La Papessa consegue il Magicum Equilibrium

Estratti dall’opera: Tarot Majors – London 2020. Trad. dall’inglese, adattamento e note di Daniele Duretto


Il sentiero da Kether a Chokmah

Le più alte manifestazioni dell’uomo nella sua vita terrena sono l’intelligenza e la volontà. Se questo binario è neutralizzato in un individuo, allora la sua esistenza procede sotto le condizioni più favorevoli.

Torniamo al ternario: spirito – astrale – materia.

Un individuo necessita di una mente sana, di un astrosoma [1] sano e di un corpo sano. La monade mentale di una persona è in se stessa sana per via delle sue origini elevate, la qual cosa sarà discussa in seguito. È solamente necessario che in una persona essa sia attiva e assicuri quindi una certa consapevolezza esistenziale, identificata dalla presenza di aspirazioni spirituali.

Un astrosoma sano fornisce un elemento chiamato armonia mentale (è il terzo termine del binario: coscienza – basse energie di realizzazione). Tale armonia assicura la produttività della totalità delle passioni umane, e questa produttività è colloquialmente nota come personalità. Se qualcuno ci dice cosa vuole e come, il suo Io ci diverrà familiare.

Un corpo sano assicura la corretta trasmissione degli impulsi volitivi di un individuo; esso equilibra il mondo dei bisogni fisici e porta nell’esistenza un elemento di realizzazione volitiva. Cosa studiamo per primo – il corpo fisico, l’astrale o lo spirito?

Il corpo e le sue funzioni sono appannaggio di altri specialisti.

Le manifestazioni dello spirito, le sue aspirazioni, sono pure non estranee alle persone meditative e inclini a dedicarsi alla filosofia. Il nostro ruolo al momento è lo studio dell’astrosoma, quindi del mondo astrale quale mezzo in cui esso circola. Così se, in primo luogo, dobbiamo chiederci cos’è un individuo come unità attiva, allora il passo successivo dovrebbe consistere nel cercare di conoscere il mondo astrale.

Il segno del secondo Arcano nell’alfabeto ebraico è ב (Bet); il valore numerico di questo segno è 2. Se il geroglifo dell’Uomo era assegnato al primo segno, allora il geroglifo della bocca dell’uomo sarà riferito al secondo segno [2].

Il nome scientifico della figura corrispondente del Tarocco è Gnosis (cognizione, conoscenza). Gli occultisti spesso vi si riferiscono come La Porta del Santuario. Il suo nome volgare è La Papessa.

L’immagine mostra due colonne sullo sfondo: La colonna rossa, generalmente con il segno del sole, è chiamata Jakin; l’altra, blu scuro (a volte nera), decorata con il segno della luna, ha nome Boaz. La mezzaluna tra le colonne corrisponde al linguaggio medio-massonico. Sulla carta, questo spazio è nascosto da una tenda. In primo piano vediamo una donna seduta su una sedia cubica. Il simbolo dell’infinito, sulla testa del personaggio della carta precedente, è qui sostituito da un ornamento – corna e luna piena – sulla testa della donna.

Il suo volto è coperto da un velo semitrasparente e l’intera figura è avvolta in un’ampia veste. Sul suo grembo poggia un rotolo di papiro (talvolta un libro) seminascosto dalle pieghe del vestito. Sul petto una croce, le cui braccia sono di eguale lunghezza.

Il nome dell’Arcano II, sui piani di: Archetipo, Uomo e Natura, sono rispettivamente: “Divina Substantia”, “Femina” e “Natura Naturata”. Ora proveremo a studiare l’Arcano.

  • Il suo valore numerico indica che l’Unità dovrebbe essere divisa in due e polarizzata quando necessario per prendere parte al processo vitale.
  • La figura propria della lettera Bet, così come le due colonne, mostra chiaramente il metodo prevalente nelle deduzioni della scienza occulta. Ricordiamoci della grande Legge dell’Analogia, la cui formula, nei versi della Tavola di Smeraldo è, nella sua traduzione latina, espressa come segue:

Quod est inferius est sicut quod est superius. Et quod est superius est sicut quod est inferius, ad perpetranda miracula rei unius.

Ciò che è in basso è come (analogo – non eguale) ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo della cosa unica [3]

Tabula Smaragdina, 1-2 – Versione di Norimberga, 1541

Notate che la parte superiore della lettera Bet è solo simile alla parte in basso, e che la colonna destra è solo simile a quella sinistra, non sono la stessa cosa. Questa indicazione del metodo per acquisire la conoscenza, assieme alla rappresentazione della “Porta del Santuario” sulla carta, è il motivo per cui all’Arcano II viene assegnato il nome “Gnosis”.

  • Le corna indicano il principio binario. Anche le colonne mostrano il principio binario ma, tra di esse, è seduta una donna – un essere individuale – che deve neutralizzare questo binario. La donna è il simbolo della passività, ancor più quando è seduta. La postura denota lo stato di aspettativa, di meditazione e di ricettività che chi è desideroso di conoscenza deve possedere.

In aggiunta, la carta ci dice che i segreti della scienza sono accessibili solo a un’intelligenza penetrante – essi sono seminascosti da un velo. I risultati delle investigazioni scientifiche dei saggi sono registrati negli scritti – le leggi della Natura, il libro vivente. Ma l’assimilazione della conoscenza che vi è contenuta è solo possibile entro le pieghe del vestito o mantello, che ci isola dall’agitazione, dal condizionamento mondano e da altre influenze dannose. Il geroglifo dell’Arcano – la Bocca Umana – simboleggia un rifugio, un luogo dove è possibile ripararsi, un edificio o un tempio dedicati allo studio. Le due mandibole che sono simili, ma non identiche, illustrano la Legge dell’Analogia di cui sopra.

  • L’Arcano mostra l’importanza dello studio approfondito del binario: principio maschile – principio femminile.

Nell’Arcano I, notiamo sulla testa dell’uomo il simbolo unitario dell’infinito.

Nell’Arcano II, troviamo le corna, un elemento più tangibile. Il numero della madre è più materializzato di quello del padre. Il passivo è sempre più concreto dell’attivo. L’elemento sottile è attivo, l’elemento passivo, produttivo è più tangibile. Tuttavia, il passivo dev’essere condensato nella stessa misura dell’attivo, vi si dovrebbe adeguare. Qual è lo scopo della coesistenza di questi elementi? L’obiettivo è un vero e proprio atto di fertilizzazione. Qui è simboleggiato dalla croce sul petto della donna. La parte verticale della croce è il fallo, quella orizzontale è la cteis [4]. La croce solare è del tutto equivalente al cosiddetto stauros del simbolismo gnostico (Fig. 2), o al Lingam del simbolismo induista (Fig. 3).

Fig. 2 Stauros – Fig. 3 Cteis

Quindi, il secondo Arcano suggerisce l’idea di binario e, in aggiunta, indica chiaramente la sua produttività.

Un’altra configurazione di questi principi (più filosofica, come vedremo più tardi) è data dall’Arcano X del Tarocco (la lettera י) come principio maschile, e dal quinto (la lettera ה) come segno femminile.


L’Arcano II appartiene al principio femminile. La Luna, che appare nell’Arcano, indica il principio di maternità (la Luna è l’utero del mondo). Astrologicamente, l’Arcano appartiene alla Luna. Il tipo mitologico corrispondente a questo Arcano lunare è la Madre Universale. Pertanto, l’Arcano II ci riporta al binario e indica chiaramente la sua fecondità.

Diamo un breve sguardo alle fasi principali della fecondità. Prendiamo ad esempio due forze uguali ma di opposte direzioni che, applicate a un punto materiale, ne condizionino l’equilibrio. Questo semplice schema di binario ci aiuterà a comprendere che, in generale, le manifestazioni sono produttive grazie all’esistenza di un’opposizione; senza di essa rimangono improduttive.

Che valore ha, lodare la virtù in una società di persone del tutto virtuose? Ha senso prendere in giro qualcuno se questo atto non causa la minima reazione? È possibile esercitare una pressione su un oggetto che scivola di mano senza mostrare la minima resistenza? Tenete a mente questo schema ogni volta che dovete equilibrare, ovvero applicare un modus vivendi, cioè un bilanciamento, a un qualunque campo di applicazione.

La linea che delimita i campi positivo e negativo nel binario e che li bilancia può essere dislocata in base alle circostanze, ma l’equilibrio del momento è sempre governato dallo schema dato sopra. Un atto o comportamento che neutralizza il grande binario di bene e male può, dopo poco, cadere nella regione del bene o del male, e in questo nuovo istante il binario è neutralizzato da un atto o comportamento completamente differente.

Sotto certe condizioni è appropriato che ci limitiamo semplicemente a non aiutare una persona ma possiamo, cinque minuti dopo, sentire che la nostra coscienza ci costringe ad aiutarla attraverso certe azioni nobili e benefiche. La linea divisoria è in bilico ma il principio di neutralizzazione non è cambiato.


Ma passiamo ora a un’altra fase nell’utilizzo del binario. Se la prima fase è contrassegnata condizionalmente come statica, quest’ultima può essere chiamata dinamica.

Di nuovo, darò un semplice diagramma meccanico. Due forze, parallele ed uguali l’una all’altra, sono applicate in due direzioni opposte in due punti differenti di un solido. Questo ci dà un’idea di moto rotatorio. È esattamente quello che vogliamo ottenere, ma vogliamo ottenere ancora di più. L’idea di un movimento tempestoso, di una tromba d’aria.

Ora, immaginiamo questo movimento applicato alla materia astrale: impetuosi vortici astrali provocati da un potente sforzo di volontà e immaginazione, che formano mulinelli che si espandono ed erompono come zampilli e che sono governati dalle stesse leggi. Non è consentito rivelare il segreto della formazione di questi fenomeni, ma possiamo accennare al caso particolare in cui l’uomo, istintivamente, crea vortici tali da formare coaguli individualizzati di materia che possono essere chiaramente percepiti, dimostrando così il suo potere di realizzazione; tale attività è collegata alla neutralizzazione del binario Vita-Morte.

Abbiamo toccato un altro binario iniziatico: spirito-materia, neutralizzato dal piano astrale quale piano intermediario. È quindi appropriato qui fornire una traccia generale per la comprensione di questo piano, che per questa prima volta si limiterà al fare conoscenza con i suoi abitanti. In effetti, parlando in generale, la familiarizzazione può essere portata a termine sia induttivamente, per mezzo di relazioni con i già menzionati abitanti e registrando i risultati di queste relazioni; o deduttivamente, basandosi sulla definizione di piano astrale. Al vostro stadio di sviluppo occulto, potete utilizzare solo la seconda. Applicatela.

Il piano astrale, per definizione, è adiacente al mentale e al fisico. Ciò significa che le tracce e i riflessi degli elementi di questi piani che sono prossimi alla periferia dovrebbero essere visibili.

Le collettività di idee, estremamente condensate e solitamente raggruppate, sono riflesse nel piano astrale delle cosiddette astro-idee, cioè delle idee già istanziate da una forma. Queste astro-idee sono colte dai metafisici e da altri scienziati in certi momenti della loro attività mentale, quando il problema sta nello scegliere le forme per delle idee prestabilite.

Spesso la medesima astro-idea è colta da scienziati differenti su sotto-piani strettamente correlati, e allora vediamo l’emergere simultaneo di due o più sistemi, simili ma non identici nella forma. Ricordiamo la nascita del calcolo infinitesimale, da parte di Leibniz (calcolo differenziale) e di Newton (metodo delle flussioni [5]).

Azioni ed eventi realizzati sul piano fisico attraverso i suoi sotto-piani sottili (i più elevati) sono riflessi sul piano astrale, come in uno specchio e, attraverso questi riflessi, strettamente fissati a questo piano, formando i cosiddetti cliché astrali di eventi del piano fisico. La sfera astrale non è soggetta alle leggi limitate dello spazio tridimensionale, né alla dimensione temporale. Là troverete i cliché non solo degli eventi passati, ma anche di quelli futuri. Voi direte che gli eventi futuri sono in qualche modo dipendenti dagli impulsi volitivi dei liberi individui. Vi risponderò che:

  1. Sì, è così, ma ogni nostro desiderio, ogni provvedimento che prendiamo sul piano fisico altera parzialmente il cliché di eventi futuri e può anche cancellarli.
  2. Più il sotto-piano astrale da cui si prendono i cliché degli eventi futuri è elevato, meno è probabile che il cliché cambi e meglio esso predice gli eventi.

Questo è un grande segreto – il segreto della libera volontà, il segreto della produzione di tourbillon [6] astrali nella loro forma più generale; da cui una certa apparente confusione e contraddizione nella presentazione di questo paragrafo.

I cliché astrali sono scovati dalla chiarezza (immaginazione) dei chiaroveggenti, dagli indovini e dai divinatori di ogni specie. Questi cliché, che gli si presentano in stato di trance, in un sogno, ecc., confermano la prevalenza dell’attività astrale nella natura umana.

I cliché di una qualunque anomalia o di eventi grandiosi per natura sono più facili da trovare di altri. Da cui l’opportunità di vedere i cliché dei grandi crimini, dei disastri, in aggiunta ai confortanti eventi di enorme significato planetario. Nel caso di una persona dotata di un certo grado di sensibilità, questi cliché possono anche essere percepiti nello stato di veglia. Ipotizziamo il caso di qualcuno che concepisce una cattiva intenzione di un qualsivoglia tipo. Questa persona non ha ancora realizzato il desiderio sul piano fisico, ma ha già abbozzato l’intenzione astrale. Tramite questa, ha dato nascita a un’entità (coagulando il piano astrale e utilizzando la grande legge di individualizzazione dei coagulati).

L’entità generata non ha un corpo fisico, ma viene generalmente espresso un astrosoma, assieme alla sembianza di una monade mentale – l’idea del desiderio malvagio. Tale entità, attraverso le proprietà della sua monade, può agire e influenzare, ma solo in accordo a quell’idea.

A chi si estende la sua influenza? Prima di tutto, allo stesso genitore, ovvero all’artista che ha dipinto l’immagine astrale di qualcosa di malvagio. Questa essenza, o larva, lo incoraggia a non dimenticare il desiderio malvagio e a ripetere l’impulso volitivo così da rafforzare la larva stessa. Può agire anche su un’altra persona, portandola a desiderare la stessa cosa in una forma similare, così si che la larva di tale persona si attacca a talaltra persona. Come disfarsi di queste larve, amiche o estranee? Si possono raccomandare tre metodi:

  1. Uno sforzo volitivo cosciente nella forma del desiderio a non obbedire alla larva, a sconfiggerla, ad allontanarla, ad agire come un artista che guarda sprezzantemente la pornografia della sua stessa opera.
  2. Concentrarsi con il pensiero e l’immaginazione su un altro oggetto o un altro desiderio. Una forte concentrazione su questo secondo oggetto ci priverà della possibilità di essere in contatto con il primo. La preghiera è l’applicazione più indicata per questo secondo metodo. In effetti, a rigor di termini, la preghiera è un atto di concentrazione, e viceversa – ogni atto di concentrazione può essere definito una preghiera a Dio, a se stessi, o anche al diavolo, in base alla natura della concentrazione. Con il diavolo, intendiamo qui la raffigurazione dello schema degli Elementi Superiori, distorti all’estremo, sintetizzanti tutti gli aspetti anarchici che derivano da un’incorretta riflessione e rifrazione. Questo metodo di concentrazione può essere paragonato al metodo del distogliere lo sguardo da un’immagine dannosa per contemplarne una migliore.
  3. L’uso del potere di realizzazione, basato sul piano fisico – la distruzione delle larve con una spada magica, cioè una punta di metallo montata su di un manico isolante (legno, gomma rigida, ecc.) o separata dalla mano dell’operatore con un guanto isolante (seta, lana, pelliccia). L’azione della spada magica è dovuta al fatto che i tourbillon astrali modificano le loro caratteristiche in prossimità della punta di metallo in modo così repentino che l’infilarla nei gangli dell’astrosoma larvale ne causa il completo decadimento. La larva in questo caso dovrebbe essere cercata nella cosiddetta aura (l’atmosfera delle emanazioni astrali) dei soggetti influenzati dalla larva. Questa atmosfera circonda il suo corpo. La tecnica è simile alla distruzione di un dipinto attraverso il completo disfacimento della sua tela [7].

Immaginiamo che una persona razionale e abile nella concentrazione pensi una bella idea, avvolgendola in una certa forma. Egli trova persone che la pensano allo stesso modo, che concordano con lui sulla forma dell’idea, e quindi si crea una collettività di persone che pensano un’idea comune nella stessa forma.

Queste persone sembrano disegnare una linea con la matita attorno ai contorni della stessa figura, inspessendo questi contorni e rendendoli sempre più visibili. L’idea comune di queste persone riveste un astrosoma, chiamato egregoro della collettività.

Questo egregoro, come ogni astrosoma, contiene, ristabilisce e favorisce il corpo fisico della collettività promuovendone l’attività e l’autoconservazione, ossia la totalità delle risorse fisiche dei suoi membri utilizzate nell’implementazione delle idee. Per esempio, l’egregoro di un ente benefico incoraggerà i suoi membri a donare e a lavorare, aiutando a incrementare la rappresentanza dei membri stessi, sostituendo con altri membri quelli che lasciano, ecc. Gli egregori delle collettività ostili l’una all’altra sul piano fisico si combattono sul piano astrale.

Se, sul piano fisico, i nemici della collettività distruggono i corpi fisici dei suoi membri, gli astrosoma di questi ultimi rafforzano l’egregoro sul piano astrale.

Ricordiamoci il caso della persecuzione degli aderenti al cristianesimo primitivo da parte degli ebrei e dei pagani, terminata con il trionfo dell’egregoro cristiano.


Un uomo ha concluso l’esistenza fisica in una delle sue incarnazioni. Il suo corpo si disintegra. Secondo le immutabili leggi di natura tutti gli elementi del suo corpo, dalla vitalità sanguigna sino all’energia delle manifestazioni nervose, vengono ceduti gradualmente alla natura e tornano utili per altre nascite. L’uomo rimane nella monade spirituale e nell’astrosoma. Il piano più basso in cui si può evolvere è quello astrale. A questo stadio è chiamato Elementare [8]. Gli sono possibili delle manifestazioni sul piano fisico, ma solo se causate dalla medianità di certi soggetti, da cui egli prende a prestito per un po’ gli elementi transitori dei sotto-piani più bassi del piano astrale e gli elementi sottili più elevati del piano fisico. Per facilitare il processo di prestito, abbiamo anche bisogno di una temporanea passività del medium, o della volontà individuale del mago, o della volontà collettiva della catena magica (nel corso della seduta), oppure del potere direttivo e amministrativo di qualche egregoro, o qualcosa di simile. Ma tutto ciò è solo uno dei casi. La vita normale di un Elementare ha luogo nella contemplazione dei cliché astrali e nella comunicazione con gli esseri astrali. Sono questi i suoi compagni in scienza e in sofferenza a causa delle leggi che governano le masse, nell’attesa di successive incarnazioni.

Tra gli incontri di un Elementare sul piano astrale, molto interessanti sono gli incontri con i cosiddetti astrosoma esteriorizzati di persone viventi.

Per una persona vivente, è possibile una forte concentrazione casuale o involontaria della sua attività nella sfera delle manifestazioni astrali. In questo stato, l’attività fisica di una persona è ridotta drasticamente. Va detto che l’astrosoma non solo forma il corpo umano nel ventre materno, non solo controlla il suo sviluppo, ma mantiene anche la sua forma, gestisce gli scambi cellulari, ripara i danni, e quando il corpo inizia a decadere, controlla anche i processi di decadimento, nel qual caso l’Elementare si occupa dapprima del processo di distruzione del corpo materiale e poi del residuo dei fluidi nervosi.

In una parola, un astrosoma è il Brahmā, lo Śiva e il Viṣṇu del corpo materiale. L’attività dell’astrosoma in relazione al corpo fisico è particolarmente intensa durante il sonno, quando gli uomini quasi non ne utilizzano i servizi come ente di interscambio, e l’astrosoma ha tempo per svolgere attività di ‘manutenzione’ per l’alimentazione, la salute, ecc.

Se il corpo è in uno stato di letargia, catalessi, la cosiddetta trance, ecc., allora l’astrosoma è quasi libero e può manifestarsi con forza nel campo degli oggetti esteriori, assumendo le funzioni di un corpo esterno (trattamento di un individuo attraverso l’esteriorizzazione del proprio corpo astrale); oppure, essendosi rifornito di energia fluidica da qualche medium o anche dal proprio corpo fisico, manifestarsi a distanza attraverso fenomeni meccanici (colpi, spostamento di oggetti, tocco), effetti visibili (apparizione della figura di una persona in un luogo distante dal proprio corpo fisico) ecc. La manifestazione dell’energia astrale di una persona separata dal suo corpo fisico è detta uscita in astrale o esteriorizzazione dell’astrale. Essa occorre inconsapevolmente in individui seriamente affetti da paura, dolore, ecc. (dopo tutto, gli attaccamenti emotivi sono in relazione all’attività astrale) o in persone cadute in un tipo particolare di sonno – letargia o catalessi. I maghi e gli stregoni causano deliberatamente in loro stessi questo stato quando necessitano di manifestare a distanza la loro attività.

Dal punto di vista mentale l’uomo non è particolarmente attivo in questo stato; la sua attività è divisa. Da un lato, egli accompagna il corpo astrale, garantendogli la presenza di impulsi volitivi durante il suo vagabondaggio; dall’altro, si riconosce la presenza di spiriti del servizio di guardia sul corpo fisico, esposto a un numero significativo di pericoli durante l’esteriorizzazione dell’astrosoma; di questo sarà discusso in seguito. Questo servizio garantisce in parte il rapido ritorno dell’astrosoma al corpo fisico in caso di pericolo estremo.

In merito al ruolo del corpo astrale in una persona, è interessante notare due circostanze: primo – l’uscita del corpo astrale (cioè il cosiddetto stato di esteriorizzazione) quando il corpo fisico è danneggiato. Se, in seguito a punture, a una ferita, ecc. siete riusciti almeno parzialmente a esteriorizzare, allora il danno è trasferito in parte ai tourbillon del vostro sistema astrale, e  se quest’ultimo, ritornando al corpo, fissa tutto al meglio, meno danni vi saranno da influenze negative. La teoria trova la sua applicazione nelle pratiche dei fachiri, che si trafiggono in varie parti del corpo guarendo rapidamente grazie all’attività energetica dell’astrosoma di ritorno.

Se, al contrario, i tourbillon dell’astrosoma sono danneggiati (ad esempio con la punta di una spada magica) mentre l’astrosoma è esteriorizzato, ovvero l’astrosoma ha usato il corpo fisico come punto di riferimento solo in misura minima, allora il danno è pericoloso per il corpo astrale nella sfera delle sue manifestazioni più basse e quindi, in particolare, nella sfera dei processi di protezione e di manutenzione del corpo fisico. Se un astrosoma esteriorizzato ha un nodo gangliare secondario danneggiato, nel ritorno al corpo fisico il danno all’astrosoma causa una ferita in quelle parti del corpo protette dall’attività sistematica di quel nodo. Più basso è il sotto-piano di esteriorizzazione, maggiore è il danno.


Rimangono da dire poche cose sugli Elementari, normalmente descritti dai testi come abitanti del piano astrale. Questi non sono entità astrali. Gli Elementari hanno una monade mentale diretta in particolare verso certe attività involutive, un astrosoma che dà forma a questa attività, e un corpo fisico invisibile nelle condizioni ordinarie per via della sua uniformità strutturale con l’ambiente in cui operano. Gli Elementari sono governati dai fenomeni chimici e fisici, da molti processi psicologici, ecc.

Quando il loro corpo è prevalentemente gassoso sono detti silfidi. Se liquido ondine. Se solido gnomi. Se il loro corpo è più sottile e  strutturalmente si avvicina a quello che chiamiamo etere mondano – salamandre.

Vi sono esseri che possiedono solo una monade mentale e un corpo astrale e che operano involutivamente nel medium astrale, così come gli Elementari operano sugli elementi. A queste entità è dato il nome di Spiriti direttori astrali. Sono esseri puramente mentali coinvolti in processi involutivi, il loro nome è Angeli.

Note sul secondo Arcano

Nel secondo Arcano di Tomberg, la Papessa è presentata come il simbolo della Gnosi, ricettiva agli influssi della luce e della forza catalitica del Mago, che ella riflette. Occupa il luogo dove ‘la saggezza edifica la sua dimora’ e sta al Mago come la Gnosi sta alla Saggezza e come Alef sta a Bet. La Papessa è la personificazione della Sofia [9] nel Tarocco.

È anche nel secondo Arcano che “il problema del numero due, il problema della legittima e illegittima duplicità” viene esaminato.

Mebes introduce in questa lettura un concetto molto importante – quello degli egregori, sul quale ritorna molte volte nel corso dello studio. Tomberg introduce lo stesso concetto più avanti nel suo libro, nell’Arcano VI, Gli Amanti, con la descrizione dell’anticristo, in cui dice: “un egregoro, un essere artificiale che deve la sua esistenza a una produzione collettiva dal basso”, cioè dalle menti e dalle emozioni degli esseri umani.

Una definizione di egregoro data da Robert Ambelain viene qui citata e approvata:

Si dà il nome di egregoro a una forza generata da una potente corrente spirituale e quindi nutrita a intervalli regolari, secondo un ritmo in armonia con la vita cosmica universale, o a un’unione di entità unite da una comune natura caratteristica.

— Robert Ambelain – La Kabbale Pratique – Paris 1990, p. 175

Ci è detto che tale definizione è completa in se stessa e che non vi è bisogno da parte di Ambelain di  espanderla e – dal punto di vista di Tomberg – confonderla come nel paragrafo che segue, dove Ambelain scrive:

Nell’invisibile, oltre la percezione fisica dell’uomo, esistono esseri artificiali – generati dalla devozione, dalla passione e dal fanatismo – chiamati egregori. Sono le anime delle grandi correnti spirituali, nel bene e nel male. La Chiesa Mistica, la Gerusalemme Celeste, il Corpo di Cristo e tutti questi nomi sinonimici sono gli epiteti assegnati comunemente all’egregoro del Cattolicesimo. La Framassoneria, il Protestantesimo, l’Islam, il Buddismo sono altri egregori.

— ibid., p. 175

Ci potremmo naturalmente aspettare da parte del devoto Tomberg una strenua contestazione dell’idea che la Chiesa Mistica e il Corpo di Cristo siano niente più che egregori creati artificialmente, cosa che egli va a fare a tempo debito. “Con la sua deplorevole aggiunta Ambelain ha presentato”, dice, “un singolare miscuglio di verità e falsità”.

La verità dell’affermazione è che esistono “esseri artificiali generati collettivamente”, cioè gli egregori sono reali; ma quello che ò falso è la confusione tra cose che sono di natura completamente differente (il “Corpo di Cristo” e le “ideologie politiche”!).

L’errore si approfondisce se classifichiamo la Chiesa Mistica, il Corpo di Cristo, il Buddismo e così via come egregori, perché il passo logico successivo sarebbe concludere che Dio è anche un egregoro. No, si asserisce, “queste sono entità spirituali sovrumane che non sono generate artificialmente, ma che si manifestano e si rivelano da se stesse”, e questo punto essenziale lo dobbiamo sempre tenere a mente quando studiamo l’immensa e complessa materia degli egregori, verso cui G.O.M. ci fa rivolgere frequentemente l’attenzione.

Siamo anche avvisati di non confonderci sulla differenza che esiste tra fantasmi e anime, per tema di incorrere in errori gravi, e né dovremmo confondere rivelazione con invenzione – “di esseri spirituali che rivelano se stessi dall’alto ed egregori generati artificialmente dal basso.” Gli egregori possono essere incredibilmente potenti, ma la loro esistenza è totalmente effimera e dipendente dal continuo nutrimento dato loro dagli esseri umani. Gli esseri umani sono a loro volta alimentati dalle anime e dagli spiriti che sono in alto.

Nonostante la sua strenua difesa della realtà indipendente delle entità spirituali, Tomberg riconosce che vi è un egregoro della Chiesa – di ogni chiesa – nella veste di un lato ombra, o “doppio”. Ogni essere umano ed ogni nazione ha un tale doppio. Dobbiamo fare attenzione, quando guardiamo a un essere, gruppo o nazione, a vederne la vera forma e non il doppio, guardare attentamente per vedere correttamente.

Guardare attentamente significa vedere attraverso le nebbie dei fantasmi delle cose.

L’anticristo, ci è detto,

è il fantasma dell’intera umanità … è il “superuomo” che perseguita la coscienza di tutti coloro che cercano di elevarsi attraverso i propri sforzi, senza la grazia.

Vale la pena segnalare che in parecchie occasioni Tomberg mette in guardia dai pericoli della filosofia nietzschiana, perché il suo nucleo si mette a fuoco sul doppio piuttosto che sulle forme vere e sacre.


[3] Il primo sicut viene tradotto come similar (simile); in latino tale avverbio ha il significato di un come confermativo, ma può assumere una sfumatura di similarità specialmente nei paragoni.