devotamente cattolica, il padre era architetto. Sin dall’infanzia fu di salute cagionevole, ma fu sempre seguito amorevolmente dai genitori e soprattutto da sua zia, Mme Duru, che gli insegnò a leggere e a scrivere.
Molto dotato negli studi scientifici e letterari, nel 1904 inizia il suo percorso liceale in matematica e filosofia a Blois, sua città natale. In seguito si sposta a Parigi per preparare il concorso per la prestigiosa Scuola Politecnica e la Scuola Normale Superiore, ma a causa dei suoi persistenti problemi di salute nel 1905 abbandona temporaneamente gli studi. È in questo periodo che Guénon viene a contatto con gli ambienti occultistici dell’epoca, dominati dalla figura di Gérard Encausse (Papus). Molto è stato detto e commentato sul suo coinvolgimento in tali ambienti, che egli stesso criticherà in seguito in alcuni scritti [1]. Ma si trattò di un passo necessario per affinare il suo pensiero, e che gli diede pure l’opportunità di conoscere dei maestri orientali che cambiarono il corso della sua esistenza. Su di essi non si sa molto, ma si suppone fossero esponenti dell’Advaita Vedanta; in quei periodo la Francia era a capo di un impero coloniale, e i contatti tra viaggiatori orientali e occultisti parigini erano costanti.
Il periodo che va dal 1905 al 1908 è dedicato alla frequentazione dei circoli occultistici dell’epoca. Iniziato all’ordine Martinista diretto da Papus, riceve anche altre iniziazioni da parte di logge para-massoniche; ma in seguito avrà a dire che nessuna di queste organizzazioni era depositaria di una vera trasmissione spirituale. Farà un’eccezione per la Hermetic Brotherhood of Luxor (HBL) [2] che possedeva, secondo lui, certe conoscenze del mondo animico-sottile ma non di ordine superiore.
A seguito di alcuni confusi avvenimenti un merito ai suoi rapporti con Papus, variamente interpretati da alcuni autori guenoniani e non, nel 1909 Guénon viene radiato dall’ordine martinista. Ciò gli presenta l’opportunità di iniziare l’elaborazione di una sua via verso il pensiero metafisico. Aderisce temporaneamente alla Chiesa Gnostica fondata da Léonce Fabre des Essarts, un occultista teorico della Gnosi e del Cristianesimo esoterico; Guénon non prenderà mai sul serio la Chiesa Gnostica, sostenendo che essa non possedeva alcuna vera trasmissione; tuttavia gli sarà concesso di fondare una rivista, La Gnose, dove con il nome di Palingenius inizia la pubblicazione di scritti di stampo eminentemente tradizionale.
Gli anni che seguono vedono Guénon approfondire le tematiche espresse per il tramite delle tradizioni orientali; le sue conoscenze in merito, come da lui stesso dichiarato, non derivavano da fonti libresche, ma dal contatto con esponenti di quelle stesse tradizioni, appartenenti presumibilmente al lignaggio di Adi Shankara [3] dell’Advaita Vedanta. Guénon riteneva tali insegnamenti come la più pura espressione dei dettati metafisici. Sempre su La Gnose pubblica in forma di articoli quelli che poi diventeranno opere, Le Symbolisme de la Croix e L’Homme et son Devenir selon le Vêdânta. Per ciò che concerne la metafisica estremo orientale, nella fattispecie il taoismo, le sue conoscenze in merito gli giungono da Matgioi, al secolo Albert Puyou, conte di Pouvourville; questi, durante i suoi soggiorni in Cina, riceve l’iniziazione in una società segreta e al suo ritorno decide di diffondere parte degli insegnamenti taoisti ricevuti.
Nel 1910 Guénon viene iniziato al sufismo da Ivan Aguéli, un pittore svedese convertitosi all’Islam con il nome di Abd al-Hadi Aqhili, e che in quel periodo collaborava con La Gnose. Sono gli anni in cui egli tenta di rintracciare, attraverso la lo studio e le frequentazioni dei circoli occultistici, ciò che rimane di autenticamente connesso alla Tradizione Primordiale, la filosofia perenne che affonda le sue radici nel mondo non-umano o divino. Per Guénon l’induismo, il taoismo e gli aspetti extra-religiosi dell’Islam (il sufismo), malgrado le differenze di forma, sono tutti legati da un filo conduttore che li congiunge alla via metafisica. Al contempo inizia un’opera di denuncia delle contraffazioni neo-spiritualistiche, prive a suo dire di ogni legame con la vera spiritualità; le sue conclusioni porteranno il seguito alla pubblicazione de L’Erreur spirite e Le Théosophisme, histoire d’une pseudo-religion.
Nel 1912 il periodico La Gnose cessa le pubblicazioni. Guénon si allontana sempre più dagli ambienti occultistici, e nel 1914 verrà radiato dalla loggia Thebah della Gran Loggia di Francia di Rito Scozzese Antico ed Accettato [4], dove era stato ammesso grazie al sostegno di Oswald Wirth [5]; tuttavia continua a considerare la massoneria come l’unica organizzazione autenticamente iniziatica in occidente. Sempre nel 1912 si sposa con rito religioso con Berthe Loury, l’assistente di sua zia; la coppia non avrà figli.
Dall’anno del suo matrimonio e sino al 1927 Guénon intrattiene un rapporto complesso con il cattolicesimo. Egli riteneva infatti che la Chiesa fosse la principale organizzazione occidentale a possedere ancora le chiavi per una rinascita della tradizione spirituale e iniziatica, ma allo stesso tempo era un frequentatore degli ambienti massonici ed era già stato iniziato al sufismo. Se a ciò aggiungiamo che gli ambienti ecclesiastici, già sulla difensiva nel dibattito sulla framassoneria, erano ancora influenzati dall’affare Léo Taxil [6], si capisce di come la posizione di Guénon apparisse contradditoria. Ciò non gli impedì, nel 1912, di diventare collaboratore de La France antimaçonnique sotto lo pseudonimo di Le Sphinx. In realtà il suo scopo era quello di riabilitare l’autentica framassoneria di fronte al pubblico cattolico, all’interno del suo progetto di raddrizzare le sorti della spiritualità occidentale.
Nel 1914 Guénon riprende gli studi interrotti anni prima per problemi di salute; completa il corso di filosofia alla Sorbona e ottiene il diploma di studi superiori in filosofia delle scienze. Nel 1916 inizia la sua carriera di insegnante. Dopo l’armistizio del 1918, ritenendo il momento propizio alla diffusione dei valori tradizionali, redige la sua prima opera, Introduction générale à l’étude des doctrines hindoues, che vede la luce nel 1921. Il libro ottiene critiche negative da parte degli ambienti neotomisti vicini alla Chiesa, che non gradivano il ruolo subordinato che il cristianesimo assumeva nei confronti della Tradizione primordiale. Nel 1921 è la volta de Le Théosophisme, histoire d’une pseudo-religion, quindi nel 1923 de L’erreur spirite, una denuncia dello spiritismo. Con Orient et Occident, la sua quarta opera, presenta la civiltà occidentale come dedita a un materialismo privo di ogni visione spirituale; il libro ebbe un’eco notevole nell’ambiente dell’epoca. L’homme et son devenir selon le Vêdânta, del 1925, è un’esposizione della via metafisica di Adi Shankara, considerata ieri come oggi come una delle interpretazioni più rigorose di questa dottrina.
Ancora nel 1925 esce L’Ésotérisme de Dante, sulla storia dell’esoterismo cristiano a partire dal medioevo. È del 1927 la sua collaborazione alla rivista cattolica Regnabit, a segnare il rinnovato interesse di Guénon per il simbolismo cristiano, interpretato com un mezzo ulteriore per diffondere il senso di un qualunque insegnamento genuinamente tradizionale. Nello stesso anno pubblica Le Roi du Monde, un libro sulla verità unica che sottende tutte le tradizioni spirituali dell’umanità. Nel 1928, con La Crise du Monde Moderne, una critica del mondo occidentale, i suoi rapporti con la rivista Regnabit entrano in crisi, e nel 1929 cesserà la sua collaborazione.
Il 1928 è per Guénon un anno di svolta. La moglie muore per una malattia e i rapporti con il suo entourage familiare entrano in crisi; a ciò si aggiungono i suoi problemi di salute e le inimicizie maturate in seno alla Chiesa e agli ambienti occultistici. Nel 1930 parte per Il Cairo, assieme a una ricca vedova, Mary Shillito, che diventa per qualche tempo la sua mecenate. Negli anni successivi si integra totalmente nel mondo musulmano: apprende l’arabo, fonda una rivista dove scrive degli articoli (in arabo), incontra lo shaikh che è la più alta autorità della scuola sufi a cui appartiene, pratica i riti musulmani.
Distaccatosi ormai dal milieu delle grandi crisi d’occidente, in una serie di corrispondenze private invita suoi collaboratori e conoscenti a non sposare le tesi reazionarie che prendevano piede in Europa, riconoscendo in esse una sorta di afflato contro-iniziatico. In particolare vedeva in Aleister Crowley l’origine della carriera di Hitler e in una framassoneria deviata quella di Mussolini. Egli cercava piuttosto di raccomandare ai suoi lettori il proseguimento di una via iniziatica scevra dagli estremismi propagandistici dei regimi moderni.
Nel 1931 e 1932 pubblica due dei suoi libri più importanti: Le Symbolisme de la Croix e Les États multiples de l’être. Il primo è centrato sul linguaggio simbolico come mezzo espressivo del sovrarazionale, mentre il secondo spiega la concezione dell’Essere totale, di cui l’essere umano è solo una delle manifestazioni particolari. Naturalmente egli era conscio della necessità di trovare una via pratica alla realizzazione dell’essere integrale, per cui inizia la pubblicazione su La Voile d’Isis di una serie di articoli che illustrassero il “cammino iniziatico” da intraprendere. Nel 1946 gli articoli furono raccolti sotto forma di due libri, Aperçus sur l’Initiation e Initiation et Réalisation spirituelle.
Nel 1934 Guénon sposa la figlia dello Sheikh Mohammad Ibrahim; dall’unione nasceranno quattro figli. Nel 1937, grazie alla generosità di un ammiratore inglese, la coppia diviene proprietaria di una villa in cui va ad abitare; lì Guénon conduce per anni una vita molto ritirata, fatta di preghiere e di pochissime visite, e continuando a scrivere.
Nel 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale, Guénon pubblica Le Règne de la Quantité et les Signes des Temps, considerata l’opera maestra sullo sviluppo del mondo moderno visto da una prospettiva cosmica; l’opera ebbe rapidamente successo. In effetti l’influenza di Guénon sul pensiero iniziatico ebbe una vasta eco durante e dopo il conflitto. In seno alla massoneria sorsero alcune logge ispirate al suo pensiero, ed egli favorì anche la trasmissione di pratiche spirituali del sufismo. Con la pubblicazione, nel 1946, de La Grande Triade, Guénon chiarisce il ruolo centrale dell’essere umano nell’armonizzazione dei principi celesti e terrestri.
Dopo la guerra, le sue condizioni di salute peggiorano. Per evitare i problemi derivanti dall’acuirsi delle tensioni per la presenza occidentale in Egitto, e pensando ai propri figli, egli chiede e ottiene nel 1949 la cittadinanza egiziana dal re Farouk [7]. Il 7 gennaio 1951 viene colto da uno spasmo e, dopo aver ripetutamente invocato il nome di Allah, muore. La sua dipartita suscita una vasta eco mediatica, sia presso la comunità francofona del Cairo che all’estero. I suoi fedeli proseguono la sistematizzazione delle sue opere (comprese quelle postume), che a tutt’oggi continuano ad essere pubblicate in tutte le lingue europee.
[1] Aperçus sur l’Initiation, Paris 1946.
[2] La Hermetic Brotherhood of Luxor (HBL) fu una società occulta britannica fondata nel 1884 da Thomas H. Burgoyne e da Peter Davidson, ispirati da un certo Max Theon, un immigrato polacco che lavorava a Londra come guaritore e che era noto per la sua capacità di contattare esseri preternaturali e adepti realizzati su altri piani di coscienza. Questi esseri, conosciuti come il Circolo Interno, fornirono il materiale per la crescita dell’ordine, che si espanse in Francia e successivamente negli Stati Uniti. Dopo alcuni contatti e scontri con la Società Teosofica, la HBL cessò di esistere e i membri furono assorbiti da altri gruppi occulti, specie dai circoli martinisti francesi. Davidson si dedicò alla medicina alternativa, mentre Burgoyne mosse negli Stati Uniti dove fondò due organizzazioni, la Astro-Philosophical Publishing Company e la Church of Light, pubblicando un libro, The Light of Egypt, che perpetuava gli insegnamenti della HBL.
[3] Adi Shankara (o Shankaracharya) fu uno dei principali esponenti della scuola dell’Advaita Vedanta. Nacque presumibilmente nell’ottavo secolo d.C. Scrisse oltre trecento testi e commentari.
[4] Il Rito Scozzese Antico ed accettato (RSAA) è un sistema di gradi massonici che espande sino al 33mo grado il contenuto dei primi tre gradi (apprendista, compagno, maestro) della Libera Muratoria Universale.
[5] Joseph Paul Oswald Wirth (1860-1943) fu un artista, scrittore e occultista svizzero. È conosciuto soprattutto per la creazione di un mazzo dei 22 Arcani maggiori del Tarocco che segue il disegno del Tarocco di Marsiglia, con l’aggiunta di numerosi apparentamenti simbolici. Scrisse numerosi libri di argomento esoterico e fu affiliato a una loggia massonica di Rito Scozzese.
[6] Si tratta di un complotto antimassonico ordito tra il 1895 e il 1897 in Francia da un giornalista anticlericale, Marie Joseph Gabriel Antoine Jogand-Pagès alias Léo Taxil. Dopo essere stato escluso dalla framassoneria, Taxil si convertì al cattolicesimo e costruì un’elaboratissima accusa contro gli alti gradi della massoneria, sostenendo che questi avessero dato origine al Palladium, una società segreta dedita al satanismo. Nel 1897, nel corso di una conferenza pubblica a Parigi, svelò egli stesso l’impostura.
[7] Farouk (1929-1965), in arabo فاروق الأول, fu il penultimo re d’Egitto la cui sorella, Faouzia Fouad, fu la prima consorte dello scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi. Morì in esilio in Italia.